Latina / Acqualatina, bollette in aumento: duro affondo dell’associazioni dei consumatori

Attualità Latina

LATINA – La parte politica e, dunque la politica, faccia chiarezza con se stessa sulla proposta di Acqualatina di aumentare la tariffa idrica per i prossimi tre anni per oltre il 14% applicandovi il nuovo parametro di calcolo imposto dall’Arera e per la necessità dell’ente gestore di imporre questo ritocco per contribuire a finanziare i propri investimenti sul territorio. Sono durissime – e c’era da aspettarselo – le principali associazioni dei consumatoriCodici, Codacons, Confconsumatori, Assocons italia, Assoconfam Latina, e Aeci –  dopo lo svolgimento dell’ultima conferenza dei sindaci dell’Ato 4 che ha iniziato e ha rinviato la discussione sull’aumento delle tariffe dopo la severa levata di scudi di moltissimi sindaci presenti e dello presidente della Provincia Gerardo Stefanelli.

“Ci sorprende come la parte pubblica si sia espressa all’unanimità sul rinvio sull’aumento delle tariffe in quanto la sua preoccupazione – hanno fatto sapere i responsabili del Codici, del Codacons, della Confconsumatori, dell’Assocons italia, dell’Assoconfam Latina e dell’Aeci – era quella di dare da una parte una giustificazione ai cittadini e dall’altra motivazione e di non essere stata coinvolta preventivamente dal gestore, nel piano degli investimenti. Non è concepibile che, nonostante i fondi stanziati dal Pnrr, a pagare le nuove opere debbano essere gli utenti. Dovrebbe essere invece la stessa società direttamente o con altre forme quali i contributi a fondo perduto, i fondi europei o fondi ministeriali o accedere ai finanziamenti della banca europea che ha i tassi molto bassi. Questo dovrebbe fare una società che vuole investire e gestire e non trovare le scorciatoie mettendo le mani in tasca agli utenti che specialmente in questo periodo difficilissimo , che stiamo attraversando, stanno soffrendo abbastanza”.

Le associazioni dei consumatori chiedono una netta e chiara presa disposizione dei sindaci nei confronti del nuovo socio privato, Italgas reti, che ha dimostrato ancora una volta “di non prendere in considerazione il socio pubblico all’interno di Acqualatina. Sembra che “non gli interessino le problematiche degli utenti e pensa solo a fare profitto senza alcun intervento mirato a favore degli investimenti per il riciclo dell’ acqua, dei fanghi né tantomeno a fonti alternative”.

I consumatori hanno chiesto intanto di alzare l’asticella anche nei confronti della segreteria tecnico operativa dell’Egato 4 in relazione a quanto dichiarato in un’intervista dal presidente Stefanelli secondo il quale le perdite sul territorio dell’Ato restano sempre del 75%:”Speriamo che l’intervistatore si sia sbagliato – fanno ricorso all’autoironia i delegati del Codici, del Codacons, della Confconsumatori, dell’Assocons italia, dell’Assoconfam Latina e dell’Aeci – nel momento in cui all’inizio della gestione, circa 23 anni fa, con l’ ingrosso di Veolia le perdite si aggiravano intorno al 70%. A distanza di quasi un quarto di secolo con un finanziamento di circa 160 milioni di euro, quali investimenti sono stati fatti? – si chiedono i consumatori – Ogni anno la società chiude sempre in attivo con svariati milioni di euro Oltre la metà degli utili dovrebbe finire nelle casse del pubblico. Ci chiediamo: che fine hanno fatto? E se sono stati reinvestiti e dove? e con quali risultati E poi: molti comuni percepiscono un canone concessorio annuale. Questo soldi dove sono andati a finire? Speriamo in opere di nuovi investimenti e, se si, quali investimenti sono stati realizzati? E inoltre la delibera Arera impone ai gestori di accantonare una quota di utili, ogni anno, per costituire il Foni ovvero fondo destinato a nuove opere”.

Facile la conclusione cui arrivano le principali associazioni dei consumatori: “Con tutti questi utili e finanziamenti arrivati in 23 anni com’è possibile che la dispersione idrica è così elevata… anzi è aumentata stando a quanto dichiarato dal Presidente della Provincia Stefanelli. Forse sarebbe il caso, prima di effettuare nuovi aumenti delle tariffe, dare risposte serie ai cittadini dell’ intero Ato perché non siamo più disponibili e tollerabili ad aumenti indiscriminati delle tariffe e con una gestione carente e molto discostata dagli utenti e che pensa solo a fare profitto”.

Si tratta di considerazioni e interrogativi che i delegati di Codici, Codacons, Confconsumatori, Assocons Italia, Assoconfam Latina e dell’Aeci  hanno posto in una lettera aperta al presidente dell’Ato Stefanelli, ai sindaci e, per conoscenza al Garante idrico Regionale, l’avvocato Manuela Veronelli: “La richiesta di aumentare le tariffe rappresenta un serio problema. Sarebbe opportuno conoscere già i costi che sono stati riconosciuti nella Conferenza dei Sindaci del 1 febbraio 2021 con un aumento delle tariffe di oltre il 3 %. In quell’occasione fu riconosciuto al Gestore, come maggiori costi, la bella somma di oltre 11 milioni di euro di morosità, nonostante le perplessità dell’Otuc che più volte ha segnalato all’ingegner Umberto Bernola, quale Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa, le procedure quantomeno dubbiose adottate dal Gestore su recupero del credito. Più volte abbiamo chiesto le somme erogate alla società di Recupero Crediti, quanti soldi sono stati incassati da queste procedure. Ci chiediamo quali parametri e quali strumenti lo stesso dirigente della segreteria tecnica operativa abbia adottato per far riconoscere questo enorme costo fuori bilancio, ovviamente da spalmare su noi utenti”.

Le associazioni dei consumatori sono ancora polemiche quando rimarcano nella lettera aperta di conoscere ancora dalla Segreteria Tecnica Operativa e dai Sindaci dell’Ato l’entità dei costi inseriti in tariffe per “colpa di alcuni amministratori locali (chiaro e dato il riferimento al comune di Ventotene che ha impugnato al Tar un’infinità di volte la procedura per l’installazione del locale dissalatore) che, invece di aiutare il gestore a realizzare le opere necessarie, hanno ostacolato ritardando la consegna di alcune opere con un aggravio di costi. Chiediamo all’ ingegnere Bernola quale motivazione ha espresso per farli inserire nell’articolazione tariffaria il costo di vari appalti per svariati servizi che forse sarebbero potuti essere gestiti dal personale interno”.

La conclusione della lettera dei consumatori al presidente Stefanelli e ai comuni, i soci di maggioranza di Acqualatina, non emette interpretazioni: “Gli utenti sono stufi, non sono più disposti a pagare bollette dell’acqua con aumenti considerevoli e con una qualità di servizio sempre peggiore. Spetta a voi, avendo la maggioranza di questa società, fornire risposte a tutti gli utenti dell’Ato 4. Vi chiediamo di vigilare, di sanzionare e contestare il gestore per le procedure che spesso sono dannose e poco rispettose delle delibere dell’Arera e per gli utenti; di prestare maggiore attenzione sui costi che il gestore effettua e che le tariffe devono essere proporzionate al servizio”.