GAETA – La gestione, attraverso il varo di un regolamento ad hoc, di uno dei beni – quello delle spiagge – che a Gaeta produce economia e ricchezza non può essere definito da pochi o da un gruppo ristretto di persone. Ecco perché va avviata una discussione, “libera e trasparente”, che non può non coinvolgere il consiglio comunale, attraverso “un dibattito effettivo e partecipato”. Come? Avviando una discussione “democratica” e l’approvazione di una mozione consiliare. E’ una delle proposte del circolo “Gino Valente” del Partito Democratico di Gaeta a margine del dibattito suscitato dall’approvazione della delibera di Giunta numero 143 dl 19 giugno scorso che, adottata in seguito al parere con cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha ritenuto illegittima e impugnato al Tar la delibera 150 del 21 dicembre 2023 circa la proroga di un anno delle concessioni demaniali a favore delle strutture balneari, l’amministrazione Leccese sul filo di riga e rischiando l’autogol ha emanato l’atto d’indirizzo per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative e/o sportive.
Con questo atto la maggioranza di centrodestra ha fissato i criteri per consentire le assegnazioni delle concessioni balneari scadute “intervenendo nel settore più importante per la città con pesanti ricadute anche dal punto di vista sociale, oltre che economico”. A dire dell’attivo coordinatore comunale del Pd di Gaeta, l’avvocato Gianluca Conte, la regolamentazione delle concessioni può essere ora “un’opportunità fondamentale per integrare tutta la città con le sue spiagge e sanare una frattura data dallo sviluppo asimmetrico tra gestori e il resto della popolazione”. Per avvicinare la città alle sue spiagge “è necessario – osserva e suggerisce il dirigente Dem – un momento di dibattito pubblico e di concertazione con tutti gli attori in campo e i rappresentanti eletti dalla cittadinanza. Per questo non può bastare una delibera di Giunta che demanda alla Dirigenza del comune di Gaeta per avanzare le valutazioni “che non si basano su delle scelte tecniche, ma politiche”.
Per il Partito Democratico, infatti, è necessario integrare i criteri predisposti dalla maggioranza “dando maggiore cura alla sicurezza e alla dignità del lavoro dei dipendenti e prevedere una maggiore sostenibilità ambientale e, soprattutto, sociale dalle attività economiche che si fondano sullo sfruttamento economico dei beni pubblici. Bisogna arrivare – suggerisce l’avvocato Conte – ad una decisione: capire se la scelta nell’ambito di una procedura di una selezione valga di più un piano occupazionale adeguato alle dimensioni dell’area e ai servizi resi o l’esperienza professionale maturata negli anni precedenti non sia tecnica ma politica. Se così fosse, la politica locale deve pertanto assumersi la responsabilità delle sue scelte, portando in Consiglio Comunale un regolamento per disciplinare la materia. Se il bene è pubblico allora anche il dibattito deve essere tale”.
Il Pd chiama in causa l’amministrazione Leccese quando le chiede di chiarire un aspetto, esplicitare le sue reali intenzioni sulla scelta di procedere o meno a bandi di gara per l’affidamento delle concessioni. Nel caso dell’adozione di procedure selettive, è opportuno che l’Amministrazione “chiarisca – aggiunge Conte – di quale disciplina intenda avvalersi per garantire pubblicità e trasparenza. Nella delibera numero 143 del 19 giugno scorso non c’è alcun riferimento al decreto legislativo numero 36 del 2023 (il nuovo codice dei contratti pubblici) che regola proprio le procedure per l’aggiudicazione delle concessioni. Finora tutti i livelli di governo del centrodestra hanno preferito rinviare la regolamentazione, sperando di mantenere lo status quo ottenendo in cambio il consenso dagli imprenditori del settore, ma, così facendo, hanno – accusa il coordinatore del Pd di Gaeta – solo creato un vuoto normativo che danneggia gli operatori stessi e tutta l’utenza”.
Per regolamentare la materia in “maniera precisa e puntuale” e per fare in modo che vi sia un dibattito effettivo e partecipato in tempi brevi, il Partito Democratico di Gaeta, dunque, si attiverà affinché la discussione sia portata in Consiglio Comunale tramite l’iscrizione all’ordine del giorno o, nel caso in cui non si raggiunga il numero necessario delle sottoscrizioni dei consiglieri comunali, depositerà una mozione consiliare. E poi nessuno – neanche all’interno della maggioranza di centro destra – potrà più continuare a giocare a nascondino…
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