GAETA – Il piazzale della stazione ferroviaria di Gaeta, oltre ad essere l’argomento di un’inchiesta penale della Procura della Repubblica prima e di un processo in corso di svolgimento davanti il Tribunale di Cassino poi, ora si è trasformato in qualcosa di peggio: mette in discussione la sicurezza pubblica dopo aver peggiorato la mobilità nel cuore della città tra il centro urbano ed il litorale di Serapo dopo aver messo in discussione la vivibilità di centinaia tra residenti e operatori commerciali della zona. La conferma, purtroppo puntuale, è arrivata da un pullman turistico, rimasto a lungo ‘prigioniero’ di un’area di sosta al centro già di un durissimo contenzioso tra un comitato civico e l’amministrazione comunale. Se i cittadini e diversi imprenditori chiedono da tempo che il comune avvii le procedure perché il piazzale torni ad essere davvero nella pubblica fruibilità della città (l’area, acquistata dall’ex Consorzio di industriale da parte delle Ferrovie dello Stata per essere rivenduta per una parte ad una società immobiliare e per essere concessa per l’altra ad una ditta napoletana specializzata nella sosta a pagamento), non mancano, a cadenza quotidiana, problematiche e disagi.
Gli ultimi si sono verificati domenica mattina quando un pullman di turisti napoletani ha incontrato non poche difficoltà ad uscire dal piazzale semplicemente non vi avrebbe potuto accedere dall’ingresso adiacente a via Atratatina. Si è verificato puntualmente quanto stanno denunciando da anni gli abitanti della zona che lamentano l’inesistenza degli standard di sicurezza di accesso e di fruibilità di un’area che l’ex Consorzio industriale sud pontino, dopo il frettoloso via libera del consiglio comunale di Gaeta, avrebbe dovuto migliorare la sosta e la mobilità dell’intera zona nell’ambito del miliardario ma abortito progetto di riattivazione dell’ex Littorina Formia-Gaeta. Sarebbe bastata una sufficiente cartellonistica, orizzontale e verticale, da parte del comune di Gaeta per impedire a questo torpedone di rimanere a lungo “prigioniero” del piazzale nelle fasi di uscita in via Mazzini.
I conducenti del mezzo hanno dovuto fare ricorso alla loro apprezzabile pazienza per uscire dal parcheggio…essendo il varco caratterizzato da una piccola curva a sinistra, diventata un’insidia, insieme ad un box (ora chiuso) ospite di una dismessa attività commerciale a causa della lunghezza del mezzo turistico. Le manovre di uscita del pullman sono state lunghe e laboriose ma alla distanza i conducenti, per evitare di creare danni allo stesso bus, hanno dovuto alzare parzialmente bandiera bianca. Sono riusciti nell’intento di abbandonare questo piazzale maledetto – a seconda dei punti naturalmente – solo dopo aver smontato gli specchietti retrovisori sul lato anteriore del pullman che, bloccato all’uscita, ha creato sotto un sole cocente una lunga ma (fortunatamente) civile e composta coda. Insomma sarebbe bastato un banale cartello di divieto di ingresso e di sosta per questo tipo di mezzi, una richiesta (anche questa inevasa) più volta avanzata dal comitato civico di via del Piano.
Purtroppo questo (evitabilissimo) fuori programma non ha registrato l’intervento di alcuna pattuglia della Polizia Locale e tantomeno dell’assessore al ramo Stefano Martone, da tempo nel mirino delle forze di minoranze. L’inconveniente di domenica mattina segue di 48 ore il vivace incontro che una delegazione di questo comitato civico aveva avuto in comune con il sindaco Cristian Leccese e con il presidente del consiglio comunale Davide Speringo. I cittadini avrebbero voluto incontrare anche il consiglio comunale ma, tra mancati inviti e assenze più giustificate, c’erano i soli consiglieri di maggioranza Marco Di Vasta e di opposizione Franco De Angelis.
Il Primo Cittadino Leccese ha promesso un nuovo incontro da sottoporre ai cittadini proposte alternative per la fruibilità del piazzale dell’ex stazione ferroviaria. Anche per i pullman che portano a Gaeta i turisti..
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