Formia / L’ex-consigliere regionale Pino Simeone (Forza Italia) candidato alla presidenza di Cotral

Attualità Formia Latina Sud Pontino

FORMIA – Della a prova muscolare promossa con successo (sinora) dal coordinatore regionale di Forza Italia, il Senatore Claudio Fazzone, contro Fratelli d’Italia ed il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca potrebbe beneficiarne già nel corso della prossima settimana un autorevole rappresentante della politica formiana rimasto disoccupato da oltre un anno e mezzo. E’ il nome dell’ex consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone il nome più accreditato per la futura guida del Cotral, la società regionale che, occupandosi del trasporto extraurbano e ferroviario, è finita nel mirino del Senatore Fazzone nel momento in cui il gruppo degli azzurri nell’assemblea della Pisana è passato da tre consiglieri eletti il 13 ed il 14 febbraio 2023 a sette…Forza Italia vuole contare di più nella maggioranza di centro destra che governa la regione Lazio e, dopo aver fatto mancare mercoledì il numero legale nel consiglio convocato per l’approvazione dell’assestamento alle previsioni di bilancio 2024-26, è pronta a passare alla cassa – o almeno vuole provarci – in un incontro “chiarificatore” in programma lunedì a Roma tra il presidente Rocca e i coordinatori regionali di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, Claudio Fazzone, Paolo Trancassini e Davide Bordoni.

Forza Italia ha chiesto un terzo assessorato e soprattutto negli enti e società di derivazione regionale. Da giorni circola sempre più insistentemente il nome dell’ex consigliere regionale di Formia Simeone che, dopo due legislature svolte dal 2013 al 2023, pensava subito la vittoria di Rocca un anno e mezzo fa di sedersi al tavolo della Giunta. La risposta di Fazzone è stata negativa – una rappresentanza della Provincia di Latina è stata attribuita all’ex sindaco di San Felice Circeo Pino Schiboni – e l’ex consigliere regionale Simeone è rimasto senza alcun incarico unitamente ad un altro fazzoniano di ferro, l’ex vice presidente del consorzio industriale regionale ed ex presidente del consorzio Industriale del sud pontino Salvatore Forte.

Quest’ultimo la scorsa primavera aveva provato a scalare i vertici del consiglio d’amministrazione del Gal “Il territorio dei Parchi” che, avendo la sede a Campodimele, è considerato un ente molto appetibile dovendo gestire, a cavallo delle province di Latina, fondi milionari previsti dal Piani di sviluppo rurale locale 2014-2020 e 2023-2027. Se l’avvocato Forte era stato “stoppato” da una cordata capitanata dall’ex sindaco di Campodimele Roberto Zannella con la regia politica dell’ex presidente della Provincia e attuale sindaco di Sperlonga Armando Cusani, il Senatore Fazzone ha continuato a perorare la causa per una nuovo mandato istituzionale da conferire ad un altro fedelissimo della prim’ora, appunto il due volte consigliere regionale azzurro Pino Simeone.

Forza Italia ha “puntato” la poltrona della zingarettiana e romana Amalia Colaceci alla guida del Cotral spa. La Colaceci da mesi – almeno dalla scorsa primavera da quando aveva approvato il bilancio 2023 – ha la valigia in mano ma le divisioni interne nel centro destra hanno consigliato alla stessa coalizione che sostiene il presidente Rocca di “attendere”. Se andasse in porto, la candidatura di Simeone potrebbe superare quella di Bruno Prestagiovanni, assessore regionale al Personale e Patrimonio dal 2005 al 2010 e vicepresidente del Consiglio Regionale, con esperienza di presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ater di Roma.

Ma Forza Italia pretende dell’altro che – come detto – è il terzo assessorato . Si tratta di una richiesta che il Senatore Fazzone ha rivendicato nei suoi diversi incontri col presidente Rocca che, su indicazione del gruppo dirigente di Fratelli d’Italia, ha fatto sapere di avere il freno tirato perché “va rispettato l’esito delle urne delle elezioni regionali del 2023. Nel mirino degli azzurri c’è l’assessorato all’urbanistica al momento guidato dal ciociaro Pasquale Ciacciarelli. Ed un motivo, politicamente inconfutabile, esiste. La Lega, il partito di Ciacciarelli, esprime due assessorati nella Giunta Rocca (il secondo, alla cultura, è della romana Simona Baldassarre) a fronte di un solo rappresentante nel consiglio regionale, la sempre più silenziosa Laura Cartaginese. Si tratta di uno squilibrio evidente che il Senatore Fazzone intende superare rivendicando altre due posizioni: la promozione a presidente del consiglio regionale (al posto di Antonello Aurigemma, papabile neo assessore) di uno degli attuali due vice” Pino Cangemi – ha abbandonato qualche mesa la Lega per diventare un punto di riferimento della componente romana di Forza Italia guidata dal Senatore e presidente della Lazio Claudio Lotito – e la creazione di un terzo assessorato in rappresentanza della provincia di Frosinone.

In poule position si fanno i nomi della potente coordinatrice provinciale, la cassinate Rossella Chiusaroli (è stata candidata in ticket con il riconfermato deputato europeo Salvatore De Meo alle elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi) e del vice presidente dell’amministrazione provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini. Le velleità di Fazzone sono state platealmente ridimensionate l’altra sera dal leader nazionale della Lega, il vice presidente del consiglio e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Intervenendo ad una convention organizzata dall’assessore Ceccciarelli a Castrocielo, il “capitano” ha polemizzato apertamente con il Senatore Fazzone: “Noi siamo gente di parola, a Frosinone, in Regione e a livello nazionale. Il nostro impegno lo stiamo ribadendo a suon di miliardi di euro che il Mit sta garantendo alla Regione per il potenziamento delle sue infrastrutture viarie e del suo patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Mi dispiace che qualcuno in maggioranza – è stato questo il preciso affondo di Salvini contro Fazzone – ogni tanto cerca di rallentare l’attività amministrativa e quasi sembra aiutare più il Pd ed il Movimento Cinque Stelle”.

Intanto venerdì il consiglio regionale del con il gruppo di Forza Italia questa volta presente in aula con 31 voti voti favorevoli e 10 contrari ha licenziato l’assestamento delle previsioni di Bilancio 2024-26 e la proposta di legge numero 165 (31 voti a favore e 8 contrari) che contiene il riconoscimento di debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze passate in giudicato, per un totale di circa 2 milioni di euro. In questo provvedimento sono state inserite, tramite emendamenti di Giunta approvati dall’Aula, anche norme che riguardano gli enti sanitari, in particolare la copertura finanziaria dei fondi di dotazione negativi delle aziende, in risposta a rilievi del ministero dell’Economia e delle finanze. L’assestamento di Bilancio – come ha spiegato l’assessore al ramo Giancarlo Righini nella sua relazione – è un provvedimento di natura esclusivamente tecnica, dato dalla ridetiminazione di residui attivi e passivi, dall’accertamento del fondo vincolato, dall’avanzo di cassa e dagli assestamenti di bilancio degli enti dipendenti. Per quanto riguarda la parte disponibile è presente un disavanzo di 283 milioni. I dati assestati di entrate e spese si attestano a 39 miliardi in termini di competenza, 34 in termini in cassa per il 2024. L’assessore ha ribadito il mancato ricorso al mercato finanziario. L’assestamento, a termini di legge, viene presentato in attesa del giudizio di parifica della Corte dei conti che potrebbe comportare variazioni nelle varie voci e quindi si renderebbe necessario un ulteriore manovra di bilancio.

Nel corso della discussione generale sono intervenuti Massimiliano Valeriani (Pd) che ha chiesto il rispetto degli impegni presi dalla Giunta sul fondo per il trasporto pubblico locale e sul sostegno per gli affitti, Cosimino Mitrano (FI), che ha sottolineato il “grande senso di responsabilità dimostrato dalla maggioranza, e Marco Bertucci (FdI), secondo il quale “è inutile fare polemiche su provvedimenti tecnici”. L’assessore Righini, nella sua replica, ha garantito il rispetto di tutti gli impegni presi. Prima di esaminare le due proposte di legge, l’opposizione ha chiesto chiarimenti su quanto è successo, appuntom mercoledì scorso, quando la seduta era stata rinviata più volte e poi aggiornata.

Il capogruppo del Pd, Mario Ciarla, ha parlato di “evidente crisi politica del centro-destra, non si tratta soltanto di questioni di equilibri fra le diverse forza politiche che compongono la maggioranza, c’è la difficoltà di un modello di governo in cui manca collegialità”. Sulla stessa falsariga anche gli interventi di Marietta Tidei (Italia Viva), Daniele Leodori (Pd), Eleonora Mattia (Pd), Massimiliano Valeriani (Pd), Emanuela Droghei (Pd), Michela Califano (Pd), Alessio D’Amato (Azione), Claudio Marotta (Avs). Nei loro interventi hanno parlato di “mancanza di iniziativa politica da parte della Regione, unica a votare a favore del provvedimento nazionale sulle liste di attesa” e hanno messo in luce la necessità che fosse il presidente della Regione, Francesco Rocca (che ha escluso di privarsi dell’appetibilissima delega alla sanità), a “venire in aula per spiegare quello che sta accadendo in maggioranza”.

Da parte del centro destra è arrivata l’attesissima replica di Giorgio Simeoni, capogruppo di Forza Italia: “Siamo in aula – ha spiegato – perché i due punti in discussione sono ritenuti essenziali dall’assessore al Bilancio. Nella maggioranza si è aperta una verifica, Forza Italia vuole essere ancora più protagonista nell’azione di Governo portata avanti in maniera positiva in questi mesi”.

Ultimo intervento quello del capogruppo di FdI, Daniele Sabatini che ringraziato “tutti i consiglieri presenti oggi, sia di maggioranza che di opposizione, per aver dimostrato un grande senso di responsabilità, consentendo la convocazione del Consiglio con un preavviso di poche ore, per discutere due provvedimenti di grande importanza. Mercoledì c’è stato un inciampo della maggioranza, nelle democrazie ci si confronta e si discute. Siamo una maggioranza trasparente, nei prossimi giorni proseguiremo il confronto”.  E a beneficiarne, per primo, sarà Pino Simeone.