CASTELFORTE – E’ tornato in libertà con il braccialetto elettronico e con il solo divieto di avvicinamento alle persone offese G.R., l’uomo di 50 anni di Castelforte che nella notte tra giovedì e venerdì ha fatto penare non poco i Carabinieri della locale stazione. Il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, su richiesta del sostituto procuratore Andrea Corvino, ha convalidato l’arresto del 59enne che, difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, rispondeva di stalking, lesioni e del mancato rispetto del “Daspo Urbano”, conosciuto come “Daspo Willy”, che prevedeva a suo carico il divieto di accedere nei locali pubblici o aperti al pubblico. E uno di questi era un bar nel centro storico, di proprietà di una donna che, a causa dei continui, vessatori e minatori comportamenti dell’uomo, aveva subito, dal 28 maggio scorso, un perdurante e grave stato di paura al punto da dover alterare le abitudini di vita sue e dei suoi familiari.
Insomma la vittima è stata costretta a limitare la sua libertà di movimento evitando di uscire soli lei e la sua famiglia “per paura che G.R. li aggredisse, costringendoli a rifugiarsi in casa ed evitare di uscire se non per motivi lavorativi”. Insomma la vita di questa donna era trasformata in un inferno sino alla svolta che c’è stata le giornate dell’10 e dell’11 luglio. Nella prima giornata l’uomo, mentre transitava davanti il bar di Castelfortese , apostrofò pesantemente sia i figli minorenni della donna, definendoli “Capre”, che lo stesso marito. G.R, è stato arrestato in flagranza dai Carabinieri alle 3.40 dell’11 lugli quando, tornando all’esterno del bar, cominciò di nuovo ad offendere la donna:; “P…..a, tuo marito è un cornuto, sei una scema, ti faccio fare una brutta fine”. La vittima, nonostante tutto, ha invitata il 59enne a smetterla ma questi prima le sputava sul viso colpendola con due schiaffi al volto per poi spintonare e colpire con un calcio facendo cadere a terra il marito intervenuto per difenderla.
Nonostante questo grave castello accusatorio, il Gip ha convalidato l’arresto di G.R. nei confronti del quale il Pm Corvino aveva chiesto la misura degli arresti domiciliari. L’arresto dei Carabinierio potrebbe aver concluso una fase costellato da gravi episodi consumati ai danni della donna di Castelforte. Il primo risale al 28 maggio scorso quando nel mirino del 59enne finì anche la madre della titolare del bar. Il 7 giugno fu il turno del marito, di alcuni clienti del bar e immancabilmente della stessa donna inviandole un messaggio con questo messaggio: “Vi faccio fare l’ergastolo perché no ho nullo da perdere”. E ancora il giorno dopo, stesso clichè: il 59enne entrò nel bar di Castelforte apostrofandola la donna testualmente in questi termini: “Eccola….è arrivata sta scena p…a, io non voglio niente sta scema cretina”.