GAETA – E’ trascorso quasi un anno da quando la Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine e l’associazione Incontri & Confronti fecero notare, con una nota, i numerosi provvedimenti risarcitori a cui le casse comunale di Gaeta erano costrette per via delle azioni intraprese dai protagonisti di cadute nelle buche stradali, rami spezzati e incidenti stradali che si sono verificati sul territorio comunale. Tornano sulla questione perché a loro dire: “la situazione da allora non è affatto migliorata; la giurisprudenza appare sempre più orientata a responsabilizzare i comuni; il numero di sinistri liquidati e il loro ammontare a Gaeta, costituiscono dati anomali nel panorama dei comuni italiani”.
Così argomentano: “Sul primo punto basta farsi un giro per la città per verificare lo stato d’incuria in cui versano i marciapiedi e il manto stradale. Cosicché è possibile cadere rovinosamente (come avvenuto) perché le ruote della moto s’inchiodano in buche non ripristinate o cadere sul marciapiede per la pavimentazione sconnessa come, per esempio, accaduto a una signora di Minturno. Il comune di Gaeta ha in corso un’assicurazione con i Lloyd’s, ma fino alla franchigia di 4.000 euro i rimborsi gravano sulle casse comunali. Essi, cumulativamente valutati, raggiungono cifre dell’ordine di centinaia di migliaia di euro all’anno. Ma di ciò nessuno si preoccupa”.
“Riteniamo che, invece, e qui veniamo al secondo punto, la questione debba essere presa in seria considerazione, perché i giudici non fanno sconti ai Comuni disattenti. Sintomatico è quanto si legge nella sentenza n. 549/2023 del Giudice di Pace di Gaeta, adito per un infortunio da caduta. Il comune di Gaeta è stato condannato perché la manutenzione delle strade e dei relativi marciapiedi costituisce per l’ente pubblico un dovere istituzionale…e il Comune convenuto non ha dato prova di aver osservato i doveri di vigilanza e di custodia attraverso la segnalazione del pericolo derivante dalla mancanza di un marciapiede integro, che consentisse un passaggio sicuro per i pedoni” – spiegano ancora, citando la sentenza del Giudice di Pace.
Ed infine, si soffermano sull’ultimo punto: “Quello che però nessun amministratore o dirigente crediamo abbia verificato, e siamo al terzo punto, è se la situazione di Gaeta sia in linea con quanto avviene negli altri comuni o rappresenti piuttosto un’anomalia. Per avere un’idea nel merito ci aiuta uno studio del 2020 della Marsh Mc Lennen, società attiva nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi. La ricerca si basa sull’analisi dei sinistri causati da buche e insidie stradali (compresi i marciapiedi), denunciati dal 1995 al 2019 in 66 comuni, facenti parte di un campione rappresentativo dei municipi italiani. Dalla ricerca emerge che la media annuale è di 0,55 ogni 1000 abitanti, per un esborso di 1900 euro a sinistro. Tenendo conto dei circa 20.000 residenti, per Gaeta i dati esposti si traducono in 11 sinistri e 38.000 euro di spesa all’anno, valori assai inferiori alla realtà. Vero è che i flussi turistici contribuiscono a far aumentare il numero dei sinistri, ma pur tenendone in debito conto, possiamo lo stesso affermare che Gaeta si posiziona, in negativo, ben oltre la media dei municipi italiani”.
“Ma non sarebbe meglio prestare più attenzione e destinare maggiori risorse alla prevenzione? O l’incolumità dei cittadini e dei turisti poco interessa a chi amministra?” – concludono Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine e l’associazione Incontri & Confronti.