FORMIA – Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Formia esprime perplessità circa le modalità di approvazione del nuovo Atto Aziendale dell’ASL di Latina, all’interno del quale dovrebbero essere esplicitate tutte le procedure di gestione degli ospedali dell’intera provincia, compreso quello di Formia. “A oggi la proposta dell’Atto Aziendale è top secret, nel senso che la conferenza dei sindaci di Latina, riunitasi una settimana fa per l’approvazione del deliberato, stando alle dichiarazioni del Presidente della Provincia, ha dovuto rinviare la seduta per carenza di materiale documentale” – sottolinea il gruppo pentastellato.
Ed in effetti la ricostruzione è corretta. Poco meno di dieci giorni fa la gran parte di sindacati e delegati dei 33 comuni pontini – 14 in presenza ed 11 in collegamento – ha chiesto il rinvio dell’assemblea per aver avuto copia del nuovo atto aziendale soltanto in concomitanza dell’inizio dell’incontro, provocando il rinvio a data da destinarsi dell’approvazione dell’atto aziendale nel corso di un’assemblea dei sindaci che, di fatto, era l’insediamento della neo-commissaria straordinaria Sabrina Cenciarelli.
Per gli attivisti grillini però c’è anche un altro grande punto interrogativo che riguarda strettamente Formia e il suo sindaco Taddeo. ” E’ giusto che il sindaco di un Comune come quello di Formia, dove insiste uno degli ospedali più importanti della provincia, decida autonomamente e senza alcun confronto pubblico con il consiglio comunale, con le associazioni, i partiti e la cittadinanza? Può un sindaco prescindere dalle urgenze e dalle criticità che vengono sollecitate quotidianamente dagli utenti dell’ospedale, e decidere secondo una consolidata prassi di logica di appartenenza politica?”.
Domande chiare, secche, chiaramente retoriche nell’affermare l’esatto contrario; motivo per il quale i Cinque Stelle formiani sperano che sia resa “pubblica la proposta del nuovo Atto aziendale dell’Asl di Latina, al fine di recepire tutti gli eventuali contributi che dovessero provenire dalla cittadinanza”.