GAETA – Bagarre doveva essere e bagarre è stata con un conclusione a questo punto inevitabile: sarà impugnata al Tar la delibera con cui il consiglio comunale di Gaeta con i soli voti della maggioranza di centro destra al termine di seduta veloce quanto il record del mondiale sui 100 metri di Usain Bolt ha approvato il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2023. I consiglieri di opposizione Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano da settimane stavano contestando la gestione, il tipo della convocazione della seduta consiliare da parte del presidente d’aula Davide Speringo perché avvenuta decisamente – a loro dire – fuori tempo massimo. L’ormai ex Prefetto di Latina Maurizio Falco il 10 maggio aveva notificato una diffida, poi protocollata dopo tre giorni, con cui concedeva al consiglio comunale di Gaeta venti giorni di tempo per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023, pena il suo anticipato scioglimento.
Nel mirino dei consiglieri comunali d’opposizione De Angelis, Scinicariello e Mitrano finivano ben presto il presidente Speringo ed il collegio dei revisori, destinatari quest’ultimi di ben quattro richieste di chiarimenti a margine di un rendiconto approvato dalla Giunta soltanto alla fine dello scorso maggio. Giovedì mattina Davide (le minoranze) ha cercato di mettere in difficoltà l’aitante Golia (la bulgara maggioranza del comune di Gaeta) e vi è, per certi versi, riuscito.
Il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello ha deciso di vestire i panni del bastian contrario leggendo un’ostica relazione, arricchita da numeri, tecnicismi e da un’infinità di sentenze della Corte dei Conti e della Cassazione, chiedendo, dopo 48’, di fermare le bocce e di rinviare il consiglio comunale per un supplemento di chiarimenti. L’istanza è condensata nelle ultime tre delle 20 pagine che sarebbero servite ad un qualsiasi laureato di conseguire un master in scienze delle finanze. “Abbiamo però visto che l’Organo di Revisione, nei propri pareri relativi al riaccertamento dei residui e alla proposta di Rendiconto 2023, fa riferimento a parte delle verifiche amministrative-contabili effettuate a mezzo di “informazioni verbali”, o a “presunti debiti” (non quantificati né specificati), alla “esigenza di approfondire alcune delle situazioni conservate” (con riferimento al riaccertamento dei residui)”.
Scinicariello ha motivato la richiesta di rinviare il consiglio comunale di Gaeta alla luce del verbale numero 23/2024 del collegio dei revisori dei conti in cui gli stessi hanno ammesso di aver ricevuto le informazioni per rilasciare i pareri dovuti anche “in forma non istituzionale”. Scinicariello ha dapprima chiamato in causa la segretaria comunale Patrizia Cinquanta (“è appena il caso di ricordare che per il Giudice contabile la funzione di assistenza giuridica amministrativa di cui all’articolo 97 del decreto legislativo 267/2000 impone al Segretario Comunale l’adozione di iniziative “atte a orientare e mantenere l’azione amministrativa nell’ambito dei canoni di legalità” …per cui, ancora oggi, il Segretario a fronte di una proposta illegittima ha il dovere di evidenziare la non conformità alla legge”.
Nell’aula consiliare del comune di Gaeta è calato il gelo quando il portavoce delle minoranze è arrivato a questa testuale conclusione: “…i provvedimenti citati, in assenza di ogni chiarimento richiesto e non formulato dagli Organi di controllo interrogati, potrebbero essere inficiati da incompletezza, mancanza, assenza ed erroneità che potrebbero inficiare l’autenticità del bilancio di rendiconto e la lesione del principio di veridicità e attendibilità degli atti, con il rischio che non venga assicurata la sana gestione finanziaria del Comune di Gaeta”.
Con la prevedibile richiesta politica: “Chiediamo la sospensione dell’approvazione del punto all’ordine del giorno, cioè del Rendiconto 2023, per una verifica congrua e precisa dei dati eventualmente mancanti e concreti, come formalmente affermato dal Collegio di Revisione e dai Dirigenti di Dipartimento. Qualora il Consiglio comunale approvasse il Rendiconto 2023 nella seduta odierna del 20 giugno 2024, non valutando in alcun modo quanto sopra segnalato, provvederemo a presentare esposto presso l’Organo della Corte dei Conti competente per una segnalazione/denuncia. Contestualmente segnaleremo presso la Prefettura, il Consiglio dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dei Revisori degli Enti Locali quanto riportato in questa nota. Rivestendo il bilancio consuntivo natura di atto pubblico la presente nota verrà trasmessa alle competenti Autorità Giudiziarie per le valutazioni di competenza, in relazione alle eventuali prospettazioni inerenti la lesione dei principi di veridicità e attendibilità nei citati documenti contabili, anche nella ulteriore considerazione che il Responsabile del Procedimento è titolare di poteri organizzativi direttivi della sequenza procedimentale”.
Il ‘patatrac’ succedeva in questo momento. Se sul telefonino del presidente del consiglio comunale Speringo erano arrivati nel frattempo non pochi messaggi di consiglieri di maggioranza (in testa l’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi) che lamentavano questa eccessivo spazio garantito ad un solo esponente di minoranza – avrebbe dovuto sintetizzare gli interventi di tre di loro quando in aula la professoressa Sabina Mitrano fisicamente ancora non c’era…– a perdere letteralmente le staffe e la pazienza era un oltremodo sindaco Cristian Leccese: “Con questa opposizione ostruzionistica non è possibile avviare alcun confronto. Il rendiconto lo approviamo da soli…” Ed era quello che inseguivano Scinicariello, De Angelis e Mitrano che “alle parole offensive e assurde” del sindaco Leccese declinavano l’invito del presidente Speringo, ormai tra due focolai accesi, a rimanere in aula. I tre rappresentanti di minoranze abbandonavano il consiglio preferendolo seguire, per quanto servisse ancora, in streaming lontano dal palazzo municipale.
Le minoranze hanno ottenuto sul piano politico quello che inseguivano da un mese e mezzo: il rendiconto è fallace, sul piano sostanziale (presunti debiti non accertati) e formale (la diffida Prefettizia ad adempiere entro 20 giorni) non è stata rispettata. Il presidente del consiglio comunale Speringo ha cercato di metterci la toppa ma è stato troppo tardi: “Mi dispiace che i tre colleghi di minoranza siano andati via perché l’aula sarebbe stata la migliore occasione per promuovere un confronto politico. La relazione del capogruppo del Pd si è rivelata soltanto un elenco infinito di tecnicismi che magari andavano chiariti preliminarmente in commissione bilancio. Mi si accusa poi di aver convocato il consiglio comunale in ritardo rispetto ai termini della diffida del Prefetto di Latina. Niente di più falso. Ho firmato la convocazione solo quando – Speringo ha allargato in questo momento le braccia- quando mi è stata notificata la delibera d’approvazione del rendiconto da parte della Giunta…”
Ma sono state le risentite dichiarazioni di un sindaco Leccese a motivare le minoranze ad andare allo scontro completo: “Devo registrare l’ennesimo comportamento più che ostruzionistico da parte dell’ opposizione – aveva detto il sindaco di Gaeta Leccese – Non lo comprendo, lo rispetto come accade in tutte le forme democratiche ma non lo condivido poiché occorre confrontarsi sulle idee politiche senza stare a battibeccare sui termini e sui cavilli tecnici perché questo per me è un indicatore dell’assenza di valori politici, di argomentazioni politiche con cui controbattere. Invece siamo alla solita rappresentazione di innumerevoli dati e circostanze giuridiche, tecniche, nonché paventate irregolarità. Ciò mi fa pensare ad un mero ostruzionismo che non guarda al bene della città, al futuro e allo sviluppo della stessa ma punta artatamente a mettere in difficoltà chi amministra. Denunce, diffide, ricorsi, accessi agli atti: ne abbiamo contati oltre 150 in due anni”.
Leccese invece ha definito il voto favorevole della sua sola e spazientita maggioranza sul rendiconto “un bel giorno per l’ Amministrazione Comunale e per la città” e sarebbe “fuori luogo esprimere amarezza piuttosto che una bella e giusta soddisfazione”. Nel merito Leccese, dopo il fulmineo consiglio comunale, ha sottolineato di aver portato approvato il rendiconto “nel rispetto dei tempi indicati dal Prefetto”: “Perseguendo precisi obiettivi, anche quest’anno il Comune di Gaeta ha garantito i parametri di non deficitarietà, confermando l’efficace gestione economico-finanziaria dell’Ente da parte dell’Amministrazione, con un risultato quindi fortemente positivo. Il rendiconto 2023 si è chiuso con un avanzo di gestione che diventa virtuoso poiché, dovendo affrontare una serie di criticità legate ai contenziosi, risulta aumentato in maniera congrua, significativa il fondo rischi e oneri per i contenziosi dell’Amministrazione Comunale. Questi dati sostengono con forza lo stesso bilancio, applicato con correttezza e rigore, solidificandolo ulteriormente e rendendolo al contempo ancora più credibile dal punto di vista dei parametri economico-finanziari. E Leccese ha rimarcato come l’ avanzo di gestione superi i 35 milioni di euro, l’aumento di un milione e 800mila euro del fondo legato al rischio contenziosi (“per garantire l’ ente locale nei confronti di eventuali ricorsi e rivalse”) e l’aumento, da 500 a 700mila euro, della rata “del nostro ripiano relativo al disavanzo tecnico”.
Si tratta di “parametri perfettamente in linea, tutte azioni di best practice di contabilità pubblica che vanno a proteggere in maniera più che prudente l’ ente locale. Quindi, contrariamente a ciò che si dice, quello del comune di Gaeta è un bilancio sempre più consolidato, sempre più autorevole, sempre più importante soprattutto per l’ immagine complessiva e l’ affidabilità che l’ Amministrazione Comunale deve dare all’ esterno, non solamente in termini politici ma anche contabili, economici e patrimoniali”.
Il sindaco di Gaeta non ha mancato di ringraziare Annamaria Rak e Daniela Piccolo dell’avvocatura comunale e la dirigente del settore economico-finanziario Maria Veronica Gallinaro che dal 1 luglio sarà in aspettativa per guidare a tempo pieno gli Istituti Riuniti del Lazio. Per le minoranze solo indifferenza con l’inevitabile controreplica del presidente della commissione Controllo e Garanzia del comune Franco De Angelis: “E allora, mi sa, abbiamo colpito nel segno. Certo ci è andata bene. Il sindaco Leccese, dopo averci attribuito atteggiamenti camorristici, ora ci dice abbiamo valori politi. Siamo passati da un venditore di pentole ad un venditore di fumo…”.