Latina / Morte bracciante Satnam Singh: permesso di soggiorno per la giovane vedova Soni

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LATINA  – La moglie di Satnam Singh ha ricevuto un permesso di soggiorno per motivi di “protezione speciale. La giovane vedova del bracciante agricolo 31enne di origini indiane che ha perso la vita dopo un incidente sul lavoro in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, a Latina, a seguito del quale è stato abbandonato nei pressi di casa sua col braccio amputato, ha ricevuto il documento su decisione del Questore di Latina e dopo il parere positivo della Procura della Repubblica di Latina che dirige le indagini su quanto accaduto, ai sensi dell’articolo 18 del Testo Unico dell’Immigrazione.

Soni, la giovane moglie di Satnam Singh, proprio questa mattina ha anche ricevuto la visita della sindaca di Latina, Matilde Celentano, che è andata a trovarla per dimostrarle la vicinanza dell’amministrazione comunale e dell’intera città, offrendole tutto il supporto possibile; accompagnata dai Carabinieri della stazione di Borgo Podgora e dagli agenti della Polizia Locale, ha raggiunto Sami in un’abitazione lontana dal luogo della tragedia. La Prima Cittadina, secondo quanto riferisce, ha avviato per lei all’Asl la richiesta di assistenza psicologica per l’elaborazione del lutto.

“E’ stato un incontro che non dimenticherò mai – ha riferito il sindaco Celentano – lo strazio di una giovane donna sconvolta dal dolore per la grave perdita, resa ancora più tragica dalla crudeltà dei fatti, mi ha addolorata profondamente, così come ritengo possa addolorare tutta la comunità. Ho sentito il bisogno di fare questa visita per domandare di persona a Sami di cosa avesse più bisogno in questo drammatico momento e lei ha espresso il desiderio di avere accanto a sé sua madre, che vive in India. Mi sono presa carico della richiesta e mi muoverò con le istituzioni competenti per permetterle di avere accanto la sua famiglia”.

Intanto domani, sabato 22 giugno, ci sarà la prima manifestazione in Piazza della Libertà, a Latina, quella promossa dalla Cigl, alle 17. Dopo l’annuncio della partecipazione del Partito Democratico, del partito di Azione e dell’associazione Libera, oggi giunge la notizia della partecipazione ufficiale del Movimento cinque stelle. 

“Saremo lì non solo a testimoniare solidarietà – ribadisce il coordinatore regionale del M5s Carlo Colizza – ma anche per affermare il nostro impegno politico in Regione con azioni concrete per la sicurezza sul lavoro e per il contrasto al caporalato, questioni da sempre prioritarie nella nostra agenda politica, come dimostrato con  l’interrogazione presentata dal capogruppo M5S  in regione Zuccalà nella quale si chiedeva alla giunta Rocca di rendere conto sullo stato dell’arte del progetto P.E.R.L.A, promosso a Latina nel 2019 dall’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, con lo scopo di fronteggiare il fenomeno del caporalato in agricoltura, arginare le agromafie e promuovere processi virtuosi di inclusione e re-inserimento socio-lavorativo dei migranti, finanziato con fondi europei per un valore di oltre 1.300.000 euro. Un progetto che aveva dato a Latina risultati importanti. La risposta all’interrogazione non è mai arrivata ed il progetto non è stato rifinanziato in bilancio a testimonianza, della disattenzione della giunta regionale di centrodestra sull’argomento”.

“C’è la necessità che anche l’amministrazione comunale di Latina sia parte attiva in questa battaglia – afferma la consigliera comunale di Latina, nonché coordinatrice provinciale, Maria Ciolfi – assicurando la sua presenza ai tavoli decisori, nelle sedi competenti, in difesa e tutela dei diritti dei lavoratori che operano nelle campagne e nelle aziende locali, per garantire gli adeguati controlli sul territorio ed attivare i percorsi e gli strumenti di emersione del lavoro nero e di sostegno alle vittime del caporalato, affinché possano denunciare  e sottrarsi a questa disumana forma di schiavitù”.

“Noi siamo pronti a fare la nostra parte –  concludono i consiglieri regionale Adriano Zuccalà e Valerio Novelli – in Regione Lazio e in tutte le sedi, istituzionali e non, perché quanto accaduto a Latina è disumano e mette il nostro Paese alla pari con nazioni dilaniate da guerre intestine, fame e povertà estrema, dove la vita umana perde valore. Ma noi siamo in Italia, un Paese del G7, e non possiamo continuare ad assistere a simili atrocità, di fronte a un’indifferenza sempre più grave”.

Ha voluto rendere nota la sua partecipazione anche il consigliere regionale del Lazio, in quota “Azione”, Alessio D’Amato, commissario di Azione Lazio e responsabile nazionale Welfare. “Domani parteciperò alla manifestazione indetta dalla CGIL a Latina insieme a una delegazione di azione latina e alla parlamentare on. Federica Onori. Quello che è accaduto al bracciante Satnam Singh è una barbarie. Sono mesi che chiedo, con una proposta di legge regionale, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul lavoro nero e caporalato nel sud pontino, purtroppo rimasta inascoltata dal Presidente Rocca, nonostante gli abbia presentato la proposta. Non bastano le lacrime e la pur dovuta costituzione di parte civile, occorre una presenza più forte delle istituzioni e maggiori controlli contro lo sfruttamento. Le norme ci sono e vanno attuate contro il caporalato e il lavoro nero, e vanno regolarizzati i lavoratori che stanno nel nostro paese. Nel sud pontino c’è uno sfruttamento anche del lavoro minorile, e la commissione d’inchiesta, che ha un tempo limitato, serve proprio a determinare la situazione. Mi auguro che la maggioranza di centrodestra raccolga questa sollecitazione”.