SPERLONGA – Inammissibile per carenza di interesse. Con questa motivazione il Riesame ha confermato il sequestro operato il 28 giugno dai Carabinieri del Nipaf ai danni dell’hotel “Grotta di Tiberio” di Sperlonga. I sigilli erano stati apposti all’indomani di una prima sentenza del Consiglio di Stato che aveva autorizzato il Comune ad avviare la procedura di confisca o di demolizione della struttura alberghiera definita abusiva. I giudici pertanto hanno respinto il ricorso presentato dalla proprietà della struttura ricettiva , la “Chinappi Aldo Erasmo & C”, perché, a loro dire, la stessa non ha più titolo ad esercitare alcuna pretesa a favore di un bene trasferito – come detto – nel patrimonio immobiliare del comune per demolirlo o acquisirlo attraverso l’istituto della confisca.
Il Riesame ha condannato il privato al pagamento delle spese processuali ribadendo, invece. quanto aveva deciso il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario che, accogliendo le risultanze investigative del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, aveva convalidato il sequestro dell’albergo la cui evacuazione era avvenuta dopo tre giorni, e aveva interessato gli oltre 70 turisti presenti al momento dell’arrivo dei Carabinieri. I legali della “Chinappi Aldo Erasmo & C”, gli avvocati Alfredo Zaza D’Aulisio e Luigi Panella, non demordono e, nonostante la conferma del sequestro, hanno preannunciato – appena saranno rese le motivazioni del Riesame – la presentazione di un ulteriore ricorso in Cassazione.
Il Consiglio di Stato in seduta collegiale martedì ha anche confermato un suo stesso provvedimento monocratico del 25 giugno in base al quale non c’erano più i presupposti per tenere aperto, nel cuore della stagione turistica, l’hotel “Grotta di Tiberio” di Sperlonga. I legali della struttura ricettiva hanno formalmente rinunciato a discutere il ricorso dopo aver proposto di condividere il pagamento delle spese legali, proposta rigettata dal legale (Francesco Di Ciollo) dei confinanti la struttura alberghiera, Carmine Tursi e Anna Miele. Ci sarà bisogno di un pronunciamento da parte del Tar ma in sede di camera di consiglio – già fissato al prossimo 10 settembre – sul ricorso presentato dalla proprietà dell’hotel “Grotta di Tiberio” contro l’annullamento di tutti gli amministrativi adottati dal comune di Sperlonga negli ultimi mesi finalizzati a promuovere le procedure di confisca o di demolizione della stessa struttura ricettiva. Secondo il Tar, inoltre, il danno derivante dalla cessazione dell’attività sarebbe comunque suscettibile di integrale riparazione per equivalente qualora il ricorso, ma il 10 settembre 2024, venisse accolto.