Formia / Maresciallo della Guardia di Finanza si toglie la vita in caserma, aperta un’inchiesta

FORMIA – La Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità su quanto avvenuto mercoledì mattina all’interno della caserma sede del gruppo di Formia della Guardia di Finanza. Un maresciallo del gruppo Mobile, che avrebbe compiuto 50 anni tra due giorni, si è tolto la vita sparandosi con un colpo della sua pistola d’ordinanza. L’uomo, originario di un centro della provincia di Foggia ma da anni stabilitosi dopo il matrimonio a Marina di Minturno, ha messo in atto l’insano gesto appena giunto, da solo, nel suo ufficio. Diversi finanzieri, udendo quel colpo secco di pistola, avevano pensato ad un incidente e sono subito accorsi per sincerarsi di quanto stava accadendo

. E invece il maresciallo pugliese, fresco di nomina dopo aver superato brillantemente due mesi fa il corso presso la scuola marescialli de L’Aquila, era riverso a terra che non respirava più. Inutili sono stati i tempestivi soccorsi mentre l’ufficio del finanziere suicida veniva posto sotto sequestro per ordine del sostituto procuratore Flavio Ricci. Il magistrato, disponendo il trasferimento del cadavere del maresciallo presso l’obitorio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino dove sarà sottoposto ad autopsia, vuole ora stabilire se l’insano gesto compiuto dall’uomo sia legato a ragioni strettamente personali o a quelle eventualmente derivanti dal suo lavoro.

La vicenda ha creato sconcerto e incredulità nel gruppo di Formia della guardia di Finanza e nelle altre forze di polizia della città e degli centri del Golfo. Il finanziere suicida lascia la moglie avvocato e due figli di 16 e 15 anni.

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