Formia / Lavori di manutenzione al campetto di Trivio, il mistero del cartello del cantiere

Attualità Formia

FORMIA – Ma Eleonora Zangrillo è ancora l’assessora ai Lavori Pubblici del Comune di Formia? Se il dilemma, tutt’altro che amletico, avrebbe fatto arrossire anche il miglior William Shakespeare, è tornato prepotentemente d’attualità in questi giorni ad oltre tre settimane dalla decisione, misteriosa, dell’esponente di Forza Italia di lasciare la Giunta municipale di Formia. In molti, tra le forze politiche di opposizione, hanno provato ad interrogare il sindaco Gianluca Taddeo sulle ragioni di questa significativa decisione dell’assessora Zangrillo di dimettersi dall’incarico. Risposte ufficiali non sono arrivate (nell’interesse della città e non di una sola parte politica) dal primo cittadino ma che l’assessora Zangrillo evangelicamente “vive e regna” la conferma , molto affannosa, è arrivata da un cartello di cantiere a margine di uno degli interventi più misteriosi aperti dalla Giunta di centrodestra alla vigilia delle ultime e fortunate elezioni europee, quello riguardante la messa in sicurezza e dell’adeguamento normativo del campetto polivalente nella frazione collinare di Trivio.

Questo cartello è diventato più famoso di quanto meritasse a conferma della gestione, non certamente esaltante, in cui opera a fatica il settore Opere Pubbliche del comune, un limite (chissà) a causa del quale l’assessore Zangrillo, ormai, ha deciso domenica 2 giugno di togliere il disturbo. In questo cartello di cantiere campeggia il nome dell’assessore ai Lavori Pubblici del comune Eleonora Zangrillo ed impropriamente anche quello del sindaco della città Gianluca Taddeo nello spazio riservato al committente dell’opera. Sarebbe dovuto essere il dirigente del settore Opere Pubbliche ma nello spazio, nella prima riga (sotto la descrizione dell’opera accompagnata dal Cup e del Cig) campeggia la scritta “Comune di Formia-sindaco Gianluca Taddeo”. Naturalmente in maiuscolo il cognome. Questo cartello su cui compare il nome dell’assessore (dimissionario) del comune di Formia è stato installato dopo essere stato rifatto e stampato perché balzava un errore talmente marchiano che, nonostante la sua entità, era passato inosservato all’autore, al suo stampatore e, dulcis in fundo, anche al suo installatore. Altro che settimana enigmistica! Le altre citazioni nella prima stesura del cartello erano state, poi, più o meno corrette: dal nome dell’impresa esecutrice, la “Verde Idea” di Trivio ( che non era quella inizialmente assegnataria , sempre di Trivio, perché non aveva i requisiti giuridici per realizzare l’opera) al Rup (Emanuele D’Avino), dal progettista (ingegner Claudio Severino Filosa) al direttore dei lavori (Daniele Ottobre), dalla durata dei lavori (60 giorni) al loro importo (30.749 euro), dagli oneri di sicurezza (835 euro) al numero del mutuo contratto con la Cassa Depositi e prestiti.

Ma torniamo al ruolo dell’assessora dimissionaria Zangrillo in questo camaleontico cartello di cantiere. Se nella prima bozza di cantiere di Trivio la caritatevole presenza del suo nome aveva un legittimo senso perché l’assessore ai lavori Pubblici del comune era ancora ufficialmente in carica anche se l’interessata era fisicamente lontana dal terzo piano del palazzo municipale, nel momento in cui è stato installato il secondo ed ultimo (si spera) cartellone Eleonora Zangrillo era una cittadina comune a tante altre. Perché allora questa sottolineatura impropria che non trova riscontri nella gestione delle opere pubbliche nel comune di Formia? Forse il sindaco Taddeo ha voluto lanciare un invito, un segnale, all’interessata a tornare sui suoi passi nonostante, al di là delle immancabili motivazioni legate al lavori “fuori città…”, i due siano diventati due rette destinate a non incontrarsi più sullo stesso piano? Ecco perché il cantiere per la messa in sicurezza e per l’adeguamento normativo del campetto polivalente di Trivio è destinato a diventare un buco condensato da tanti misteri politico-amministrativi.

Molti cittadini del borgo aurunco sono pronti a giurare, per esempio, come il cantiere sia stato aperto prim’ancora dell’installazione del fallace primo cartello nel giorni successivi alla sua doverosa rimozione per l’installazione di uno nuovo avente come committente il “comune di Formia-sindaco Gianluca Taddeo” e indicante l’(ex) assessore ai Lavori Pubblici la dottoressa Eleonora Zangrillo. In questo scenario nei confronti al quale lo stesso maestro Dario Argento avrebbe provato un po’ di imbarazzo e di brividi, la regola evangelica del “Nemo propheta in patria” si deve applicare per un altro (rimpianto) funzionario del settore Lavori Pubblici che da solo, come il Dio Atlante, portava il mondo sulle spalle.

Si tratta dell’architetto Giuseppe Caramanica che, giunto al comune di Formia (da quello di Itri) in concomitanza della vittoria dello schieramento Forza Italia-Fratelli d’Italia alle amministrative dell’autunno 2021, si era ricordato di essere arrivato secondo qualche mese prima al concorso pubblico per guidar l’area tecnica dell’Ater di Latina, l’ex istituto autonomo delle case popolari. Quando il vincitore (abruzzese) di quella prova ebbe la possibilità di avvicinarsi a casa (L’Aquila), l’architetto Caramanica a gambe elevate decise di cambiare aria lasciando in eredità la guida del settore Lavori Pubblici del comune di Formia (dopo un’estenuante selezione fiduciaria che, promossa dal sindaco Taddeo, si rivelò più complicata di un parto pentagemellare) all’ingegnere Giuseppe Viscogliosi. Nel corso di questi mesi l’architetto di Penitro è stato raggiunto a più riprese dalle assordanti sirene del centro destra per tornare da dove era partito. Ora ha deciso: con il massimo del punteggio, 100 punti, ha vinto la procedura indetta, grazie all’istituto della mobilità, per guidare la ripartizione tecnica di una altro comune a guida centro destra, quello di Sabaudia. Come? Con un contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno. E senza un pasticciato cartello di cantiere.

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