SEZZE – E’ stata accompagnata da una valanga di critiche la conferenza dei sindaci e del presidente dell’Egato 4 che ha permesso ai nuovi vertici di Acqualatina di presentare il suo nuovo piano industriale. Quanto si temeva dopo l’ufficio d presidenza dell’Egato 4 della scorsa settimana è stato confermato: è previsto un ritocco del piano tariffario, dall’8 all’11% circa, che dovrebbe risentire del nuovo calcolo fissato dall’Arera ma anche da un ritocco proposto dall’ente gestore per sostenere il piano di investimenti su territorio dell’ex Ato 4. Ad esternare le sue perplessità, a nome di tanti comuni, è stato il sindaco di Sezze Lidano Lucidi secondo il quale il “piano presentato evidenzia tutte le criticità del sistema idrico della provincia di Latina, maglia nera italiana in termini di perdite idriche, con perdite idriche del 75,18%: ogni 100 litri pompati da una sorgente solo 25 arrivano nei rubinetti delle case”.
“Il problema – ha spiegato il primo cittadino di Sezze – è comune a tutte le città della provincia, non di un singolo. Di fronte a una carenza idrica sempre più importante che si registra nel mondo, basti pensare alla Sicilia o al Sud della Francia dove l’anno scorso sono state vietate le costruzioni di piscine per carenza di acqua, interrogarsi sul sistema locale e su come questo viene gestito è un obbligo da parte della politica locale e non”.
Il sindaco di Sezze considera quello di Acqualatina un piano industriale “ambizioso” ma “non mi trova d’accordo nell’aumentare le tariffe del 10% per tre anni di seguito per sostenere gli investimenti, andando ben oltre gli aumenti contenuti previsti dall’Arera”. Il sindaco del centro lepino ha ricordato come da quando sia in carica non abbia mai espresso parere positivo sui bilanci di Acqualatina, votando anche no in assemblea: “Il motivo che mi ha spinto è pragmatico e non ideologico. In primo luogo nel bilancio della società c’è una mole enorme di crediti verso i morosi. Non trovo giusto che c’è chi paga l’acqua e chi no, chi si allaccia abusivamente e chi paga regolarmente. L’acqua – osserva Lucidi – ha dei costi che tutti devono sostenere, non esistono pasti gratis. In questi anni non c’è stata un’azione forte di recupero. Ci sono anche tanti furbi dell’Isee, ovvero famiglie che usufruiscono dei bonus ma non ne hanno diritto”.
Altro tema su cui la politica poltrona deve ragionare è cosa succederà nel 2032 quando la convenzione con Acqualatina finirà. “Questo tema non può essere tenuto fuori dalla discussione. A qualche anno della scadenza chi farà gli investimenti?”
“Ho proposto – ha concluso il sindaco di Sezze – che al piano industriale venga affiancato un piano finanziario per permettere alla società di fare anche dei mutui per sostenere gli investimenti e per avere la liquidità adatta per portare avanti gli interventi del PNRR. Il tema della solidità finanziaria non può essere aggirato con un aumento così poderoso delle tariffe. Sono sempre stato disponibile a un confronto franco e sereno su questo tema ma ritengo utile fare un ragionamento complessivo e non a compartimenti stagni”.