Gaeta / Polizia locale: auto senza carburante, il distributore rifiuta il pieno vuole essere pagato!

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GAETA – Improvvisa mancanza di fondi o una dimenticanza del Dipartimento economico finanziario del comune di Gaeta ad approntare la determina di pagamento che il fornitore chiedeva da troppo tempo, da settimane? E’ diventato l’argomento di un’aspra polemica politica estiva quanto verificatosi lunedì mattina a Gaeta: diverse auto del comando della Polizia Locale, della stessa ripartizione economica, di quella tecnica e dell’ufficio servizi sociali sono rimaste ai loro posti perché impossibilitate a fare rifornimento di carburante.  Il fornitore dell’ente, il titolare di un impianto di via Lungomare Caboto, avrebbe negato il “pieno” ai mezzi del comune accusato di aver ignorato una Pec in cui sollecitava il pagamento degli arretrati degli ultimi mesi per quanto riguarda lo svolgimento di questo servizio – a quanto pare – quanto mai necessario.

A rivelare questo black out energetico sono stati i consiglieri d’opposizione, Emiliano Scinicariello, del partito Democratico, e Franco De Angelis, della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco”: hanno preannunciato una presentazione di un’interrogazione urgente al Consiglio comunale ricorrendo anche all’autoironia: “Meglio così…Dobbiamo ringraziare questo nostro fornitore che, nonostante sia creditore nei confronti del Comune, ha sventato un altro danno, dopo la beffa, quello di pagare anche il carroattrezzi ai mezzi di servizi rimasti senza benzina”. La polemica è stata alimentata – come avviene in queste circostanze – sui social ed il capogruppo Dem Scinicariello si è rivolto al collega di coalizione: “Dovremmo capire se il fornitore – finora pure troppo umano – non sia stato pagato perché non c’erano soldi, o perché, qualche super-dirigente, dai voti eccellenti e dalle performance premiate e ben retribuite, abbia ‘banalmente’ dimenticato di fare la determina del pagamento. Certo, se non ci fosse da piangere per questo sventurato Comune, ci sarebbe da ridere… Ah, mi raccomando: rivotateli !”.

E se il capogruppo del Pd dovesse pentirsi di questo invito tutt’altro che bonario?