Cronaca

Criminalità organizzata: 18 arresti per maxi-riciclaggio e infiltrazioni mafiose, in manette i figli dei boss Senese e Nicoletti

APRILIA – Una vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha recentemente scosso l’intero territorio nazionale, portando all’arresto di 18 persone e al sequestro di beni per un valore superiore a 131 milioni di euro. Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Roma e condotta da oltre 500 operatori, l’operazione ha svelato l’esistenza di due potenti associazioni criminali radicate nella Capitale, dedite a una vasta gamma di attività illecite, tra cui estorsioni, usura, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di proventi illeciti.

Mafia Romana, Camorra e ’Ndrangheta

Tra i nomi di rilievo coinvolti nell’inchiesta figurano Antonio Nicoletti e Vincenzo Senese. Antonio Nicoletti è il figlio di Enrico Nicoletti, noto come il cassiere della famigerata Banda della Magliana, mentre Vincenzo Senese è il figlio del boss Michele Senese, soprannominato ‘O pazz’. L’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma descrive Vincenzo Senese come un personaggio chiave nell’alleanza con Salvatore D’Amico, detto “o’ pirata”, per gestire e espandere le attività illecite nella Capitale. La sua posizione garantiva anche gli investimenti delle ‘ndrine Morabito e Mancuso, oltre che del clan Rinaldi/Formicola nel settore degli idrocarburi. Tra i leader di una delle associazioni ci sono anche Pasquale Lombardi, figura di riferimento nella zona di Aprilia, e Roberto Macori, considerato alter ego di Mokbel e legato alla destra eversiva all’ombra di Massimo Carminati.

Le Accuse

Le indagini, avviate nel marzo 2018, hanno portato alla luce l’esistenza di una centrale di riciclaggio operante a Roma e con ramificazioni in tutto il territorio nazionale. Questo centro di riciclaggio utilizzava la forza di intimidazione e i legami con le organizzazioni criminali tradizionali per consolidare il proprio potere. Tra i reati contestati ai membri delle due associazioni figurano estorsioni, usura, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dall’aver agevolato i clan camorristici Mazzarella-D’Amico, le cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro, e il clan Senese.

Le Persone Coinvolte

Oltre ai Nicoletti e ai Senese, nell’operazione è stata coinvolta anche Domitilla Strina, figlia di Anna Bettozzi Di Cesare, nota imprenditrice nel settore del commercio dei petroli e cantante conosciuta come ‘Anna Bettz’ e ‘Lady Petrolio’. Domitilla Strina è accusata di riciclaggio. Tra i sequestri disposti dal Gip Emanuela Attura, figura un deposito fiscale di carburante nella provincia di Venezia.

Un altro nome di spicco è quello di Daniele Muscariello, ex produttore cinematografico, già condannato a 9 anni per riciclaggio. Il Gip di Roma, nell’ordinanza di custodia cautelare, lo descrive come uno degli organizzatori della politica economico-criminale dell’associazione, con contatti con esponenti istituzionali e delle forze dell’ordine.

I Metodi

Le indagini hanno documentato una complessa struttura organizzata, basata su una rete di società “cartiere” intestate a prestanome, utilizzate per riciclare ingenti somme di denaro provenienti dai clan campani. Il gruppo criminale smantellato operava principalmente nel settore degli idrocarburi, ma aveva interessi anche nel settore cinematografico. La struttura si avvaleva di imprenditori e professionisti compiacenti per emettere false fatturazioni e riciclare i proventi delle attività criminali.

Le Mafie Coinvolte

L’operazione ha rivelato la presenza stabile e determinante dei principali clan camorristici napoletani, come i D’Amico/Mazzarella, e delle cosche calabresi dei Mancuso e Mazzaferro, nel settore del commercio illecito degli idrocarburi. Gli esponenti di queste mafie, avvalendosi di figure come Salvatore Pezzella e Daniele Muscariello, utilizzavano attività imprenditoriali lecite per riciclare i proventi delle attività camorristiche.

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