REGIONE LAZIO – Nei giorni scorsi sono stati divulgati da Legambiente i dati relativi ai rilevamenti di Goletta Verde rispetto allo stato di salute delle acque della Regione Lazio, nonché – come ogni anno – il nuovo rapporto sulle Ecomafie 2024. La situazione non sarebbe tra le migliori: più del 60% dei campioni prelevati sono risultati fuori dai limiti, risultato “fortemente inquinati” o “inquinati”; inoltre il Lazio è la sesta peggior regione per numero complessivo di reati ambientali.
A replicare, con parole improntante all’ottimismo, è arrivata dall’assessore all’Ambiente, Transizione Energetica, Turismo e Sport della Regione Lazio, Elena Palazzo: “La stagione estiva sta entrando nel vivo e prosegue, come ogni anno, il monitoraggio delle acque del Lazio. I dati raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ci confermano uno stato di salute del mare buono”.
Arpa Lazio effettua un monitoraggio costante e continuo su tutto il litorale: “Ciò che emerge è la conferma che il 95% delle coste laziali è balneabile – ha aggiunto l’assessore Palazzo – Di queste, l’87% ha ricevuto una valutazione eccellente, l’8% una valutazione buona, il 3% sufficiente e solo il 2% scarsa. È importante ribadire – ha sottolineato l’assessore di Itri – l’importanza del metodo scientifico con cui Arpa Lazio svolge il lavoro di raccolta e analisi sulla qualità delle acque, andando a monitorare i tratti sulla base delle precise indicazioni fornite dal decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010 che definisce proprio i criteri per determinare il divieto di balneazione”.
“È da apprezzare – ha precisato – il lavoro di monitoraggio che in questo periodo viene svolto da associazioni ambientaliste che si recano nei tratti notoriamente più inquinati, ovvero le foci dei fiumi o in prossimità di scarichi privati, per analizzarne la qualità. Un lavoro importante che contribuisce a mantenere alta l’attenzione su chi immette sostanze potenzialmente nocive ma che non fotografa lo stato di salute delle acque di balneabilità che, ribadisco, resta ottima. I dati raccolti dalle associazioni, quindi, già sotto il controllo dei tecnici Arpa, confermano chiaramente delle criticità che non riguardano tratti di mare in cui si tuffano i bagnanti, da cui i punti di prelievo scelti dalle associazioni stesse sono ben lontani”.
Proprio allo scopo di mantenere alta l’attenzione su questi temi la stessa Regione ha siglato un protocollo di intesa tra Regione, Arpa Lazio e Guardia di Finanza finalizzato al controllo costante dello stato delle acque superficiali e sotterranee, per il monitoraggio delle possibili fonti inquinanti e per il contrasto degli illeciti ambientali”.