Gaeta / Affidamento diretto spiagge, De Angelis scrive al Dirigente Urbanistica: “atto amministrativo rischioso”

Attualità Gaeta

GAETA – “Stimato dirigente”. Inizia così una lettera che il presidente della commissione Controllo e Garanzia del comune di Gaeta Franco De Angelis ha scritto al responsabile del dipartimento “Sviluppo economico, edilizia, attività pianificatoria e patrimonio” Pietro D’Orazio per chiedergli di non dare seguito all’atto amministrativo più discusso e rischioso approvato dalla Giunta del sindaco Cristian Leccese dall’inizio della consiliatura poco più di due anni. Si tratta della delibera di Giunta numero 143 del 19 giugno scorso che, considerata una delle cause se non la causa delle dimissioni del neo assessore al turismo Angelo Magliozzi (non a caso il 19 giugno alle 12.36 del mattino fu l’unico assessore che non partecipò alla seduta di Giunta), ha tecnicamente un argomento irreprensibile: “Affidamento delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e/o sportive – Atto di indirizzo”.

La delibera – secondo le minoranze e, in particolare, del presidente De Angelis- è considerata un cavallo di Troia all’interno del quale non si nascondono gli Achei pronti ad assaltare la città inespugnabile ma una categoria, quella dei gestori degli stabilimenti balneari che, beneficiare di una proroga sino al 31 dicembre prossimo (la delibera relativa è stata impugnata dall’Autorità nazionale della libera concorrenza), è tutt’altro che interessata a partecipare alle gare d’appalto pubbliche così come sentenziata dalla direttiva comunitaria Bolkstein. La delibera numero 143 è considerato un tentativo per conservare lo status quo e la decisione di definire alcuni criteri (da chi e come sono stati decisi) – il Pd ha sempre osservato come sia mancata in questa circostanza la politica non essendoci stato mai alcun confronto in consiglio comunale – è considerato uno stratagemma da parte della Giunta Leccese per evitare le gare pubbliche e continuare a deliberare i tradizionali affidamenti. Da qui la richiesta del consigliere De Angelis al dirigente D’Orazio di non dare seguito a nessun’altro provvedimento amministrativo dopo la discussa delibera di Giunta numero 143 “per non esporre il Comune ad eventuali ricorsi con le conseguenze di legge. Anzi, indichi alla stessa Giunta di procedere ad un’eventuale revoca della Deliberazione in via di autotutela”.

L’ingegner D’Orazio è un professionista serio e preparato oltre che coraggioso. L’ha dimostrato oltre due anni fa quando guidava l’ufficio tecnico del comune di Sperlonga quando revocò i datati permessi a costruire rilasciati a favore dell’Hotel Grotta di Tiberio, la cui proprietà è del suocero del sindaco di Sperlonga ed ex presidente della Provincia Armando Cusani. D’Orazio poi ha sempre dimostrato di non subire alcuna sindrome di Stoccolma rispetto alla politica e proprio nei giorni scorsi in commissione Urbanistica ha preannunciato di voler “rivedere” la richiesta di una società immobiliare, la “Pida srl” per realizzare una struttura per anziani nel quartiere di Calegna in variante al Prg e grazie ad un terreno ceduto dallo stesso comune al privato proponente il progetto…

De Angelis le sue riserve sulla delibera numero 143 le sintetizza in questi termini:”…Pur auto-qualificandosi quale ‘atto di indirizzo ‘, secondo la attuale normativa e giurisprudenza, appare in realtà quale un vero e proprio atto decisionale e politico della Giunta e, come tale, con l’obbligo di acquisizione preventiva dei pareri di cui all’articolo 49 del Tuel”. Nella fattispecie il dirigente competente a rilasciare il parere alla sola regolarità tecnica dovrebbe essere stato proprio l’ingegnere D’Orazio o, in sua sostituzione, “dal segretario dell’ente, in relazione alle sue competenze. “Certamente qualora la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo del Tuel – ha ammonito il presidente De Angelis – devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione. Ma l’attuale normativa, e la costante giurisprudenza, chiariscono infatti che hanno natura di indirizzo gli atti che, senza condizionare direttamente la gestione di una concreta vicenda amministrativa, impartiscono agli organi all’uopo competenti le direttive necessarie per orientare l’esercizio delle funzioni ad essi attribuite in vista del raggiungimento di obiettivi predefiniti.

Il presidente della commissione Trasparenza del comune di Gaeta invita “lo stimato dirigente” a provare a far ragionare la Giunta Leccese in quanto la delibera numero 143, essendo un atto di indirizzo, “quindi non ha contenuti amministrativi direttamente eseguibili, bensì disegna una cornice che deve poi essere sviluppata da singoli provvedimenti gestionali (dei dirigenti e dei responsabili di servizio negli enti privi di dirigenza). Per questa tipologia di atti, conseguentemente, ‘il criterio discretivo tra attività di indirizzo e di gestione degli organi della p.a. è rinvenibile nella estraneità della prima al piano della concreta realizzazione degli interessi pubblici che vengono in rilievo, esaurendosi nella indicazione degli obiettivi da perseguire e delle modalità di azione ritenute congrue a tal fine”.

“La direttiva è da considerare illegittima per la lesione del principio della distinzione delle competenze tra organi di governo e dirigenti nel caso in cui in concreto ‘il responsabile del servizio nulla avrebbe potuto fare di diverso dopo la delibera suddetta e non avrebbe potuto porre in essere alcun atto di gestione, atteso che gli è stata imposta la già effettuata scelta (…). In questi casi ‘l’atto di giunta costituiva invero, in concreto, atto di vera e propria gestione, a prescindere dalla solo formale qualificazione dello stesso quale atto di indirizzo gli atti di gestione includono funzioni dirette a dare adempimento ai fini istituzionali posti da un atto di indirizzo o direttamente dal legislatore, oppure includono determinazioni destinate ad applicare, pure con qualche margine di discrezionalità, criteri predeterminati per legge, mentre attengono alla funzione di indirizzo gli atti più squisitamente discrezionali, implicanti scelte di ampio livello . Quindi sono illegittimi gli atti di direttiva ‘dettagliati’ della Giunta” – ha aggiunto il consigliere De Angelis – Un suo provvedimento con cui si è provveduto ad individuare specificamente una modalità di individuazione di un soggetto gestore di un servizio conforma la successiva azione amministrativa rendendola inevitabilmente lesiva per gli interessi di soggetti terzi (altri operatori economici potenziali affidatari del servizio) e qualora la successiva determinazione del Dirigente del Settore o del responsabile di Servizio recepisca l’indicazione della Giunta comunale essa attualizza la lesione già Scaturita e provocata dall’atto di indirizzo.”.

Il FUTURO DELLE SPIAGGE IN UN CONVEGNO DEL PD

Se allo stimato dirigente D’Orazio è arrivato molto di più monito, il Pd ha capito che il futuro e milionario affidamento delle spiagge di Gaeta potrebbe rivelarsi una pietra di inciampo per la già balbettante Giunta Leccese ed in quest’ottica ha organizzato sabato 3 agosto, alle 19, presso Piazza Goliarda Sapienza l’iniziativa pubblica che, dal titolo “Ricucire Gaeta, per una città più vicina alle sue spiagge”, registrerà la partecipazione del deputato Matteo Orfini, del consigliere regionale pontino Salvatore La Penna e della vice segretaria regionale del Pd e consigliera comunale di Latina Valeria Campagna.

“Sarà il primo di una serie di incontri per aprire il dibattito su tematiche sensibili per la cittadinanza in cui si avverte l’esigenza di un intervento della politica per tutelare la vivibilità e uno sviluppo armonico di Gaeta – ha esordito spiegando il coordinatore del circolo Dem “Gino Valente”, l’avvocato Gianluca Conte – Si è scelto di partire dall’affidamento delle concessioni balneari perché, come già sottolineato in passato, è necessario un momento di dibattito pubblico e di confronto su uno dei settori più rilevanti per Gaeta. L’Amministrazione Comunale finora non ha inteso promuoverlo e allora se ne farà carico il Partito Democratico con l’incontro del 3 agosto e con la presentazione di una mozione in Consiglio Comunale con le altre forze di opposizione.” L’affidamento delle concessioni è un tema paradigmatico del modus operandi di governo della destra”.

“Tutti i suoi livelli di governo hanno promesso che non avrebbero applicato la direttiva 2006/123/CE Bolkestein, pur sapendo che prima o poi sarebbero stati costretti, e ora vi è un vuoto normativo che i Comuni si trovano costretti a colmare con soluzioni – ha aggiunto Conte – che, se non adeguate, presentano il rischio di continuare a lasciare gli operatori e tutti i lavoratori del settore nell’incertezza”. Il Pd di Gaeta ritiene che, in base all’articolo 7, quinto comma, della Legge Regionale numero 8 del 26/06/2015 e dei calcoli effettuati sui metri lineari di costa affidati in concessione nell’ambito Piano di Utilizzo degli Arenili della Regione Lazio a Gaeta – si debba applicare l’articolo 12 della Direttiva 2006/123/CE che prevede una procedura di selezione tra candidati potenziali, che presenti garanzie di imparzialità e di trasparenza con un’adeguata pubblicità dell’avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento”.

Insomma il Pd è favorevole all’esternalizzazione degli affidamenti per questo segmento fondamentale dell’economia cittadina e “proprio per garantire una corretta applicazione di questa normativa sarebbe doveroso prevedere che le procedure di selezione per la concessione degli arenili non scaturiscano – aggiunge il capogruppo Dem in consiglio comunale Emiliano Scinicariello – da istanze o iniziative provenienti dai privati ma avvengano esclusivamente con la predisposizione di bandi pubblici a iniziativa comunale, mutuando le procedure previste dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici”. Il Circolo ritiene che, nell’ambito dei criteri funzionali ad attribuire le concessioni, si dovrà prevedere anche un piano occupazionale predisposto dal candidato concessionario con un numero di lavoratori adeguato alle dimensioni dell’area in concessione e dei servizi che s’intende offrire, con una formazione e retribuzione che garantiscano dignità e tutela dei dipendenti. Anche i criteri già stabiliti dalla delibera di giunta 143 del 19 giugno scorso – ha aggiunto l’avvocato Conte -. ndrebbero declinati e applicati in modo tale da garantire la massima sostenibilità ambientale e sociale delle attività balneari. Le procedure per l’affidamento in concessione dei beni demaniali possono essere invece – ha concluso il coordinatore cittadino del Pd di Gaeta – un’opportunità per integrare la città con le sue spiagge e garantire uno sviluppo di Gaeta più equo e armonioso”.