PONZA – Doveva essere arrestato o meno Manuel Lo Vecchio, l’aspirante cameriere di 34 anni di Roma che domenica scorsa, dopo essere stato allontanato da un ristorante in località Santa Maria a Ponza in cui aveva effettuato un periodo di prova, ha abusato di un’adolescente di 16 anni di nazionalità romena giunta sull’isola pontina per stare vicina alla madre e al compagno impegnati a Ponza in alcuni lavori stagionali? Se lo chiede e lo chiede il consigliere del Consiglio Superiore della magistratura Ernesto Carbone che, dopo il clamore mediatico che ha avuto la grave ed inquietante vicenda, ha chiesto apertura “di una pratica a chiarimento sul mancato intervento della magistratura di Cassino in ordine ai fatti di violenza sessuale su minorenne consumata sull’isola di Ponza”.
Carbone ha chiesto, dunque, che palazzo Marescialli avvii una verifica conoscitiva sul tipo di provvedimento assunto dalla Procura di Cassino (il magistrato titolare del procedimento è il sostituto Chiara Fioranelli): “L’uomo autore della violenza è stato destinatario di un foglio di via obbligatorio che ne impone l’allontanamento dall’isola di Ponza, rimanendo tuttavia indagato in stato di libertà e, dunque, libero di circolare e di frequentare luoghi pubblici o aperti al pubblico – come documentato dallo stesso, attraverso i social – con un serio e reale pericolo di reiterazione del reato, o di fuga”.
La ragazza venne aggredita – come si ricorderà – dal cameriere romano dopo aver gettato un sacchetto dei rifiuti. L’uomo, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio e con qualche segnalazione per possesso di sostanze stupefacenti, fu spinta dentro casa e violentata come accertato successivamente dai sanitari del locale poliambulatorio e del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Fu equilibrata la decisione della Procura di Cassino di denunciare a piede libero e di munire di foglio di via obbligatorio Lo Vecchio in rapporto alla gravità della vicenda ricostruita dai Carabinieri della Stazione di Ponza e della Compagnia di Formia? E’ un quesito che, indirettamente, il consigliere del Csm Carbone a cui non è passato poi inosservato il comportamento del 34enne di Roma – probabilmente nei suoi confronti non è stato assunto alcun provvedimento restrittivo in attesa di conoscere il risultato degli esami del Dna – che all’indomani dell’episodio di cui è stato protagonista in località “I Conti” a Ponza aveva postato sui social le immagini di una festa in discoteca sulla spiaggia di Fiumicino.