Gaeta / Una residenza anziani al posto della palestra scolastica, tensioni nella maggioranza consiliare

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GAETA – Calato, momentaneamente, il sipario sul consiglio comunale di Gaeta caratterizzato dal rissoso scontro verbale tra un sin troppo nervoso sindaco Cristian Leccese ed un pugnace capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello, sarà da non perdere assolutamente la seduta del 31 luglio dove il fuoco che cova da mesi sotto la cenere nella maggioranza di centro destra potrebbe affiorare in superfice. Non saranno gli equilibri di bilancio il motivo degli attuali e persistenti mal di pancia ma una pilotata querelle urbanistica che ha quasi vent’anni di anzianità: la realizzazione di una residenza per anziani nel quartiere di Calegna – lo stesso quello che ha dato i natali e ha contribuito all’”iniziazione “ politica dell’attuale sindaco Leccese – in un sito che avrebbe dovuto ospitare – secondo il piano regolatore vigente – una palestra scolastica ed un centro sociale. E invece nel Consiglio approderà un argomento sul quale hanno utilizzato le pinze i diversi responsabili della ripartizione urbanistica che negli ultimi quattro lustri si sono alternati al terzo piano del palazzo municipale di piazza XIX Maggio.

Nella giornata di mercoldì la presidente Pina Rosato – secondo quanto è filtrato dal comune di Gaeta – firmerà la convocazione della commissione urbanistica che il 30 luglio darà un’ultima ‘ripassata’ ad un argomento , ad un progetto che, in variante al Prg, deve ora vagliare le meticolose osservazioni presentate dal consigliere di opposizione e presidente della commissione Trasparenza Franco De Angelis.

La genesi di questa controversia tecnico-urbanistica risale al 2004-2005 quando due delibere di consiglio comunale, mai revocate, vincolarono la destinazione di due particelle di proprietà privata (pari a circa 2800 metri quadrati) alla realizzazione della palestra della scuola media “Principe Amedeo” e di un centro anziani. Se nessuna delle due strutture è stata mai realizzata nell’ambito di un promesso (e mai eseguito) piano di potenziamento delle infrastrutture sociali, la svolta c’è stata quattro anni fa quando la società “Pida srl” acquistò i due terreni dei privati per poco più di 90mila euro. Se lo fecero temendo l’esproprio del Comune da un giorno all’altro; va precisato come le due particelle però non siano contigue. Sono divise da un “fazzoletto” di terreno di 240metri quadrati di proprietà del Comune di Gaeta, anch’essa vincolata per la palestra. E che fece la “Pi.da. srl” di proprietà di una familiare di una consigliera comunale di maggioranza? Per unificare il suo acquisito propose allo stesso comune di Gaeta di acquistare anche la piccola particella di 240metri quadrati offrendo …30 euro al metro quadrato.

Questa stima venne accettata dal Comune che compì però una grave dimenticanza: quel terreno di 240 metri quadrati aveva un chiaro vincolo nel Prg, a ospitare una struttura sociale. L’atto di acquisto tra la società immobiliare – un po’ come l’analogo acquisto fatto dall’ex Consorzio Industriale del sud pontino per soli 409 mila euro una parte dell’ex piazzale stazione ferroviaria – venne perfezionato dal notaio nel dicembre e, oplà, un mese più tardi venne protocollato al comune un progetto, condito dall’immancabile variante al Prg, per realizzare una residenza per anziani.

Ad una condizione: la proposta sarebbe dovuta essere suscettibile di finanziamenti pubblici sulle tre particelle appena acquistate. Iniziò così l’iter di approvazione con tanto di pubblicazione della richiesta di variante e lo svolgimento della conferenza di servizi. Ad esternare subito i suoi personali dubbi fu il futuro consigliere d’opposizione De Angelis – all’epoca non sedeva in consiglio perché primo dei non eletti della lista di centro sinistra “Insieme con Silvio D’Amante sindaco” – presentando (come detto) una valanga di osservazioni, le più importanti riguardano proprio il vincolo per i due impianti sociali pubblici. Un fatto è certo L’intera area ha subito un incremento del suo valore economico grazie. alla dismissione della particella del Comune. Questo progetto è indigesto a numerose componenti della maggioranza. Chi si è dotato già di dose massicce di Maalox è l’ex sindaco di Gaeta e ora consigliere comunale di maggioranza Massimo Magliozzi. Era assessore quando venne venduta la particella di proprietà comunale ricordando correttamente la sua destinazione urbanistica: avrebbe dovuto ospitare un centro sociale o una palestra. Il sindaco Cristian Leccese (e non solo) dovranno rafforzare gli ormeggi perché la maggioranza numericamente – come già accaduto nel consiglio di lunedì mattina – potrebbe andare in affanno tra alcuni distinguo (il capogruppo di Gaeta Tricolore Marco Di Vasta?) e la necessaria assenza della consigliera comunale legata da stretti rapporti familiari con i vertici della “Pida srl”.

SCINICARIELLO (PD) ANCORA VELENO CONTRO LECCESE

Intanto continua a tenere testa la vibrante polemica che ha visto contrapposti lunedì in consiglio comunale il sindaco Leccese ed il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello. La mancata trattazione delle interrogazioni presentate oltre un mese fa aveva fatto indispettire non poco l’esponente Dem che, dopo parole di fuoco, aveva abbandonato polemicamente l’aula in segno di protesta nei confronti del primo cittadino e del presidente del consiglio comunale Davide Speringo.

“Questo intervento del consigliere Scinicariello non l’ho proprio capito ma come me hanno fatto fatica a farlo – ha commentato il presidente dell’assemblea gaetana – tutti i colleghi consiglieri, compresi, penso, anche delle minoranze. Il sindaco ha soltanto chiesto il rispetto del regolamento del consiglio che è molto chiaro sulla discussione delle interrogazioni”. Se potesse tornare, il capogruppo del Pd rifarebbe tutto per filo e per segno quanto avvenuto nelle fasi iniziali di una seduta che invece il presidente Speringo attendeva da anni per quanto riguarda la gestione degli interventi, video ed audio, dei singoli consiglieri ed assessori.

E Scinicariello sui social ha pubblicato un post davvero velenoso: “ , ‘ ( ) . Nonostante ne abbia presentato un “mucchio” di interrogazioni (e di accessi agli atti) negli ultimi due anni, e ‘ – con forza, ma sempre con estrema pazienza – dopo , , facendosi beffe delle opposizioni, tutti, dal Sindaco agli assessori, e che di tutti i Consiglieri dovrebbe essere garante, lunedì mattina non ho davvero potuto resistere – ha esordito Scinicariello – Sentire il signor Cristian Leccese – così lo ha definito – affermare che é , e che altre era opportuno presentarle per iscritto prima del Consiglio per consentire agi assessori di averne consapevolezza e dare risposte pertinenti in Aula, beh… è stato davvero troppo! (ed accessi agli atti) ed inconferenti, gli viene in mente di appellarsi al regolamento. Peraltro con l’avallo del Presidente dei Consiglio..”.

Scinicarielo ha voluto “rivendicare e ribadire” quanto affermato l’altra mattina: “I ‘ , perché quello che ha detto è semplicemente offensivo per tutti i Consiglieri Comunali, offensivo per il ruolo dell’opposizione, ma soprattutto offensivo per l’istituzione che egli stesso rappresenta. Qualcuno gli dica che fa il sindaco! Lo so, non ci crede manco lui… ma è bene che qualcuno glielo dica. Io non sono riuscito ad andare oltre la prima interrogazione (pur avendone 11 pronte), ed ho lasciato la seduta – manco a dirlo, da solo – per non farmi prendere ulteriormente per i fondelli. In questo modo ritengo di aver recuperato una dignità che qualche rappresentante delle istituzioni penso abbia smarrito” – è stato l’altro affondo al presidente Speringo.