Attualità

Latina / Incendio Farla: nuove disposizioni della sindaca Celentano a tutela della salute pubblica

LATINA –  Si rincorrono le integrazioni alle disposizioni che la sindaca di Latina, Matilde Celentano, sta dando ai suoi cittadini per tutelare la salute pubblica, in modo precauzionale, dopo l’incendio che ha interessato il sito di stoccaggio farmacologico “Farla” di Latina. Durante il rogo, infatti, si è innalzata una colonna di fumo rispetto alla quale Asl e Arpa Lazio sono a lavoro per monitorare quanto e come abbia impattato sulla salubrità dell’aria, chiaramente – nel mentre – la Prima Cittadina sta disponendo – tramite delle ordinanze – delle misure preventive. Dopo la prima ordinanza di ieri – la n°170 –  con la quale ha ordinato la chiusura delle finestre nel raggio di un chilometro dal luogo del rogo e quella successiva -la n° 171 – che sempre ieri ha emanato per suggerire anche il lavaggio accurato di frutta e verdure proveniente da quella zona, ne giunge un’altra, la n° 172 con la quale dà nuove disposizioni.

Per due giorni, a partire da ieri – giorno dell’emanazione di questa ordinanza – la sindaca Celentano ha disposto non solo la “chiusura delle finestre e di ogni altra forma di apertura degli immobili, ubicati ad una  distanza lineare entro 1 km dallo stabilimento della FARLA sito in Latina in via Monti Lepini km 51 e che nel contempo siano accuratamente lavate tutte le verdure e la frutta prodotte nello stesso predetto perimetro“.

La Prima Cittadina ha anche aggiunto “alla popolazione e alle strutture ricettive nell’area interessata di mantenere chiuse porte e finestre al fine di prevenire il possibile ingresso di sostanze pericolose contenute nelle eventuali polveri di ricaduta;  di evitare gli spostamenti inutili nell’area in questione e la permanenza/attività all’aperto laddove non necessari. Occorre inoltre provvedere a disattivare gli impianti di areazione forzata con immissione di aria dall’esterno e attivarsi nel più breve tempo possibile per la sostituzione o pulizia dei filtri degli impianti di condizionamento;  di provvedere al lavaggio, esclusivamente con acqua, delle superfici esterne oggetto di accumulo di polveri, evitando getti che possono rimettere in circolo le medesime; il divieto di raccolta, consumo e vendita di prodotti vegetali quali frutta e verdura potenzialmente esposti, nonché di tutti i prodotti di origine animale coltivati/allevati nell’area come sopra individuata;  il divieto, in via precauzionale, di effettuare pascoli itineranti e obbligo di mantenere gli animali da cortile in stabulazione chiusa”.

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