SPERLONGA – Parti civili all’attacco nella nuova ma, per certi versi , inutile udienza del processo per la morte di Sara Basso, la morte della 13enne originaria di Supino ma residente a Morolo annegata il 12 luglio 2018 nella piscina del “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga dove stava trascorrendo una breve vacanza con i suoi genitori. I loro legali, gli avvocati Maria Minotti e Calogero Nobili , hanno fatto fatica a nascondere la loro disapprovazione per la mancata presenza del nuovo giudice monocratico designato a presiedere il dibattimento dopo il trasferimento presso un’altra sede del dottor Giovanni Valentini .
I legali di parte civile della famiglia Basso hanno stigmatizzato come questo delicato processo sia finito su un binario morto dal 7 settembre 2022, giorno in cui a presiederlo (per l’ultima volta)era stato appunto il giudice Valentini.
Quel giorno venne sentito l’ex manutentore della piscina che, indagato inizialmente per concorso in omicidio colposo dal sostituto procuratore Valerio De Luca, è uscito definitivamente di scena dalla vicenda dopo l’archiviazione richiesta dalla stessa Procura. L’uomo, di Gaeta, aveva smentito di svolgere questo incarico riferendo di aver fornito soltanto i ricambi per la gestione della piscina ogniqualvolta gli veniva richiesto.
Furono poi interrogati un ex dipendente dell’albergo di Sperlonga – fu il primo a gettarsi in acqua nel tentativo di salvare Sara – ed un ispettore dell’Asl di Latina, secondo il quale la struttura ricettiva aveva realizzato la piscina sulla scorta delle disposizioni normative in vigore all’epoca.
Era stata fissata una nuova udienza al 30 novembre di due anni fa ma saltò per l’aspettativa ottenuta dal nuovo presidente. Da quel momento – hanno messo a verbale gli avvocati Nobili e Minotti – il processo non è stato più aggiornato per la maternità del nuovo giudice monocratico. Sino all’udienza di mercoledì che, a causa dell’assenza del magistrato che avrebbe dovuto presiederla, è stata rinviata all’11 dicembre prossimo quando saranno ascoltati ulteriori testi della difesa. I legali di parte civile hanno preannunciato ora la presentazione di una richiesta per anticipare il processo subito dopo la pausa feriale. Con un monito: se fosse respinta, potrebbe essere verificata la possibilità di coinvolgere “altre autorità competenti”.
Il tempo – a dire dei legali di parte civile – non è un fedele alleato. A gennaio 2025 potrebbe scattare la prescrizione per i tre imputati, difesi dagli avvocati Vincenzo Macari e Massimo Signore. Si tratta di Mauro Di Martino e Francesco Saverio Emini, rispettivamente di 47 e 74 anni, amministratore di fatto e amministratore legale della società proprietaria dell’albergo di Sperlonga teatro della tragedia, ed Ermanno Corpolongo, 78 anni di Itri, in qualità di costruttore della piscina.
Secondo l’accusa la bambina sarebbe stata risucchiata dal bocchettone di aspirazione della piscina non riuscendo più a risalire a galla a causa di una forza pari a 480 chilogrammi.