Ventotene / Processo per falso atto pubblico e abuso d’ufficio, la difesa dell’avvocato Antonio Ingroia[VIDEO]

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VENTOTENE – Il sistema di sicurezza del Tribunale di Cassino è andato in fibrillazione nella tarda mattinata di martedì quando è arrivato da Roma l’ex Pm Antimafia Antonio Ingroia, il magistrato che ha sempre ipotizzato l’esistenza di una presunta trattativa tra Cosa nostra e lo Stato subito dopo le stragi del maggio e del luglio 1992 in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le rispettive scorte. Ingroia è arrivato in piazza Labriola nella nuova veste che indossa da qualche anno dopo essere fuoriuscito dalla magistratura, quella di avvocato e, in questa circostanza, di legale difensore dell’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro.

E’ sotto processo dal 2022, insieme ad alcuni ex consiglieri comunali e dirigenti del comune isolano con le ipotesi di reato di falso in atto pubblico ed abuso d’ufficio. Il Gup Domenico Di Croce, dopo alcuni rinvii, avrebbe dovuto decidere o meno il rinvio a giudizio degli imputati, così come gli è stato richiesto all’epoca da sostituto procuratore Marina Marra, perché accusati di aver prodotto alcuni atti amministrativi e contabili sino a compromettere la posizione dell’allora vice sindaco, assessore al demanio e potente consigliere comunale Modesto Sportiello al punto da chiedere la dichiarazione della sua decadenza dal consiglio dell’isola.

E invece il colpo a sorpresa c’è stato nella fasi iniziali dell’udienza di martedì quando l’ex Pm antimafia Ingroia ha rivelato che da lunedì 24 giugno l’ex vice sindaco Sportiello è stato raggiunto da una conclusione delle indagini preliminari firmata dal procuratore capo facente funzioni in piazza Labriola Alfredo Mattei: l’imprenditore di Ventotene è indagato per falso e calunnia in relazione alla stessa vicenda per la quale sinora è parte lesa. Inevitabile è stata la sorpresa dei legali di Sportiello e del comune di Ventotene, gli avvocati Renato Chiamarra e Attilio Tuchetta, che avevano avanzato al Gup Di Croce la loro richiesta di costituzione di parte civile. Il Gup, dopo un breve confronto con le diversi parti in causa, ha sospeso l’udienza preliminare rinviandola, con l’avallo della rappresentante della Procura, al 5 novembre quando dovrà decidere se accorpare o dividere o meno i due procedimenti penali in cui le persone coinvolte sono imputate e – dalla giornata di lunedì 24 giugno – parte lesa nello stesso tempo.

L’ex Pm antimafia Ingroia nell’intervista video che ci ha concesso ha ribadito di essere venuto davanti al Tribunale di Cassino per contribuire “doverosamente a riportare la verità, a ricomporre la giustezza dei fatti che, dopo la seconda e più veritiera conclusione delle indagini, è quanto mai necessaria”. Insomma si sta aprendo un nuovo ed importante capitolo nella intricata querelle giudiziaria per la quale erano indagati con le ipotesi di reato di falso in atto pubblico ed abuso d’ufficio, relativamente alla presunta decadenza di Modesto Sportiello, l’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, i componenti della Giunta ed i consiglieri di maggioranza in carica sino al febbraio 2021 (Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone, Ermanno Taliercio, Lucio Nicolella e Umberto Matrone) e i dirigenti e i funzionari del settore finanziario, lavori pubblici e urbanistica del comune isolano Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli.

Secondo il primo capo d’imputazione gli indagati avrebbero costruito, facendo ricorso a …photoshop e ad una serie di artifici grafici – una serie di delicatissimi documenti amministrativi per compromettere la posizione dell’allora vice sindaco e consigliere comunale Modesto Sportiello. A suo dire alcuni componenti dell’amministrazione comunale isolana avrebbero falsificato alcuni documenti inerenti la sua posizione tributaria nei confronti del comune. Insomma Sportiello non avrebbero versato nel corso del tempo, dal 2012 al 2019 svariate decine di mila euro di tributi, 150mila euro tra Tares e Tari, provocando una situazione di incompatibilità rispetto al ruolo di consigliere comunale. I primi indagati sono accusati di aver revocato due concessioni demaniali intestate alla moglie (Antonella Langella) dell’ex vice sindaco per la gestione di numerosi pontili attestando la situazione di morosità dello stesso Sportiello della cui società è considerato un socio di fatto per aver gestito economicamente ed imprenditorialmente decine e decine di pontili nello specchio acqueo del porto borbonico di Ventotene.

Secondo l’allora amministrazione Santomauro il consigliere Sportiello avrebbe dovuto versare quei canoni spettanti all’”Marina di Ventotene” alla luce di alcuni accertamenti compiuti inizialmente dal comune di Ventotene e dalla società di riscossione (la Sogert) e poi di una chiara sentenza della commissione provinciale tributaria di Latina del 14 marzo 2022. Gli indagati si difendono – e in quest’ottica si svolgeranno le indagini dell’avvocato Igroia ora componente del collegio difensivo di cui facevano parte già gli avvocati Luigi Montanelli, Alessandro Longo, Renato Archidiacono, Massimo Spagnardi, Renato Archidiacono e Stefano Perotti– affermando come Sportiello e la sua famiglia non avrebbero rispettato la sentenza numero 04284 del 2013 del Consiglio Stato secondo la quale il concessionario non sarebbe stato estraneo ai rapporti tra l’amministrazione e la gestione della stessa concessione.

E poi l’udienza preliminare rinviata al 5 novembre dovrà accertare o meno un’altra presunta violazione tributaria sulla quale intende esercitare un’”operazione verità” l’ex Pm antimafia Ingroia: la società “Marina di Ingroia” avrebbe omesso di accatastare i pontili in affidamento. Così facendo sfuggito alla tagliola dell’Imu che il comune concedente non ha mai incassato. Il Pm Marra aveva chiesto il processo con l’ipotesi del concorso in abuso d’ufficio per i nove indagati per aver provocato, dunque, al consigliere Sportiello un ingiusto e duplice danno consistente nelle revoca delle due concessioni demaniali e nella “declaratoria di incompatibilità e successiva decadenza dalla carica di consigliere comunale”.

Davanti il Gup del Tribunale di Cassino ha annunciato bagarre l’agguerrito collegio difensivo per dimostrare la veridicità delle indagini della sezione navale della Guardia di Finanza di Gaeta. A loro dire non hanno rappresentato che l’inizio di un procedimento amministrativo che non si è mai concluso semplicemente sarebbe stato il consigliere Sportiello a dimettersi prima della conclusione dell’ iter avviato. Le indagini difensive dell’avvocato Ingroia – che intende interrogare lo stesso Modesto Sportiello – sono finalizzate a dimostrare, anche attraverso alcune perizie calligrafiche, che la gestione (l’affidamento a terzi senza il parere degli enti concedenti) delle concessioni demaniali 40/2005 e 2/2010 non sarebbe stata impeccabile e limpida con l’invio di pec relativamente a misteriosi subingressi nelle società concessionarie inviate alle ore 18 del 31 dicembre 2020 all’email certificata del Comune di Ventotene e a false autorizzazioni sindacali per la gestione di ulteriori posti barca.

Il tutto con il presunto avallo di “pezzi” importanti dell’amministrazione comunale di Ventotene? Lo chiarirà, di supporto alla Procura di Cassino, l’avvocato Ingroia, un tempo procuratore antimafia a Palermo. Ma anche il Gup Di Croce chiamato, dopo la conclusione delle indagini preliminari da parte del dottor Mattei nei confronti di Modesto Sportiello, anche a definire il futuro di due procedimenti penali al termine dei quali la stessa Procura di Cassino, approfondendo i suoi accertamenti investigativi, è arrivata ad una diversa conclusione . E cioè che (forse) tra il 31 dicembre ed il 17 febbraio 2021 l’ex sindaco di Ventotene Santomauro, il consiglio comunale in carica e i dirigenti comunali Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli non commisero alcun reato…

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INTERVISTA video Antonio Ingroia, avvocato ed ex pm antimafia