SPERLONGA – Sono tornati di nuovo lunedì i Carabinieri del Nipaf di Latina presso l’hotel “Grotta di Tiberio”. Coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, hanno ultimato di fatto l’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo della struttura alberghiera. Hanno atteso lo sgombero degli ultimi turisti e dipendenti ai quali, circa una settantina, venerdì scorso, erano stati concessi tre giorni di tempo per lasciare la struttura nel “cuore” della stagione turistica.
La Procura di Latina ha chiesto ed ottenuto l’apposizione dei sigilli in quanto – a suo dire – la proprietà della struttura ricettiva – considerata abusiva – è risultata inottemperante a ben due sentenze camerali della seconda sezione del Consiglio di Stato, del 5 febbraio e del 24 giugno scorsi, circa la sua chiusura per permettere al comune di avviare la procedure per la confisca o finanche per il suo clamoroso abbattimento.
L’evacuazione dell’hotel ha concluso un’altra giornata carica di tensione: si era aperta davanti il Gip del Tribunale di Latina dove si era svolta l’udienza di convalida del sequestro operato – come detto – venerdì mattina dai Carabinieri del nucleo di protezione ambientale. Che la controversia tecnico-amministrativa e giudiziaria non abbia conosciuto ancora un epilogo lo dimostra la decisione della proprietà dell’hotel di impugnare al Riesame la convalida del sequestro e di attendere il 23 luglio prossimo è previsto un nuovo pronunciamento, in seduta collegiale, del Consiglio di Stato, il terzo, contro due ordinanze monocratiche degli stessi giudici amministrativi di palazzo Spada che rigettato altrettanti ricorsi per chiedere la sospensione delle sentenze del 5 febbraio e 24 giugno scorsi.