SAN FELICE CIRCEO – Un tentativo di accedere a uno degli arenili del Circeo per protestare contro l’inaccessibilità delle spiagge si è trasformato in un’aggressione contro due attivisti di “Mare Libero” e membri dell’Associazione Circeo Attivo. I due, mentre esercitavano il loro diritto di accesso libero al mare, sono stati accolti con insulti e sputi dal personale di uno stabilimento sulla spiaggia di San Felice Circeo.
«Mentre stavano esercitando il loro diritto di accedere liberamente al mare – hanno reso noto da Mare Libero -, i due sostenitori della battaglia per i diritti dei cittadini e dei bagnanti sono stati accolti in malo modo, con insulti e sputi, dal personale di uno stabilimento sulla spiaggia di San Felice Circeo». L’associazione ha condannato fermamente l’episodio e ha auspicato che «gli autori della vile aggressione siano identificati al più presto. Va ricordato che l’Italia è uno Stato democratico dove ciascuno ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione. A maggior ragione quando chi commette la violenza è proprio il soggetto che, come in questo caso, si trova dalla parte del torto. Fatti simili non devono più accadere e occorre stigmatizzare per segnare un confine netto tra la protesta civile e la violenza».
Mare Libero è una delle associazioni più attive nella battaglia per le spiagge pubbliche. «Ancora una volta – hanno sottolineato gli attivisti – è necessario ribadire che le spiagge sono tutte pubbliche, comprese quelle in concessione, ed è libero e gratuito l’accesso per raggiungere la battigia anche ai fini della balneazione. È un diritto dei cittadini e non può essere vietato da nessuno».
La vicenda ha sollevato indignazione anche nell’Associazione “Il Fortino”, che ha espresso solidarietà agli attivisti aggrediti. «Siamo al solito atto di arroganza di questi “signorotti” a cui è stato consentito, tramite sistemi legali di varia natura, di privatizzare a loro uso esclusivo la gran parte della spiaggia libera del nostro litorale. Da diversi anni, infatti, residence e stabilimenti, che da sempre sono stati l’unica via di accesso alla spiaggia pubblica, hanno chiuso in maniera parziale o addirittura totale l’accesso al mare. Alla fine degli anni ‘80 il Comune di San Felice Circeo – hanno aggiunto da Il Fortino – commissionò uno specifico piano di zona finalizzato alla definizione degli accessi al mare sul tratto da Torre Olevola in poi. Ma a colpi di atti di chiusura, e ricorsi al Tar, si è arrivati alla situazione attuale».
Questa situazione mette in luce la necessità di una revisione delle concessioni demaniali e di un intervento deciso da parte delle autorità per garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini. La battaglia per le spiagge libere continua, con l’obiettivo di restituire a tutti il diritto di godere liberamente del mare, un bene pubblico che non può essere privatizzato.