Latina / Morte bracciante Satman Singh, scende in piazza anche l’associazione “Antonino Caponnetto”

Attualità Latina

LATINA – L’Associazione contro le Illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” aderisce e sarà in piazza questo pomeriggio alla manifestazione indetta dalla CGIL che si terrà a piazza della Libertà a Latina e a quella indetta dalla Comunità indiana, sempre a Latina, il prossimo 25 giugno.

“L’omicidio di Satman Singh e gli abomini a cui sono stati sottoposti lui e la sua famiglia mostrano l’orrore dello sfruttamento che nel mondo agricolo vive e prospera nelle pieghe di un’illegalità diffusa voluta e alimentata dalla criminalità organizzata, in un meccanismo perverso in cui l’imprenditore agricolo in difficoltà accetta soluzioni che gli vengono offerte a basso costo . Una correlazione quella tra mafie e sfruttamento del lavoro illegale a cui si presta ancora troppa poca attenzione, possibile anche e soprattutto per mancanza di controlli dovuta a superficialità, ignavia e, purtroppo, sempre più spesso, per collusione con tanti che guardano dall’altra parte” – scrivono dall’associazione “Caponnetto”.

Ed ancora: “D’altronde non sono casi isolati, la provincia di Latina, a differenza di quanto dichiarano le istituzioni, è ai vertici dello sfruttamento dei migranti nel settore agricolo e non crediamo sia un caso. Nell’unirci al dolore dei familiari di Satman Singh e della comunità indiana tutta, e nel rendere noto che ci costituiremo parte civile nel processo che seguirà questa atroce vicenda, chiediamo che le istituzioni prendano provvedimenti seri verso questo moderna forma di schiavismo, non  nascondendosi dietro le false promesse del non dovrà accadere mai più, ma iniziando un serio monitoraggio di quanto sta accadendo nelle campagne dell’agro pontino, imponendo la regolarizzazione di quanti stanno lavorando al nero e il ripristino della legalità senza temere di disturbare famiglie e gruppi che sul lavoro illegale prosperano a danno di tanti disperati e emarginati. Il silenzio davanti a tali fenomeni, che sia delle istituzioni o dei cittadini, è complice”.