Fondi / Violenza sessuale su clienti, disposta la riapertura della palestra “BM Wellness”

Cronaca Fondi

FONDI – Dopo le accuse di violenze sessuali ipotizzate al termine di complesse indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza, ha riaperto in questi giorni la palestra “BM Wellness” a Fondi. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario aveva scosso l’intera comunità fondana alla luce delle pesanti rimostranze avanzate. Al 29enne fondano Biagio Marsella erano state, infatti, contestate addirittura cinque violenze sessuali, di cui una ai danni di una minorenne, oltre all’esercizio della professione di medico ritenuto abusivo dalla Procura di Latina. L’ordinanza cautelare, oltre ad aver applicato la misura degli arresti domiciliari ai danni di Marsella, aveva disposto il sequestro preventivo della struttura in cui ha sede la palestra “BM Wellness”, tra le più frequentate di Fondi, sequestro poi eseguito dai militari della Guardia di Finanza di Fondi.

Intanto l’associazione sportiva aveva cambiato integralmente il proprio assetto societario, con le dimissioni del precedente direttivo e l’ingresso di nuovi soci, tra cui un nuovo presidente. Proprio il nuovo presidente decideva, tramite il difensore, l’avvocato Matteo Macari, di depositare istanza di dissequestro dell’immobile in cui ha sede, come detto, la palestra, ad eccezione di uno stanzino. Lo stesso pubblico ministero che ha condotto le indagini, Marco Giancristofaro, dopo un primo rigetto, ha ritenuto di disporre il dissequestro della struttura sportiva, che adesso potrà riprendere le proprie attività sotto una nuova gestione.

Nel frattempo, anche il complessivo castello accusatorio a carico del 29enne osteopata fondano si è notevolmente ridimensionato. Il Tribunale del Riesame di Roma ha annullato quattro violenze sessuali delle cinque originariamente contestate. Di recente, il Gip del Tribunale di Latina, non ritenendo mutate le esigenze cautelari, ha rigettato un’istanza di liberazione presentata dalla difesa dell’indagato, rappresentata dagli avvocati Letizia Bortone e Vincenzo Macari, i quali hanno proposto appello al Tribunale della Libertà che, a breve, sarà chiamato a pronunciarsi. Si prospetta una battaglia legale tra il perito dell’accusa e quello della difesa, circa la natura della attività e di alcune manovre posturali effettuate su alcuni clienti.

A difendere Marsella, promotore dal 2018 di corsi di tai chi chuan, era stata sui social la sua compagna Silvia: “Chi conosce il nostro centro sa chi siamo, il modo in cui lavoriamo e il potente background del dottor Marsella. Che vanta oltre 20 titoli accademici, una laurea internazionale in osteopatia e un Phd”. Web Marsella si era presenta sul web come preparatore di top manager, di noti personaggi del mondo dello spettacolo e atleti di livello internazionale. Ma secondo le indagini però avrebbero esercitato questa attività senza i titoli di studio necessari, l’abilitazione e l’iscrizione all’albo a chiave, dicono le vittime.