Gaeta / Spiagge, proroga concessioni demaniali: ricorso del Comune al Tar contro Agcom

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GAETA – La materia è delicatissima per tutti i risvolti economici-politici ed elettorali che storicamente implica. La futura gestione delle spiagge cittadine terrà banco in un’attesa seduta del consiglio comunale di Gaeta che, avente il carattere quasi esclusivamente del “question time”, è in programma lunedì mattina, alle ore 9. A deciderlo è stata l’altra mattina la conferenza dei capigruppo, “costretta” a recepire l’istanza delle minoranze di centro sinistra finalizzata a discutere diverse interrogazioni e interpellanze su alcune delle più disparate questioni dell’azione amministrativa della Giunta Leccese. I consiglieri Franco De Angelis (lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco) ed il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello hanno già messo in conto che la loro richiesta non avrà le dovute risposte in aula semplicemente i destinatari delle loro interrogazioni e interpellanze (Diego Santoro e Angelo Magliozzi), di fatto, sono dimissionari e pertanto i rispettivi sostituti – Luca Gallinaro e Luigi Coscione – prenderanno probabilmente tempo per rispondere ai quesiti posti da tempo dalle opposizioni.

L’argomento su cui la seduta si incendierà  – e sarà un oneroso impegno quello del sindaco di Gaeta Cristian Leccese a vestire i panni del pompiere –  riguarderà quello contenuto nella contestatissima delibera di Giunta numero 143 del 19 giugno che, considerata (o almeno) il casus belli delle dimissioni del neo assessore al turismo e alle attività Produttive Angelo Magliozzi, conteneva una serie di opinabili criteri per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative e sportive. Insomma per i più noti e remunerativi stabilimenti balneari. Nel consiglio comunale di lunedì il principale interlocutore sarà solo ed esclusivamente il sindaco di Gaeta Cristian Leccese perché, in qualità di massimo responsabile (o almeno) politico della Giunta, dovrà spiegare perché a deliberare quel pacchetto di criteri sia stato l’esecutivo quando avrebbe dovuto essere, dopo un ampio e necessario confronto politico( che non c’è mai stato), il consiglio comunale di Gaeta. La delibera 143 del 19 giugno da un mese è molto attenzionata ai diversi livelli e sta creando anche un clima di incertezza all’interno della maggioranza di centro destra che, a fronte di qualche imprevisto dell’ultim’ora, vuole chiudere il conto per salvaguardare una categoria, quella del turismo balneare, che ha sempre rappresentato il principale asset del sostegno elettorale al mitranismo gaetano.

Il comune sa, poi, che il suo operato in tema è da mesi anche sotto la lente d’ingrandimento dell’Agcom, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, che il 31 maggio scorso ha notificato all’amministrazione Leccese un dettagliatissimo ricorso, di ben 21 pagine, con cui l’avvocato Paola Rozzano, ha impugnato al Tar del Lazio sezione di Latina la decisione della decisione della Giunta municipale adottata il 21 dicembre 2023 che prorogò al 31 dicembre prossimo la scadenza delle concessioni demaniali turistico-ricreative. E’ del 16 luglio la delibera numero 167 della Giunta municipale di Gaeta con cui è stato mandato – spiccavano le assenze del vce sindaco Gianna Conte e del neo assessore al ciclo dei rifiuti e bilancio Luca Gallinaro – alla propria avvocatura interna (composta dalle dottoresse Annamaria Rak e Daniela Piccolo) di costituirsi i giudizio contro il pugnace ricorso all’avvocato indicato dai vertici nazionali del’Agcom che non ha come destinataria soltanto l’amministrazione comunale di Gaeta ma diverse attività balneari di Serapo e del litorale di ponente della città.

Il Tar ora sarà chiamato a pronunciarsi, a metà novembre, esclusivamente su un interrogativo: è stato corretto da parte della Giunta Leccese il 21 dicembre scorso prorogare di un anno le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari? L’Agcom ha deciso di ricorrere alla magistratura amministrativa perché, a suo dire, il comune di Gaeta avrebbe dovuto e potuto disapplicare la normativa nazionale che contrasta con i principi e la disciplina comunitaria. Insomma la Giunta Leccese ha violato la normativa sulla libera concorrenza circa la mancata applicazione della direttiva Bolkestein, che obbliga – come si ricorda – i Comuni costieri a mettere a bando le aree demaniali, tra cui gli stabilimenti, ma anche pontili e altri spazi con finalità turistiche.

L’associazione “Mare Libero” aveva inviato l’8 gennaio 2024 all’Agcom copia della delibera numero 250 approvata dalla Giunta municipale per permettere alla stessa Autorità sulla concorrenza di esprimere un suo parere. Ne scaturì un confronto a distanza con il comune di Gaeta che il 3 maggio scorso aveva ribadito, da par suo, la legittimità del suo operato. Ma l’Agom nella seduta del 21 maggio – e l’aveva rivelato il suo segretario generale Guido Stazi in una lettera all’avvocato Roberto Biagini del coordinamento nazionale di “Mare Libero Aps”- ha deciso di chiedere il conforto del Tar maturando nel frattempo una propria convinzione: le concessioni demaniali scadute il 31 dicembre scorso andavano assegnate – come prevede la direttiva comunitaria Bolkstein – attraverso gare procedure pubbliche di gara “rispettose dei principi di equità, trasparenza e non discriminazione”. Insomma i tre principi cardini della libera concorrenza che il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente sentenza del Tar, aveva chiaramente affermato”.

Il comune di Gaeta, come quello limitrofo di Formia (citato al Tar per lo stesso e analogo problema) non ha mai voluto commentare le determinazioni dell’Agcom che ha deciso di rivolgersi al Tar perché le “disposizioni relative al differimento del termine delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative contenute della deliberazione numero 250 della Giunta Municipale di Gaeta – aveva puntualizzato in una nota ufficiale – integrano specifiche violazioni dei principi concorrenziali nella misura in cui impediscono il confronto competitivo che dovrebbe essere garantito in sede di affidamento dei servizi incidenti su risorse demaniali…in un contesto di mercato nel quale le dinamiche concorrenziali sono già particolarmente affievolite a casa della lunga durata delle concessioni attualmente in essere”.

Quella dell’Agcom è stata ed è un’autenticata bacchettata nei confronti delle lobby dell’”oro giallo” – quello del settore balneare – ma anche dello stesso comune di Gaeta, accusato di non aver adeguato il proprio operato al parere motivato dell’Agcom sulla scorta dell’articolo 21 bis della legge 287/1990. Sarà importante capire, sul piano politico-procedurale, come il comune di Gaeta intenda difendersi davanti il Tar in cui il coordinamento nazionale “Mare Libero Aps” ha già anticipato la costituzione in giudizio contro la Giunta Leccese. Un fatto è certo. I balneari sperano che il Tar si pronunci dopo l’estate 2024 per mettere in sicurezza l’attività turistica…in attesa che notizie positive contro l’effettiva applicazione della direttiva Bolkstein arrivano dalla futura commissione europea che sarà varata nei prossimi giorni e settimane dopo l’insediamento del rinnovato parlamento europeo.