Cronaca

Latina / Morte bracciante Satnam Singh: Lovato in carcere, fissato l’incidente probatorio

LATINA – Ricostruire nei minimi dettagli il comportamento di Antonello Lovato, che nonostante la pressante richiesta della moglie della vittima, si sarebbe fiutato di chiamare i soccorsi, circostanza che ha determinato la morte di Satnam. Si svolgerà il prossimo 26 luglio davanti il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese l’incidente probatorio che, richiesto dal Sostituto Procuratore Marina Marra, potrebbe definire quanto sia drammaticamente accaduto il 17 giugno nell’azienda agricola di Borgo Santa Maria in occasione dell’incidente sul lavoro che poi costò la vita al bracciante indiano Satnam Singh. Il gip ha chiesto di ascoltare la moglie del 37enne, Soni, ed un altro dipendente dell’azienda agricola che, dopo aver assistito all’incidente, potrebbe fornire ulteriori elementi sulle concitate e drammatiche fasi successive quando la vittima, ormai con un braccio amputato, venne caricata da Antonello Lovato su un furgone e poi scaricato davanti la sua abitazione a Cisterna.

L’incidente probatorio potrebbe confermare quanto dichiarato dal medico legale nominato dalla Procura, la dottoressa Maria Cristina Setacci: un accesso immediato di Satnam Singh in un pronto soccorso e un trattamento in urgenza della gravissima lesione dell’arto superiore destro avrebbero consentito “con i criteri probabilistici necessari di salvare la vita di Singh Satnam”. All’incidente probatorio parteciperanno anche i legali di Lovato, attualmente detenuto presso il carcere di Frosinone. Gli avvocati Mario Antinucci e Stefano Perotti hanno intanto chiesto l’interessamento del Riesame, che si pronuncerà nella giornata di venerdì, chiedendo la revoca della custodia cautelare come la sua revoca o, in subordine, gli arresti domiciliari.

Non la pensa così il Gip Molfese che ha ipotizzato per Lovato “il pericolo di inquinamento delle prove come dimostra la condotta dissimulatoria realizzata dell’imprenditore in un breve arco temporale. Il contesto nel quale continua ad operare l’azienda del Lovato – ha scritto nell’ordinanza d’arresto – alla luce delle violazioni antinfortunistiche e con la presenza di lavoratori privi delle garanzie contrattuali, addirittura irregolari sul territorio nazionale, permette di ritenere che accadimenti come quelli avvenuti possano ancora realizzarsi e per effetto dell’indole manifestata dall’indagato impone di evidenziare che non si asterrebbe se si manifestasse una nuova occasione per compiere ulteriori delitti della stessa specie”.

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