APRILIA – Saranno sicuramente secretate le audizioni, in programma nel pomeriggio di mercoledì davanti la commissione parlamentare antimafia, del capo della Procura di Roma Francesco Lo Voi e della procuratrice aggiunta Ilaria Calò, i due magistrati che hanno chiesto ed ottenuto la scorsa settimana dal Gip del Tribunale di piazzale Clodio l’emissione della corposa ordinanza cautelare che, portando all’emissione di 25 misure restrittive, ha di fatto terremotato il comune di Aprilia con l’arresto del sindaco Lanfranco Principi. Quella dei due magistrati si preannuncia essere un’audizione molto attesa dopo quanto prodotto dalla Procura antimafia di Roma nell’ambito della sua attività investigativa e per l’entità delle dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa fiume seguita mercoledì scorso al primo cittadino di Aprilia.
Soprattutto il procuratore Lo Voi aveva rimarcato come i gruppi autoctoni di natura mafiosa, cioè quelli non direttamente derivanti da ‘ndrangheta, mafia e camorra, “non solo esistono e continuano a esistere, ma continuano a espandere la loro presenza sul territorio, la loro occupazione. Perché la loro non è più un’infiltrazione ma sta diventando occupazione di una parte della pubblica amministrazione”. La commissione parlamentare antimafia vuole operare ora i suoi accertamenti dopo che gli stessi autorevoli pm di piazza Clodio hanno rimarcato l’affidabilità economica, imprenditoriale e amministrativa dell’associazione mafiosa che – a loro dire – controllava completamente il Comune di Aprilia e i suoi rapporti con i clan camorristici dei Casalesi e dei Polverino.
