Troppe partite nel calcio? Calciatori contro Uefa e Fifa

Magazine

Ci apprestiamo ad entrare in quella che sarà una delle stagioni, calcisticamente parlando, più ricche di sempre dal punto di vista delle gare giocate. Tra giugno e luglio ci sarà l’Europeo in Germania, poi a settembre partirà la Champions League con la sua nuova formula allargata e infine nell’estate 2025 la prima edizione del Mondiale del Club. Un impegno sempre più fitto di impegni che ha portato ad allarmare alcune componenti del nostro calcio.

Tante infatti sono state le critiche a questo calendario sempre più fitto, in particolare da parte dei calciatori, con le leghe nonché le associazioni europee che li rappresentano, impegnati ad alzare la voce su questo delicatissimo argomento. In particolare l’avversario è la FIFA e infatti proprio nella recente assemblea londinese organizzata dalla Premier League, è affiorata con forza una dura presa di posizione nei confronti della programmazione dei calendari delle sfide di carattere internazionale, i quali peraltro condizionano fortemente anche i tornei più importanti, come la nostra Serie A, la Liga spagnola e la stessa Premier League.

Questo calendario fitto garantisce un pieno di emozioni per gli appassionati di calcio che seguono le partite in TV o allo stadio, così come per gli scommettitori, immersi nell’adrenalina delle puntate e nell’analisi delle probabilità di ogni evento. Tuttavia, la minaccia di “interventi concreti” da parte degli addetti ai lavori contrari rischia di compromettere l’intero sistema. Un calendario che potrebbe influenzare le quote e i risultati, rendendo difficile perfino nelle scommesse sportive valutare accuratamente le probabilità e ottenere informazioni affidabili. È essenziale ora approfondire l’analisi delle richieste avanzate dai calciatori e dalle associazioni che li rappresentano, poiché ritengono che la situazione non sia più sostenibile.

Basterà qualche ritocco degli ingaggi per appiattire la protesta? Non lo sappiamo e non vogliamo ora puntare il dito su una categoria, quella dei calciatori ovviamente, particolarmente privilegiata, soprattutto in riferimento alle squadre che parteciperanno attivamente a questo calendario, ma di certo qualcosa di più potremmo riuscire a saperne il prossimo 17 maggio, quanto in Thailandia è previsto il prossimo Concilio della FIFA, e nel corso del quale si discuterà concretamente delle problematiche avanzate.

Da sottolineare, a fronte dei nostri dubbi sollevati, che a Londra erano presenti un po’ tutte le realtà, invero mai così compatte e una delle rimostranze maggiormente sottolineate è stata la volontà di “non accettare più che il calendario sia scandito in questa maniera da altri senza una preventiva condivisione”.