APRILIA -Il giorno dopo l’operazione della Dda di Roma che ha portato all’arresto di 25 persone tra cui il sindaco di Aprilia, il capogruppo del M5S Maria Grazia Ciolfi, dopo aver chiesto ieri le dimissioni del primo cittadino di Aprilia, interviene nuovamente per ribadire la necessità di potenziare tutti i presidi di trasparenza e legalità utili a preservare il territorio da tali circostanze. “Gli arresti ad Aprilia riaprono la triste questione del coinvolgimento della politica con la criminalità organizzata. È emerso ieri, nella conferenza stampa fortemente voluta dai procuratori romani per testimoniare che la mafia nel Lazio esiste. La giustizia chiarirà le responsabilità di ognuno, ma il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto istituzionale e sociale è agevolato dalla mancata gestione dei processi e delle procedure politico amministrative“.
«Nulla è superfluo; leggiamo infatti che la resistenza alla costituzione di parte civile del Comune di Aprilia e la mancata resa di accessi agli atti ai consiglieri di opposizione sono diventati strumenti attraverso cui esercitare il potere esterno, ben lontano dal bene comune. L’allargamento delle maglie del governo della città o la stessa inerzia dell’amministrazione aprono varchi per una gestione, spesso illecita, che non fa più l’interesse pubblico. Latina – evidenzia anche Ciolfi – non è purtroppo indenne da questo ciclone giudiziario. Dall’inchiesta riemerge la gestione criminosa del settore balneare, con l’intervento di note famiglie di clan che arrivano ad assicurare protezione alle attività sul nostro litorale”.
Coglie l’occasione della pagina di cronaca pontina anche il consigliere comunale di Formia, in quota Pd, Luca Magliozzi, che scrive a riguardo: ” La loro è occupazione. Non è più infiltrazione, sta diventando occupazione di una parte dell’amministrazione pubblica. Questo è il grido d’allarme del capo della Procura di Roma durante la conferenza stampa sulla maxi operazione antimafia della DDA di Roma che ha portato all’arresto di 25 persone, tra cui il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi. Gli inquirenti avranno il compito di approfondire e dimostrare il quadro probatorio, gli indagati, ovviamente, il diritto di essere considerati innocenti fino alla conclusione del procedimento“.
“Ma lo spaccato che emerge sulla politica del nostro territorio appare già inquietante così: è inaccettabile anche solo una tale confidenza tra un amministratore locale ed esponenti della criminalità organizzata. Fa rabbia la naturalezza con cui questi rapporti si sviluppano e, troppo spesso, non si ha neanche il timore di doverli nascondere. Dovrebbe essere scontato per chi riveste un ruolo istituzionale dimostrare la più assoluta distanza da ogni zona grigia, figuriamoci da ambienti vicini alla criminalità organizzata. Se invece, come a Formia, passa l’idea che sia normale essere l’avvocato di persone vicine ai Di Silvio o ai Bardellino e ricoprire allo stesso tempo le cariche più importanti in città, anzi addirittura diventa un motivo di vanto, vuol dire che la strada da percorrere è ancora lunga. Oltre la sacrosanta indignazione del momento, c’è però la necessità di dimostrare che un modo diverso di amministrare un territorio é possibile” – ha scritto il consigliere Magliozzi.