Ventotene / Appalti pilotati al Comune, nuova udienza del processo per ex-amministratori e tecnici

Cronaca Isole pontine Ventotene

VENTOTENE – Un’organizzazione di politici e imprenditori in grado, attraverso un sistema illecito, di pilotare l’affidamento ad aziende ‘preselezionate’ di opere e servizi mediante gare, promosse con il metodo della procedura negoziata indette solo da un punto di vista documentale, in quanto le imprese risultavano fittiziamente invitate solo per garantire la scelta precedentemente operata a favore di un determinato imprenditore. Questa pesante ipotesi accusatoria della Procura della Repubblica di Cassino, all’epoca sostenuta dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini e ora dalla dottoressa Chiara D’Orefice, è stata di nuovo rilanciata giovedì nel corso di un’altra stancante udienza del processo in cu diversi ex amministratori e tecnici del comune di Ventotene ma anche alcuni imprenditori finirono indagati il 23 maggio 2017 – cinque di loro furono anche arrestati- con le gravi ipotesi di “associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata, per l’erogazione di pubbliche forniture e abuso d’ufficio finalizzato alla realizzazione del “cosiddetto voto di scambio“.

Il processo è proseguito davanti al collegio penale presieduto dal giudice Claudio Marcopido con la decapitazione che ha interessato nel corso di questi sette anni molte delle ipotesi accusatorie avanzate dalla Procura di Cassino: stralciate quelle per quelle è maturata la prescrizione con una dovuta sentenza, sono rimaste in piedi l’associazione a delinquere e la turbata libertà degli incanti. In aula nessuna traccia degli imputati e dell’agguerrito collegio difensivo sono rimasti “superstiti” i soli avvocati Caterina Suppa e Luca Scipione.

Anche l’andamento del processo ne ha risentito. La pubblica accusa aveva citato sei testimoni e a rispondere alle domande del collegio e della difesa è stato un solo imprenditore che aveva partecipato ad uno degli appalti indetti all’epoca dall’amministrazione del sindaco Geppino Assenso. Degli altri cinque testi nessuna notizia. Tuttavia a raccontare come si svolsero le indagini ma anche gli accertamenti e le verifiche richieste dalla Procura di piazza Labriola era stato il luogotenente Antonio Merolla, l’ufficiale che ha guidato a lungo la Brigata di Ventotene della Guardia di Finanza Nonostante in sede cautelare il Riesame e la Cassazione avessero rigettato l’ipotesi associativa, il luogotenente Merolla ha insistito nel corso della sua deposizione come ad operare a Ventotene sino alla primavera 2017 fosse stata un’associazione a delinquere che decideva chi invitare alle gare ed il loro esito.

In effetti già il Gup nel maggio 2019 in sede di udienza preliminare aveva stralciato quattro capi di imputazione per l’avvenuta prescrizione e aveva assolto l’ex sindaco di Ventotene Geppino Assenso perché il fatto non sussiste dall’accusa di falsità materiale, di aver presieduto una seduta di Giunta il 15 maggio 2015 che approvava una delibera contenente un atto di indirizzo propedeutico allo svolgimento di una gara d’appalto. In questo processo pendente davanti il Tribunale di Cassino era stata formalizzata una sola costituzione di parte civile, quella della Regione Lazio anche se i finanziamenti concessi non sono mai stati investiti. Si tratta di 500mila euro per la sistemazione della banchina del porto, di interventi di adeguamento di messa in sicurezza della zona portuale con la creazione di un punto di pronto soccorso; di 300 mila euro per il completamento della stazione marittima con annessi servizi e di 250 mila euro per la messa in sicurezza delle aree portuali tramite un impianto antincendio.

La Regione Lazio è arrivata a tracciare una linea: il danno subito fu di 569mila euro perché, a fronte dei finanziamenti erogati, le opere oggetto di contributo furono sospese o, peggio, mai attuate. Si tornerà in aula il prossimo 27 marzo 2025 per l’audizione di altri testi della Procura. Poi a fare il resto sarà la prescrizione, anche per i reati oggetto del dibattimento…in corso.