PONZA – Ha conosciuto mercoledì un nuovo capitolo l’intricata querelle relativa al 34enne cameriere di Roma che, dopo aver abusato sessualmente un’adolescente di 16 anni giunta a Ponza per seguire i suoi genitori lavoratori stagionali, era stato denunciato a piede libero e, su decisione della Procura di Cassino, munito soltanto del foglio di via con il divieto di fare ritorno per i prossimi tre anni sulla principale isola pontina. Del caso si è subito occupato il consigliere laico del Consiglio Superiore della magistratura Ernesto Carbone e i primi provvedimenti sono scattati mercoledì. Palazzo dei Marescialli ha trasmesso gli atti alla prima Commissione ed alla sezione della Corte di Cassazione che si occupa anche dei profili disciplinari dei magistrati di piazza Labriola che hanno seguito la vicenda.
Nella sua richiesta l’avvocato Carbone ha sottolineato la necessità di verificare i motivi per i quali non è scattato l’arresto per l’aspirante 34enne cameriere romano in considerazione del grave reato contestato dal primo minuto dai Carabinieri della Compagnia di Formia e della Stazione di Ponza: la violenza sessuale su una minorenne. Ed in attesa di conoscere quali potrebbero essere le scelte conseguenti del Csm dopo la trasmissione degli atti, la stessa procura di Cassino sta definendo – secondo quanto è trapelato – la richiesta di svolgere un incidente probatorio finalizzato a ricostruire a caldo cosa sia successo nel tardo pomeriggio del 7 luglio all’esterno dell’abitazione presso in affitto dalla famiglia della 16enne in località “I Conti”.
Qui il 34enne – in evidente stato di ubriachezza – aveva aggredito la 16enne costringendola a rientrare dentro e a subire la violenza, poi accertata il giorno dopo al termine di un consulto presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il 34enne venne raggiunto invece da un foglio di via con divieto di fare ritorno a Ponza e, una volta ritornato a Roma, pubblicò sul suo profilo facebook alcune selfie che lo ritraevano in una discoteca sul mare di Fiumicino.
