LATINA – La notizia dell’esclusione di un tratto della Via Appia dal riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO ha scatenato una tempesta di polemiche. Mentre molti amministratori locali stavano ancora festeggiando l’inserimento dell’antica via romana nella lista dei siti protetti, è emerso che il segmento che attraversa la Pianura Pontina, con diramazione per Norba, non è stato incluso. Questo tratto riguarda i comuni di Cisterna di Latina, Latina, Norma, Sermoneta, Sezze, Pontinia e Terracina.
L’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) ha stabilito che questa sezione debba essere esclusa dal tracciato Unesco, come indicato nelle raccomandazioni presentate durante la riunione finale di due giorni fa. Sorprendentemente, tali raccomandazioni non sono state contestate dall’Italia.
Di conseguenza, Latina, Cisterna e parte di Terracina rimarranno fuori dal prestigioso percorso Unesco, una decisione che ha subito suscitato critiche e malumori tra i rappresentanti locali.
“La decisione dell’ICOMOS di eliminare dal riconoscimento della Via Appia, come Patrimonio Unesco, il tratto che dai colli romani attraversa tutta la Pianura Pontina fino a Terracina rappresenta una scelta incomprensibile,” ha dichiarato Stefanelli, presidente della Provincia. “Il Ministro della Cultura ed il Governo avrebbero potuto e dovuto fare di più, presentando delle opportune controdeduzioni in sede di discussione della candidatura.”
Queste dichiarazioni riflettono il sentimento di frustrazione e delusione che pervade molti amministratori locali, i quali vedevano nel riconoscimento un’opportunità unica per valorizzare il territorio e promuovere il turismo. La Via Appia, con la sua storia millenaria e il suo ruolo cruciale nello sviluppo dell’antica Roma, rappresenta un patrimonio di inestimabile valore culturale e storico.
L’esclusione del tratto pontino, che attraversa paesaggi di grande bellezza e luoghi di significativo interesse storico, è percepita come una perdita non solo per i comuni direttamente coinvolti, ma per l’intero patrimonio culturale italiano. Stefanelli e altri amministratori locali stanno già organizzando incontri e iniziative per cercare di invertire questa decisione e fare pressione sul governo affinché intervenga con maggiore determinazione.
Nel frattempo, i commenti entusiastici riguardanti il riconoscimento dell’Appia Antica come Patrimonio dell’Umanità continuano a proliferare, ma con un’ombra di amarezza per quella che viene vista come un’occasione persa per il territorio pontino. La questione rimane aperta, e il dibattito è destinato a proseguire nei prossimi mesi, con la speranza che si possa giungere a una soluzione più inclusiva che riconosca l’importanza storica e culturale di tutto il percorso della Via Appia.