Formia / Rinnovo concessioni demaniali, l’Agcm ricorre al Tar contro il Comune

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FORMIA – Dopo Gaeta, Formia. Sarà il Tar del Lazio-sezione di Latina a definire la legittimità o meno della delibera della Giunta municipale di Formia che, unitamente a quella analoga di Gaeta, lo scorso dicembre ha prorogato le concessioni demaniali a 55 attività turistico ricreative per l’intero 2024 individuando anche i criteri per l’assegnazione delle nuove concessioni. Ora l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di utilizzare i muscoli anche contro l’amministrazione formiana impugnando al Tar la delibera di Giunta numero 285 che, prorogando le concessioni demaniali per un altro anno, avrebbe compiuto due violazioni, quelle riguardanti il decreto legislativo 118/2022 che rinnovava le autorizzazioni balneari al 31 dicembre 2024 e la più famosa direttiva comunitaria Bolkstein in base alla quale questo tipo di attività andava definito attraverso una licitazione pubblica.

L’Agcm ha deciso di ricorrere al Tar perché la Giunta Taddeo, oltre a non avviare le procedure selettive per l’assegnazione delle nuove concessioni, non avrebbe fornito, neanche in relazione ai quattro ambiti individuati dalla variante del Piano dell’arenile, alcuna tempistica puntuale in merito all’avvio, allo svolgimento e alla conclusione di queste procedure. Il comune di Formia sarebbe stato sibilino al punto da comunicare all’Autorità sulla concorrenza che “le procedure saranno espletate nel 2024 e le aree in concessione a seguito delle procedure saranno assegnate solo dopo il 31 ottobre 2024”. Insomma a stagione turistico-balneare 2024 ultimata.

L’Agom ha deciso di ricorrere al Tar perché il comune di Formia, come quello di Gaeta, non le ha comunicato, specificandole, le preannunciate procedure selettive ed il cronoprogramma.

Il tono del presidente Roberto Rustichelli non ammette altre interpretazioni: “Le disposizioni relative al differimento del termine(…) integrano, infatti, specifiche violazioni dei principi concorrenziali nella misura in cui impediscono il confronto competitivo che dovrebbe, invece, essere garantito in sede di affidamento dei servizi incidenti su risorse demaniali di carattere scarso, in un contesto di mercato nel quale le dinamiche concorrenziali sono già particolarmente affievolite a causa della lunga durata delle concessioni attualmente in essere”.

In effetti con l’impugnata delibera numero 285/2023 la Giunta formiana ha sì previsto alcuni criteri per l’assegnazione delle concessione balneari ma l’Agcm non ha condiviso quelli relativi alla richiesta “capacità tecnica e professionale” per partecipare ai bandi relativamente all’aver già gestito una concessione. La decisione dell’Agcm di rinvolgersi al Tar è stata assunta, infine, anche per un’altra ragione che è formale e sostanziale allo stesso tempo: l’Authority aveva passato al setaccio il comportamento amministrativo di sei comuni rivieraschi italiani che, come quello di Formia, avevano “motu proprio” prorogato le concessioni demaniali sino alla fine del 2024. Ma mentre i sei comuni ‘attenzionati’ hanno provato a rettificare gli atti assunti, la Giunta di Formia non ha ritenuto opportuno modificare o migliorare la delibere 285/2023 e, peggio, non ha neanche risposto all’Agcm…