Arce / Omicidio Serena Mollicone, lunedì le richiesta di condanna e assoluzione dell’Appello

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ARCE – Già si conoscono le richieste di condanna, ma anche di assoluzione con cui lunedì terminerà la requisitoria della Procura generale nell’ambito del processo d’appello per la scomparsa e l’omicidio di Serena Mollicone. Il procuratore generale Francesco Piantoni ed il sostituto procuratore presso la Corte d’appello Deborah Landolfi hanno anticipato le loro istanze in una memoria illustrativa che da venerdì è agli atti del processo di secondo grado per l’omicidio avvenuto il 1 giugno 2001 della 18enne studentessa di Arce. I rappresentanti della pubblica accusa hanno rivisto verso il basso le richieste nei confronti di Franco, Marco, Annamaria Mottola, di Francesco Suprano e di Vincenzo Quatrale. Lo sono rispetto alla requisitoria formulata dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo nella parte conclusiva del processo di primo grado che si concluse il 15 luglio 2022 con cinque assoluzioni davanti la Corte d’Assise di Cassino.

La Procura generale ha chiesto ora 24 anni di carcere per Franco Mottola contro i 30 sollecitati due anni fa, 22 per il figlio Marco contro i 24 chiesti nel corso del processo di primo grado mentre un anno in più di carcere, 22, costituisce la requisitoria per la madre Annamaria nei confronti della quale erano stati chiesti, appunto, 21 anni di reclusione. La memora illustrativa della Procura generale è stata completata con le richieste di assoluzione per gli altri due imputati, entrambi ex Carabinieri come il comandante Mottola, con le accuse di omicidio colposo e favoreggiamento. Se quella per Francesco Suprano è stata motivata dall’avvenuta prescrizione, la richiesta di assoluzione per Vincenzo Quatrale è stata già avanzata per insufficienza di prove. In più i Pm Piantoni e Landoli hanno chiesto alla Procura di Roma di verificare la sussistenza del reato di falsa testimonianza per tre testimoni sentiti nel processo d’appello Annarita Torriero, Massimiliano Gemma e Giampaolo Tomaselli.

Il programma dell’udienza di lunedì prevede dopo la requisitoria dei due Pm della pubblica accusa gli interventi dei legali delle diverse parti civili. Quelli dei cinque imputati sono previsti nelle udienze del 2 e 4 luglio. La sentenza, dopo le repliche, è prevista entro la metà del mese di luglio.

La requisitoria della Procura generale è stata commentata duramente dal portavoce del collegio difensivo della famiglia Mottola: “La Procura Generale chiede l’assoluzione per i carabinieri Quatrale e Suprano ma, contemporaneamente e contraddittoriamente, chiede la condanna per la famiglia Mottola. Di fatto sconfessa l’impianto accusatorio e l’atto d’appello, contemporaneamente non ha il coraggio di andare fino in fondo e chiedere l’assoluzione anche per i Mottola. Si tratta – osserva il criminologo Carmelo Lavorino  – un comportamento che ricorda il “cerchiabbottismo”…un colpo al cerchio e uno alla botte…La Pg ipotizza che i Mottola abbiano ucciso Serena (perché? In che modo? Quando?) senza nulla dimostrare, senza tenere conto che la porta – non è l’arma del delitto, che i frammenti lignei sui nastri non provengono dalla porta, che gli indizi e le evidenze giocano a favore dei Mottola. La Procura Generale, invece, non ha avuto il coraggio di smentire totalmente i colleghi di Cassino, in tal modo non aiuta ulteriori e nuove indagini...Ormai l’impianto accusatorio è demolito, sbriciolato ed annullato, come abbiamo sostenuto noi della Difesa dei Mottola sin dall’inizio. A mio parere la Procura Generale non ha chiesto l’assoluzione per ovvii motivi di convenienza e per quieto vivere, nonostante abbia sconfessato il modello criminale ipotizzato dai colleghi di Cassino “Tuzi + Suprano + Quatrale complici (senza spiegare i moventi, le modalità e le opportunità…) + i Mottola assassini (senza nulla spiegare…)…”.