Gaeta / Pef 2025 e nuove tariffe rifiuti: criticità in Consiglio comunale per la maggioranza e l’opposizione

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GAETA – E’ legittimo il piano economico finanziario 2025 del comune di Gaeta con le nuove tariffe per la tassa dei rifiuti? L’interrogativo, politicamente rivelante, ha vivacizzato (e non poco) il consiglio comunale di Gaeta che è stato sul punto di dover far fronte alla mancanza del numero legale nelle fila maggioranza (l’ha salvata in extremis il consigliere Pompeo Costabile della lista “Lab32” prima del voto) dopo le fughe dei consiglieri di maggioranza Marco Di Vasta (Gaeta Tricolore), del presidente della commissione bilancio e capogruppo di una delle liste di maggioranza Gennaro Dies e del capogruppo di Gaeta Democratica Pina Rosato. Hanno preferito togliere il disturbo non votando il Pef ed acuendo una situazione di imbarazzo e di difficoltà iniziata con le assenze in aula, più o meno giustificate, del presidente del consiglio comunale Davide Speringo e del consigliere provinciale di Forza Italia (e fratello della dirigente del settore finanziario del comune Veronica Gallinaro), Luca Gallinaro.

A creare ai “fuggitivi” qualche dubbio ci hanno pensato i consiglieri di opposizione Franco De Angelis ed Emiliano Scinicariello che ipotizzano come il Pef dell’amministrazione Leccese possa essere incappato in due reati: il falso ideologico e materiale. Soprattutto De Angelis ha chiesto in ben tre circostanze il parere alla segretaria comunale Patrizia Cinquanta su una circostanza davvero enigmatica. Sul Pef, la cui copia (redatta con non pochi errori di battitura e di refusi) era stata inviata al consiglio comunale soltanto 12 ore prima dell’approvazione da parte del presidente della commissione bilancio Dies, viene lapalissianamente fatto rilevare come il comune avesse disatteso una disposizione dell’Arera. L’Autorità nazionale, chiamata a definire la disciplina tariffaria dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia, ha invitato tutti i comuni ad utilizzare del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 per la determinazione del Pef 2025. E invece il comune di Gaeta cosa ha scritto: “Verranno riproposti i dati del 2022 in quanto allo stato non è ancora disponibile il bilancio consuntivo 2023”.

“E’ un falso grande come un grattacielo – hanno commentato a più riprese i consiglieri Scinicariello e De Angelis – perché il rendiconto dell’esercizio è stato approvato dal consiglio comunale di Gaeta la scorsa settimana, il 20 giugno”. Questa affermazione ha provocato un durissimo scontro verbale tra De Angelis ed il consigliere De Angelis che ha deciso di diversificare il suo (preferito) bersaglio: “La segretaria Cinquanta ci poteva rispondere in diverse maniere anche adducendo la scusa che la delibera sul conto consuntivo non sia ancora stata definita e pubblicata. Mi ha indispettito il suo silenzio a tre richieste di delucidazioni”.

Da questa sostanziale levata di scudi delle minoranze i consiglieri Di Vasta (che continua a denunciare la mancanza di un metodo da parte della maggioranza di cui dice ancora di appartenere), Dies e Rosato hanno abbandonato l’aula consiliare dopo che le minoranze, inutilmente, avevano chiesto di slittare l’approvazione del Pef 2025 sulla scorta di una proroga di venti giorni concessa dal governo anche perché a questo piano economico finanziario – la fretta (e la superficialità) al comune di Gaeta continuano in questa fase storia a far partorire i gattini ciechi dopo che simili vicende consiliari hanno superato la perfezione nei dieci anni di mandato del sindaco Cosimino Mitrano – mancava finanche il parere dei revisori dei conti che una solerte e generosa funzionaria in corsa è stata costretta ad andare a recuperare. Che non sia stata una buona mattinata per il sindaco Leccese l’ha dovuto ammettere il diretto interessato annunciando come aumenti il costo del servizio rifiuti a Gaeta.

Il Pef di gestione è aumentato di 300mila euro, un importo che sarà spalmato sulla tariffazione inerente l’intero territorio comunale con la “paradossale e contradditoria conferma” dello sconto del 30% sul costo della Tari per la potentissima lobby degli stabilimento balneari. “L’aumento del tributo secondo i parametri dell’Arera – secondo il primo cittadino di Gaeta – merita una dovuta riflessione politica perché sta diventando una valanga che man mano si ingrandisce sempre più. Dobbiamo cominciare a pensare ad una riduzione di questi costi. I comuni che in modo lungimirante hanno progettato venti anni fa la chiusura del ciclo dei rifiuti nel proprio comprensorio, oggi ne vedono i benefici. La ripartizione delle percentuali tra le utenze domestiche e non domestiche non è comunque variata”. Il capogruppo del Pd Scinicariello non ha avuto il tempo di leggere “attentamente” le 70 pagine della relazione consegnatagli dal presidente della commissione bilancio Dies ma – a suo dire – i cittadini di Gaeta, a fronte della confermata scontistica applicata agli stabilimenti balneari (qualche consigliera comunale impegnata sul piano societario e familiare in questo settore economico per una mera questione di opportunità avrebbe potuto e dovuto astenersi piuttosto che votare a favore) “pagheranno molto di più la Tari. L’aumento della tassa è di 532mila euro, questa è la cifra esatta a differenza di quello che dice il sindaco Leccese”.