LATINA – Subito una riunione del nuovo ufficio di presidenza dell’Ato4 perché la questione affrontata dai colleghi sindaci merita la dovuta e necessaria riflessione. A preannunciarlo è il presidente della Provincia e dell’Egato 4 nonché primo cittadino di Minturno Gerardo Stefanelli dopo la vivace conferenza dei sindaci di martedì nel corso della quale moltissimi rappresentanti dei comuni hanno dichiarato la loro assoluta contrarietà a votare il nuovo piano industriale 2024-2030 di Acqualatina.
Prevede, tra le righe, un aumento del piano tariffario che andrebbe a sfiorare il 14% annuo in considerazione del nuovo criterio di calcolo imposto dall’Arera e dalla decisione dell’ente gestore di finanziare il suo futuro pluriennale piano di investimento con il ritocco delle stesse bollette idriche.
Il presidente Stefanelli intende affrontare nuovamente la controversia sollevata dai sindaci – l’ha definita “legittima e sacrosanta” – ricordando come il piano di investimenti non debba essere sostenuto dai canoni idrici dei consumatori quanto dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che la stessa Ato 4 è riuscita ad intercettare nel corso degli ultimi anni.
Un fatto è certo: il voto sul nuovo piano industriale presentato da Acqualatina ha subito un rinvio a data a destinarsi e i più critici sono stati i sindaci e i delegati dei comuni di centro destra – uno su tutti il primo cittadino di Sezze Lidano Lucidi – sia quelli (area Fratelli d’Italia e Lega) che hanno votato il nuovo management dell’ente gestore che quelli, vicini a Forza Italia, che chiedevano la riconferma della precedente guida industriale di Acqualatina.