ITRI – La campagna elettorale al comune di Itri deve ancora entrare nel vivo – il suo svolgimento dipenderà moltissimo dall’eventuale apertura di una ‘finestra’ autunnale in considerazione del voto in programma in quattro regioni come Liguria, Emilia Romagna, Umbria e Valle D’Aosta – ma il riconoscimento dell’Unesco che nella sua 46°essima sessione ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità ha di fatto anticipato quello che sarà il clima nelle prossime settimane dopo la definizione delle candidature e degli schieramenti in lizza nelle prossime ed anticipate elezioni amministrative. Manca l’ufficialità ma ai nastri di partenza ci sarà sicuramente l’ex sindaco Antonio Fargiorgio dopo aver sfiorato il bis alle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 per poco meno di 80 voti.
“La mia giunta, con un’apposita delibera, fu la prima nei comuni del sud-pontino a fare richiesta di questo importante riconoscimento” – ha tenuto subito a precisare l’avvocato Fargiorgio che sintetizza, ricordandolo, ora il contenuto di una delibera davvero ‘apripista’. Fu la numero 51 approvata dalla Giunta municipale alcuni mesi dopo la sua prima elezione, il 17 novembre 2016. “Ci ispirammo alla deliberazione di Giunta Regionale numero 504 del 2016 che ipotizzava la nascita dei ‘Sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione ed individuava nuovi sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione” . La Giunta regionale, di fatto, approvava un ulteriore sistema di valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione l’ambito tematico – territoriale denominato “Sistema della Antica Via Appia” comprendente i beni culturali e paesaggistici contenuti nei territori dei comuni di Roma, Ciampino, Marino, Castel Gandolfo, Albano Laziale, Ariccia, Genzano, Nemi, Velletri, Cisterna di Latina, Latina, Sermoneta, Sezze, Pontinia, Terracina, Monte San Biagio, Fondi, Itri, Gaeta, Formia, Minturno.
Con la delibera 540/2016 la stessa Regione aveva formalmente riconosciuto ed inserito nell’Azione Cardine del POR 2014-2020 il Sistema dell’Antica Via Appia in aree di attrazione per la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale che, accanto alla via Flacca e alla via Francigena, “completava il quadro generale degli antichi percorsi da cui è attraversato anche il Comune di Itri, in modo da tutelare e salvaguardare il patrimonio storico archeologico presente sul territorio”.
L’ex sindaco Fargiorgio ricorda come la delibera di Giunta numero 51 di otto anni fa il comune di Itri abbia concretizzato per primo e con un atto amministrativo la proposta avanzata dal Comune di Fondi di predisporre un partecipato e coordinato “Piano d’azione per la promozione e valorizzazione delle antiche strade imperiali” coinvolgente anche i Comuni di Terracina, Monte San Biagio, Itri, Formia, Gaeta, Minturno, Castelforte e SS. Cosma e Damiano, e i Parchi regionali dei “Monti ausoni e lago di Fondi”, “Monti Aurunci” e “Riviera d’Ulisse”, la XXII e XVII Comunità Montana, il Consorzio di Bonifica Sud Pontino e il Sistema Bibliotecario Sud Pontino”.
La delibera di Giunta del 17 novembre 2016 dovette, però, far fronte “all’incomprensibile avversità avanzata dal comune di Sperlonga (ma trovammo un sostegno nell’allora consigliera comunale di opposizione, ora deputata di Fratelli d’Italia, l’avvocato Sara Kelany) e condivise le finalità contenute in quel piano che erano e sono davvero innumerevoli. Il riconoscimento dell’Unesco ci deve ora consentire di intercettare risorse per finanziare interventi per il miglioramento della fruibilità e accessibilità dei siti presenti lungo l’Appia ( recupero, restauro e adeguamento fisico, messa in sicurezza, cartellonistica e segnaletica, accessibilità per categorie svantaggiate, sistemazione del verde, collegamento e mobilità tra i siti del sistema individuato, aree sosta) e quelli – aggiunge l’avvocato Fargiorgio – per lo sviluppo integrato dei servizi di accoglienza, di informazione turistica, di quelli didattici, dei servizi e prodotti multimediali basati sull’innovazione tecnologica e di comunicazione e promozione del sistema.
“La nostra delibera del 17 novembre 2016 – ha concluso l’ex sindaco di Itri – prevedeva già tavoli tecnici di partenariato per un fattivo confronto istituzionale, finalizzato al coordinamento della programmazione e dell’attuazione dei diversi interventi, nonché alla partecipazione a bandi pubblici con indicazioni programmatiche e di indirizzo dettagliate per l’assegnazione dei fondi”.
A ringraziare il Ministro della Cultura Sangiuliano per “averne promosso con determinazione la candidatura” approvata dall’Unesco è l’assessore regionale di Itri al turismo e all’ambiente Elena Palazzo: “Si aprono scenari interessanti – ha esordito – per la promozione e lo sviluppo dei territori attraversati dall’Appia, da Roma fino a Brindisi, luoghi caratterizzati da un flusso di persone, merci, idee e storia che è proseguito per secoli e che oggi possiamo valorizzare al meglio. Continuerà il nostro stretto dialogo tra istituzioni per fare in modo la Via Appia – Regina Viarum possa avere la massima attenzione e cura, esaltando – ha concluso l’assessore Palazzo- lo stretto legame di questo antichissimo tracciato con i territori che attraversa”.
Nel panorama politico-elettorale di Itri si è inserita anche la presa di posizione del presidente del Movimento popolare Lega Aurunca, Giovanni Meschino : “L’iscrizione della ‘Via Appia. Regina Viarum’ nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco è un riconoscimento alla storia e all’identità della nostra nazione. Tuttavia, è un peccato che la “Regina Viarum” sia stata lasciata in stato di completo abbandono dalle parti nostre per decenni! Solo ora, le istituzioni a tutti i livelli (tutte orgogliose oggi) si sono accorte che devono fare qualcosa per valorizzarla! Peccato che non abbiano trovato il tempo negli ultimi decenni per pensarci. Alcuni tratti della via sono quasi del tutto scomparsi e altri ridotti a strade di campagna, senza considerare tutti i manufatti trafugati e ormai diventati oggetti ornamentali nei giardini privati. Grazie all’Unesco – ha concluso Meschino – forse qualcosa si muoverà”.
Fiorello Casale, Commissario dell’Ente Parco dei Monti Aurunci, ha espresso grande soddisfazione per l’importante riconoscimento: “Siamo estremamente orgogliosi di questo risultato. La Via Appia è un simbolo della nostra storia e cultura, e questo riconoscimento UNESCO è il coronamento di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di numerose istituzioni e comunità locali. Complimenti al nostro ufficio tecnico che ha seguito con dedizione tutte le fasi dell’istruttoria, fornendo al gruppo di progettazione i dati e i documenti relativi al tratto gestito dal nostro ente.”
Il Direttore del Parco, Giorgio De Marchis, ha aggiunto: “Questo riconoscimento non solo celebra la bellezza e l’importanza storica della Via Appia, ma darà anche un forte impulso allo sviluppo dell’area in chiave di gestione e fruizione sostenibile. Siamo già impegnati in importanti investimenti della Regione per la nuova segnaletica lungo l’Appia, e questa iscrizione UNESCO rafforza ulteriormente il nostro impegno per valorizzare e proteggere questo straordinario patrimonio.