GAETA – Il Tribunale di Cassino ha condannato a sette anni di reclusione con l’accusa di tentato duplice omicidio Silvio Cacciatore, l’uomo di 61 anni di Gaeta accusato nella notte tra il 15 ed il 16 giugno 2023 di aver accoltellato gravemente il fratello e la compagna di quest’ultimo in un’abitazione nel quartiere di via Monte Tortona. La sentenza è arrivata a conclusione di un procedimento nel corso del quale il collegio giudicante, presieduto dal giudice Claudio Marcopido (a letere Falci Delitala e Malvagni), ha chiesto l’intervento in aula della Ctu del Tribunale che ha effettuato la perizia psichiatrica nei confronti dell’imputato di Gaeta.
Secondo le risultanze della dottoressa Loredana Scala, Cacciatore era parzialmente incapace di intendere e di volere e non riservò la giusta importanza al gesto, grave, che stava compiendo nel momento in cui sferrò quattro fendenti nei confronti del fratello e della compagna di lui. A fronte della richiesta a 12 anni e mezzo di reclusione avanzata dalla dottoressa Chiara Fioranelli, Cacciatore, difeso dall’avvocata Simona Amen dello studio legale Cassone di Cassino, è stato condannato a sette anni di carcere e, esclusa l’aggravante dei futili motivi, gli sono state riconosciute invece l’attenuante per essere stato ritenuto parzialmente capace di mente e quelle generiche equivalenti alla contestata aggravante per aver ferito con un coltello il fratello.
Nella sua arringa difensiva l’avvocata Amen aveva chiesto per Cacciatore l’assoluzione per totale incapacità di intendere e di volere, la riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesioni e il riconoscimento, quali attenuanti, della legittima difesa e della provocazione . In una delle ultime udienze del processo le vittime ricostruirono la lite che sfociò nell’aggressione. Individuarono quale possibile movente l’ormai difficile convivenza tra i tre e l’uso delle stanze della casa che fino a qualche tempo prima era stata abitata solo dai due fratelli di Gaeta. Le due versioni delle vittime non erano state, però, considerate univoche.
I due fratelli avrebbero litigato e Cacciatore avrebbe dapprima colpito il familiare, in difesa del quale, nel tentativo di evitare il peggio, che poi purtroppo ci fu, era intervenuta la compagna. La dinamica di quanto accaduto era stata illustrata dallo stesso imputato nel corso dell’interrogatorio di garanzia, anche se l’uomo aggiunse che non aveva affondato il coltello ma solo ‘sfiorato’ con la lama il fratello e la donna.
A chiedere ed ottenere l’intervento dei Carabinieri della locale Tenenza furono alcuni vicini che segnalarono la lite tra due fratelli conviventi con l’intervento di una terza persona, una donna. E le informazioni si rivelarono corrette: a terra fu trova la coppia sanguinante ed il 61enne che imbracciava ancora un coltello da cucina. La difesa, appena saranno depositate le motivazioni della sentenza, entro i prossimi 90 giorni, presenterà appello.