FORMIA- E’ durato meno di 24 ore il sequestro operato lunedì pomeriggio di Carabinieri della Stazione di Formia nei confronti del chiosco bar ubicato nel piazzale antistante il porticciolo Caposele, lungo il litorale di Vindicio. Il sostituto Procuratore Andrea Corvino nella mattinata di martedì non ha ritenuto opportuno convalidare il provvedimento eseguito dai militari perché la struttura, gestita da un’associazione sportiva e, in particolare da un vicino centro velico, oltre ad una serie di presunte irregolarità sportive, avrebbe dovuto ospitare solo i suoi soci.
Secondo i Carabinieri a sedere ai tavoli della struttura c’erano persone e clienti che non avrebbero potuto esserci. Il dottor Corvino ha completamente condiviso le rimostranze difensive de’l’avvocato Andrea Di Croce e, chiedendo agli stessi Carabinieri di rimuovere martedì pomeriggio i sigilli apposti lunedì, ha l’escluso l’esistenza dei profili cautelari che potessero motivare, nel cuore della stagione turistica, l’adozione di un provvedimento così grave e severo. E’ assai probabile che i Carabinieri abbiano operato sulla scorta di alcune segnalazioni che, provenienti dalla sezione urbanistica del comune di Formia, non si siano rivelate corrette al punto che il sostituto procuratore Corvino martedì, dopo l’istanza dell’avvocato Di Croce, ha autorizzato la riapertura di un chiosco bar che, a quanto pare, comincia ad essere il solo dei tanti problemi(che sono più gravi) che condizionano la gestione dell’offerta turistica e balneare di Formia.