FORMIA – Il segreto è tutto nella ‘cura’ – spesso determinate – di quell’approccio in grado di aprire porte che a molti appaiono serrate. Troppo spesso la finanza viene percepita come un mondo esclusivo, impenetrabile, finché non si cominciano a comprendere le regole e, soprattutto, le opportunità. Per farlo, però, è necessario il supporto di figure preparate in grado di sostenere le imprese in quelle che sono le loro specifiche e peculiari esigenze. Ed è proprio di questo è stato il tema di un riuscito e partecipato workshop alla presenza di numerosi piccoli e medi imprenditori di Formia e del sud pontino organizzato dalla Fideuram, società leader nella consulenza finanziaria da oltre 50 anni. Nello storico ristorante di Stefano Chinappi in via dell’Anfiteatro la guida di queste risorse vere dell’economia locale è stata la dottoressa Anna De Rosa da due decenni consulente del gruppo.
Ha avuto la capacità – molto apprezzata – di spiegare l’importanza proprio della ‘cura’ del cliente, dall’ascolto alla predisposizione e allo sviluppo di un piano finanziario personalizzato e adeguato a sostenerne la progettualità. Si tratta di un approccio che a molti potrebbe sembrare scontato, ma che, purtroppo, viene quasi sempre disatteso dalle Banche tradizionali. La dottoressa De Rosa si è soffermata a lungo su alcuni punti che ritiene imprescindibili nella relazione con gli imprenditori e che costituiscono le pietre fondanti della sua attività: la ristrutturazione del debito, il passaggio generazionale, l’efficientamento fiscale, la tutela e protezione, la programmazione finanziaria e la gestione della tesoreria, con buone remunerazioni della liquidità. “Il cliente – ha spiegato – deve sentirsi sostenuto in ogni ‘passaggio finanziario’, diretto o indiretto che sia, laddove spesso, invece, si sente smarrito, in un mare che non è in grado di governare”.
“Questo – ha aggiunto – rappresenta un grosso danno per la sua impresa, perché lo porta a perdere opportunità che di contro potrebbero dare concretezza ai suoi progetti o sostegno alle sue difficoltà”. Nell’affiancamento del cliente, ha poi sottolineato, un consulente attento e capace deve inoltre avvalersi al meglio anche del ‘supporto esterno’ della Finanza Agevolata, ovvero di quell’insieme di strumenti finanziari e fiscali che vengono messi a disposizione da enti pubblici e istituzioni europee.
Nel corso dell’incontro conviviale hanno trovato spazio temi come la riduzione del costo del capitale e l’aumento dell’accesso al credito: sono snodi cruciali nella vita di un imprenditore che non vogliono rinunciare alla crescita della sua azienda. Ma c’è stato spazio e modo anche per una dettagliata disamina dei Bandi (Europei, Nazionali, Regionali e locali) troppe volte ignorati dai potenziali beneficiari, per complessità o, semplicemente, per insufficiente preparazione. E’ stata considerata un’”energia economica” che raramente viene sfruttata in tutta la sua forza e per accedere alla quale è certamente necessario l’affiancamento all’imprenditore di figure competenti. Ed è stato questo l’obiettivo perseguito da Anna De Rosa: mettere a fuoco proprio l’importanza di questi profili professionali e dedicati al cliente, in grado di illustrare anche le potenziali agevolazioni finanziarie per individuare insieme le più adatte alla sua attività.
Questo percorso ‘introduttivo’ si è snodato tra termini ‘tecnici’ come: contributi a fondo perduto, finanziamenti e garanzie sugli stessi, incentivi fiscali, credito d’imposta… voci certamente conosciute ma, spesso, non padroneggiate dagli imprenditori, e dalle quali, in un’attività d’impresa, non è possibile prescindere. Così come non è possibile prescindere dalla conoscenza della gamma dei possibili investimenti (Innovazione e Ricerca e Sviluppo, Efficienza energetica e sostenibilità, Formazione e Competenze, Internazionalizzazione, Acquisto di macchinari e Attrezzature…) un panorama che alcuni imprenditori hanno già esplorato e trasformato in realtà. Non è un caso che, a fare da cornice all’appuntamento, sia stato lo storico aranceto del ristorante Chinappi. Lo stesso padrone di casa, Stefano, infatti, raccogliendo un’eredità partita nel 1957, in qualche modo ha abbracciato questa visione di impresa tra progettualità e finanza, tra storia e futuro, implementandola non solo con la sua brillante esperienza romana, ma anche con una particolare attenzione alla finanza, fatta di scelte e investimenti oculati e mirati. Uno scambio di cui oggi nessun settore imprenditoriale può fare a meno.
PHOTOGALLERY