CASTELFORTE – E’ di Castelforte la struttura residenziale per anziani al centro di una delicatissima inchiesta che, promossa dal Gruppo di Formia della Guardia di Finanza è accusata di aver incassato falsi crediti di imposta finanziati con i fondi del Pnrr. E’ quanto emerge dalla dettagliata ordinanza che, chiesta dalla Procura di Cassino, è stata emessa dal Gip del locale Tribunale , si è concretizzata con la notifica di due misure interdittive nei confronti del titolare della struttura residenziale di Castelforte e del suo mentore, un commercialista di Roma che, alle prese con un’analoga indagine della Procura di Valle della Lucania, nel salernitano, è stato sospeso dalla professione a tempo indeterminato . Gli “007” del Colonnello Luigi Galluccio hanno sequestrato beni per 300 mila euro – sulla scorta di quanto prevede l’articolo 12 bis del decreto legislativo numero 74/2000 nell’ambito di una laboriosa analisi di rischio svolta sulle imprese beneficiarie del remunerativo incentivo “Formazione 4.0” erogato appunto con i fondi del PNRR.
Secondo l’accusa la Rsa di Castelforte avrebbe azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per il 2023 all’istituto della compensazione, di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi ai bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”. La Procura di Cassino ha condiviso in toto le capillari ed innovative indagini delle Fiamme Gialle formiana che hanno accertato come la struttura residenziale castelfortese non abbia svolto completamente – come avrebbe dovuto e potuto – la formazione per il suo personale tra il 2021 ed il 2022. Con quale stratagemma? Era stato simulato il contrario avvalendosi di un modello fraudolento di evasione predisposto da una società di consulenza romana, che fa capo ad un commercialista della Capitale – è la seconda persona denunciata e ora sospesa dalla professione – di cui i vertici della Rsa aurunca si sono ciecamente fidati. Forse troppo – ipotizzano gli inquirenti formiani, ora impegnati – secondo quanto trapelato – in un supplemento di indagini finalizzate ad individuare le basi logistiche sul territorio del sud pontino (studi di commercialisti e di consulenza in materia di accesso ai fondi comunitari).
Stando sempre alle ipotesi formulate in Procura dalla Guardia di Finanza di Formia diversi dipendenti del centro residenziale per anziani, oltre a non aver mai effettuato alcuna attività formativa, a volte risultavano in servizio durante le ore di fruizione dei corsi, rendendo, pertanto, del tutto inattendibile l’impianto documentale predisposto dall’impresa stessa. L’ammontare dei crediti segnalati come inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a oltre 260mila euro.
Nella contabilità del titolare della Rsa di Castelforte sono state anche rinvenute fatture ritenute relative ad operazioni oggettivamente inesistenti utilizzate in dichiarazione dalla casa di riposo per evadere le imposte sui redditi e l’Iva per un ammontare pari ad oltre 60mila euro e, più precisamente, in 60.368 euro.
“L’operazione svolta testimonia e valorizza la connotazione di polizia economico-finanziaria investigativa del nostro corpo – ha commentato il comandante del gruppo di Formia della Guardia di Finanza il colonnello Luigi Galluccio .- che si esplica mediante la selezione mirata ed approfondita degli obiettivi attraverso una specifica attività di analisi, di intelligence e di controllo economico del territorio. Nel caso specifico, l’attività ha interessato peraltro un settore particolarmente delicato, quale la gestione dei fondi del Pnnr per la quale applichiamo specifiche direttive del governo nazionale e del nostro comando generale circa il rispetto della corretta attuazione e della effettiva realizzazione degli obiettivi del Piano”.