Gaeta / Nuovi pontili nel quartiere di Sant’Erasmo, le osservazioni dei consiglieri Scinicariello e De Angelis

Attualità Gaeta

GAETA – Impegnato in questi giorni a svolgere con piglio il ruolo di bravo padrone di casa nell’ambito dei festeggiamenti per il 250° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, il Sindaco di Gaeta ha dovuto trovare il tempo per leggere e rileggere le venti pagine che caratterizzano le uniche osservazioni presentate (appositamente) nell’ultimo giorno utile, martedì 9 luglio, nell’ambito della richiesta di rilascio di una maxi concessione demaniale marittima per l’installazione di pontili galleggianti nello specchio acqueo antistante il Santuario dell’Annunziata nel quartiere medioevale di Gaeta Sant’Erasmo. A presentare le osservazioni non sono stati imprenditori (concorrenti) del settore ma due consiglieri comunali di opposizione, il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello ed il presidente della commissione Controllo e Garanzia del comune di Gaeta Franco De Angelis.

Naturalmente le circostanziate osservazioni non sono state inviate soltanto al sindaco Leccese ma anche alla filiale cittadina dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, l’ente davanti al quale da un paio di anni- la prima risale al 21 dicembre 2021 – arrivano richieste per installare remunerativi pontili stagionali lungo uno dei tratti più belli ma sensibili del water front cittadino. In questa vicenda, che nasconde significativi interessi economico-imprenditoriali ma anche elettorali, l’ex Autorità portuale del Lazio svolge un ruolo determinante perché è l’ente deputato (eventualmente) a rilasciare la concessione demaniali in questione ma – secondo i consiglieri Scinicariello e De Angelis – il comune di Gaeta non può giocare a nascondino o a praticare il gioco delle tre carte perché esso stesso ha competenza urbanistica (nell’ambito del vigentissimo piano regolatore generale) nella gestione di un tratto di mare per il quale (5518.90 metri quadrati) il 10 agosto 2023 la società “Marina dei Bastioni s.r.l.” ha chiesto il rilascio di una maxi concessione demaniale per la durata di nove anni.

I consiglieri Scinicariello e De Angelis hanno chiesto che il comune di Gaeta dica la sua. Partendo da un presupposto. Prima della richiesta della “Marina di Bastioni” – società formata da una concessionaria automobilistica di Napoli e da tre donne, una delle quale ha legami familiari con uno dei più stretti collaboratori nell’organizzazione della campagna elettorale del sindaco Leccese oltre che un potente dirigente dell’ex Consorzio Industriale del sud pontino – agli uffici dell’Autorità portuale di via Lungomare Caboto era arrivata una… quasi analoga richiesta per installare i ricercatissimi pontili galleggianti e stagionali. A formalizzarla era stato il 21 dicembre 2021 ed il 18 maggio 2022 l’imprenditore Fabio Camboni che aveva chiesto la concessione demaniale per la durata quadriennale di uno specchio acqueo di “soli” 1500 metri quadrati.

Si tratta di un’istanza, quest’ultima, oggetto di un avviso pubblico per la quale non è stata formalizzata mai alcun riscontro, sia esso negativo o positivo, nonostante la stessa Adsp avesse chiesto al Comune di Gaeta e alla Capitaneria di Porto di Gaeta il parere circa la sua ammissibilità… limitatamente ed esclusivamente per i profili di competenza”. I consiglieri De Angelis e Scinicariello hanno presentato, in effetti, tre osservazioni, nelle prima della quale evidenziano quella che definiscono la prima anomalia procedurale .

“Nel caso dell’istanza presentata dalla società Marina dei Bastioni s.r.l., l’Adsp – osservano subito i due consiglieri di opposizione al comune di Gaeta – ha adottato diversa procedura, non chiedendo alcun parere di ammissibilità né al Comune di Gaeta né alla Capitaneria di Porto di Gaeta, limitandosi a richiamare la competenza del Comune in materia urbanistica in quanto le aree in trattazione non rientrano nell’ambito del Piano Portuale”. Da qui la richiesta all’ex Authority di “voler richiedere i medesimi pareri preventivi di competenza anche per l’istanza depositata dalla Società Marina dei Bastioni, il cui intervento risulta peraltro interessare un’area ben più estesa rispetto alle altre istanze (5.500 mq circa contro 1.500) con la realizzazione di strutture conseguentemente di maggior dimensione e influenza sullo specchio acqueo”.

Le osservazioni presentate al fotofinish da De Angelis e Scinicariello presentano poi una schermata del sistema “Sid” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sul quale è possibile visionare tutte le aree del demanio marittimo sulle quali esiste già una concessione o quest’ultima sia stata richiesta benché non ancora concessa. Lo specchio acqueo evidenziato in verde è quello dell’estensione di 1500 mq per cui il signor Camboni ha richiesto il rilascio della concessione demaniale marittima in base all’articolo 36 del Codice della navigazione. Se il Codice D – 0005930 del 2022-05-18 (datata 18/05/2022) è corrispondente a quella presentata dal signor Camboni, il Codice D – 0011388 del 2023-08-10 (datata 10/08/2023)è riconducibile ad altro soggetto richiedente “del quale non è riportato il nominativo e/o la denominazione”. Lo specchio acqueo evidenziato in verde nell’immagine è invece quello dell’estensione di 5.500 metri quadrati circa per cui risulta una singola istanza identificata con Codice D – 0004510 del 2024-04-09 (datata 09/04/2023), riconducibile alla Società Marina dei Bastioni.

“Alla luce di quanto su riportato si osserva che l’unica istanza in concorrenza a quella protocollo numero 5930 del 18 maggio 2022 presentata dal sig. Camboni sarebbe quella protocollo n° 11388 del 10 agosto 2023 non riconducibile alla società Marina dei bastioni s.r.l.. Al contempo sul Portale SID del Ministero l’istanza presentata dalla società Marina dei bastioni s.r.l. per l’area di mq 5.500 circa, ha protocollo numero 4510 del 09 aprile 2024 anziché 11385 del 10 agosto 2023 ed appare dunque non ammissibile in quanto presentata palesemente oltre i termini della pubblicazione, differentemente da quanto affermato dall’AdSP nell’Avviso trasmesso al Comune di Gaeta”.

La terza e conclusiva osservazione è quella più politica e chiama in causa il comune di Gaeta a cui l’Adsp chiede di promuovere un’azione di controllo “in quanto lo specchio acqueo in trattazione è ubicato al di fuori dell’ambito del vigente Piano Regolatore Portuale. Nonostante la richiesta di ammissibilità formulata dall’Adsp in riferimento all’istanza di concessione demaniale marittima presentata dal signor Camboni, il Comune di Gaeta non ha, ad oggi, espresso alcun parere – hanno scritto Scinicariello e De Angelis – Ciò nonostante il Piano Regolatore Generale del Comune di Gaeta prevede la realizzazione di “attrezzature nautiche” solo nello specchio acqueo tra la base americana e il molo pescherecci, mentre dette attrezzature non sono assolutamente previste nello specchio acqueo tra la base americana e la banchina Caboto. Pertanto si osserva che le istanze presentate per la realizzazione dei punti di ormeggio, a prescindere dalle rispettive estensioni, risultano non conformi al vigente Prg comunale, e andrebbero dunque diniegate sotto il profilo urbanistico” .

E non è finita. I consiglieri firmatari delle osservazioni ricordano come la delibera consiliare 50/2023 abbia approvato il Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS) per il Porto di Gaeta ai sensi dell’articolo 5 comma 1 della Legge 28 gennaio 1994. In merito allo sviluppo del diportismo e dei servizi turistici, il testo emendato prevedeva e prevede al punto 5 comma C e comma E: C) “per il quartiere di Sant’Erasmo bisogna porre particolare attenzione per evitare un carico antropico eccessivo e tutelare la bellezza e la peculiarità dei luoghi in particolare dal punto di vista paesaggistico ed ambientale oltre che evitare la modifica della linea di costa[…]”. E) “Sul tratto di Lungomare Caboto tra la Base Nautica Flavio Gioia e la darsena “Peschiera” prevedere la possibilità di servizi turistici stagionali, che impieghino unicamente strutture /attrezzature amovibili, e approdi/ormeggi pubblici. Per i servizi turistici di cui sopra si specifichi che trattasi di servizi short term con esclusione del noleggio”.

Insomma il Consiglio Comunale di Gaeta ha confermato con voto unanime nella delibera n. 50/2023 le previsioni del Prg che vietano l’utilizzo dello specchio acqueo con opere ai fini diportistici tra la base Nato e la Banchina Caboto. “Inoltre, si rappresenta che il Piano Regionale del Lazio dei Porti Turistici e Approdi non prevede la possibilità in quella zona di creazione di Porti Turistici e/o Approdi. Pertanto viene confermata la previsione del vigente P.R.G. del Comune di Gaeta. La realizzazione di punti di ormeggio come quelli in trattazione determinerebbe, inevitabilmente, un incremento del carico antropico sul contesto del centro storico, soprattutto per quanto riguarda il tema della disponibilità di parcheggi a fronte dell’incremento della domanda connessa alle nuove attività– hanno concluso Scinicariello e De Angelis – Alla luce di quanto riportato nella Delibera numero 50/2023, le istanze per la realizzazione di punti di ormeggio in trattazione appaiono palesemente incompatibili con gli indirizzi votati all’unanimità dal Consiglio Comunale”.