Formia / Ospedale “Dono Svizzero”: turnazione dei sanitari al collasso, sindacati sul piede di guerra

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FORMIA – E’ arrivata l’estate e la gestione dell’ospedale più importante dell’intero sud pontino, il secondo della provincia, il “Dono Svizzero” di Formia, ha assunto un carattere emergenziale. Almeno stando ad alcune severe prese di posizione di alcuni sindacati di categoria. La Fials arriva a segnalare al commissario straordinario dell’Asl di Latina Sabrina Cenciarelli e al direttore della Uoc “Professioni sanitarie” Silviano Di Mauro la situazione di autogestione venutasi a creare nel reparto di neonatologia del nosocomio formiano dopo le dimissioni del coordinatore infermieristico. Il sindacato arriva a rimarcare come il personale svolga ormai compiti di non sua pertinenza – come l’approvvigionamento dei farmaci e del magazzino – e la gestione della turnazione venga assolta da una coordinatrice di fortuna con “palesi irregolarità che vanno dal salto del riposo dopo il turno di notte sino al mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e quello successivo”.

La segreteria provinciale della Fials ammette come il turno del mese di luglio sia stato già modificato (“mantenendo comunque le irregolarità sopra descritte”) dopo la richiesta dei dipendenti “per via di un turno massacrante e del tutto fuori legge. I dipendenti con otto turni notturni in un mese avrebbero dovuto svolgere solo quattro riposi, oppure ancora dodici turni di lavoro consecutivi senza mai un riposo. Per non parlare poi dell’assai discutibile decisione della coordinatrice – osserva la Fials di Latina – di vietare i cambi turno tra i colleghi, scatenando ancor di più astio e malumore tra il personale”.

La Fials di Latina rinnova, infine, una serie di interrogativi per i quali attende di conoscere ora le dovute risposte: “La coordinatrice è stata ufficializzata a coordinare in reparto nido di Formia? Perchè oltre alla redazione del turno non svolge gli altri compiti relativi alla sua figura (approvvigionamento farmaci, magazzino…)? Chi ha deciso quest’organizzazione? Qual è l’atto deliberativo che autorizzerebbe la coordinatrice in questione a ricoprire prima il ruolo alle professioni sanitarie e contemporaneamente il coordinamento( per la sola redazione del turno) del reparto pediatria nido?”. La Fials Latina, “da sempre rispettosa delle regole e credente nella democrazia”, è tornata a chiedere trasparenza, nonostante questa trasparenza non venga chiesta anche dalle altre sigle sindacali”.

Sulla falsariga appare essere la polemica presa di posizione della Funzione Pubblica della Cisl di Latina che, segnalando gli stessi problemi del nido formiano, evidenzia il mancato rispetto del decreto legislativo 66/2003 – la mancata concessone di un turno di riposo dopo una settimana di lavoro e di due “entro 14 giorni di attività ininterrotta” – per l’unità operativa di nefrologia. Secondo la Cisl i lavoratori “lamentano un peggioramento del clima organizzativo in cui la flessibilità garantita dagli stessi dipendenti con la sostituzione a vicenda per poter usufruire delle ferie estive, viene ripagata con la mancata concessione dei cambi turno”.

A vivacizzare il dibattito sindacale all’interno dell’ospedale Dono Svizzero di Formia è la Confintesa sanità che un una lettera al direttore sanitario aziendale Sergio Parrocchia, alla dirigente della Uoc “Professioni sanitarie” Roberta Biaggi e al direttore sanitario dell’ospedale formiano Pino Ciarlo affronta la vicenda di una puericultrice in servizio presso il reparto di pediatria del “Dono Svizzero” che si è vista estromessa dalla turnazione notturna per essere impiegata nella fascia diurna. Il sindacato ha chiesto la revoca della decisione della dirigente della divisione di pediatria (“tra l’altro non supportata da alcuna delibera aziendale della UOC Gestione del Personale”): “La puericultrice non ha prescrizioni della Medicina del Lavoro riguardo il lavoro notturno. A causa poi di un precedente intervento chirurgico per carcinoma della papilla di Vater, ha problemi gastrointestinali certificati che vengono accentuati da stress e da lavoro mattutino prolungato. La variazione del profilo orario sta comportando alla dipendente – ha scritto nella lettera il segretari della Confintesa sanità del Lazio e della Campania, Alessio Minadeo – un danno economico e pensionistico rilevante e non giustificabile”.

Anche la Funzione Pubblica della Uil ha chiesto un incontro urgente al dirigente della Uoc “Professioni sanitarie” dell’Asl di Latina Silviano Di Mauro per discutere di alcuni aspetti ormai emergenziali che riguardano diverse unità operative complesse del “Dono Svizzero” di Formia.