Formia / Incendio tra frazione di Maranola e il versante formiano del Parco regionale dei monti Aurunci

Cronaca Formia

FORMIA – Più precisi del miglior cardiochirurgo del mondo. Hanno centrato l’obiettivo che si erano prefissati i piromani che nella tarda mattina di mercoledì hanno appiccato quattro micro-incendi che, attraverso mirati ed altrettanti inneschi, hanno distrutto diversi ettari di macchia mediterranea lungo la strada che collega la frazione formiana di Maranola al cuore del versante formiano del Parco regionale dei monti Aurunci. Le fiamme sono state appiccate poco prima di mezzogiorno e gli autori dei roghi – che sono stati più di uno – hanno attesto che nella zona, devastata a cadenza annuale da incendi di natura dolosa che acuiscono il già preoccupante fenomeno del dissesto idrogeologico, si alzasse un leggero vento.

Il fumo derivante dai quattro inneschi era visibile da diverse angolature del territorio del sud pontino e se le fiamme sono state a fatica circoscritte dopo diverse ore,  il merito è stato dei Vigili del Fuoco – impegnati con due elicotteri – e dai volontari della gruppo Ver Sud pontino di Formia (con tre squadre) affiancati dai colleghi de “La Fenice” di Gaeta, del gruppo “Ec” di Scauri e di quello comunale di Minturno. I diversi punti distrutti dalle fiamme lungo i tornanti di collegamento al Redentore hanno subito un parziale intervento di bonifica ma necessiteranno di altri e più urgenti di messa in sicurezza. Si temono, in occasione anche dei primi temporali estivi, cadute di massi e sterpaglie lungo un’arteria, del comune di Formia, trafficatissima durante la stagione turistica.

Gli stessi elicotteri dei Vigili del Fuoco, un Canadair della Protezione civile della regione e gli stessi volontari del gruppo Ver sud pontino sono stati impegnati nel pomeriggio per domare l’incendio appiccato in via Fosso Castaldi, non molto lontano dal “laghetto” di Penitro a Formia, ai confini con il comune di Spigno Saturnia. Anche qui i danni sono stati ingenti: le fiamme, di sicura origine dolosa, hanno distrutto diversi ettari di vegetazione lambendo, a differenza dei roghi pilotati di Maranola, diverse abitazioni private. 

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