Cronaca

Formia / Incendi: danni a trentacinque ettari di patrimonio arboreo, pastori senza scrupoli nel mirino

FORMIA – Trentacinque ettari. E il dato è purtroppo carente per difetto. E’ l’entità della superfice tra macchia mediterranea e semplice vegetazione andate letteralmente distrutte nelle ultime 24 ore a Formia. E se i sospetti cadono sempre su qualche pastore senza alcun scrupolo – impegnato con le fiamme dolose a provvedere con la logica del “fai da se” al ripopolamento del patrimonio arboreo di una parte del versante formiano del Parco regionale dei monti Aurunci – il bilancio che ha approntato il gruppo di Protezione civile “Ver sud pontino” è decisamente pesante e grave. Lo è nel momento in cui le fiamme sono scoppiate su una parte di territorio definito “omogeneo” per la pratica della pastorizia.

Se non bastavano le fiamme domate e (dopo circa un’ora) rialimentate sabato nei pressi del cratere dell’ex cava e fabbrica D’Agostino a ridotto del quartiere di Rio Fresco Scacciagalline, quelle applicate in serata nella vicina località “Pientime-Rave Rosse” hanno fatto piangere per la loro devastazione visiva anche qualche bambino. I volontari della protezione civile “Ver Sud pontino” hanno dovuto creare delle trincee artificiali per evitare il fuoco attaccasse qualche villa e abitazione privata e venisse dirottato verso nord laddove non ci sono insediamenti abitativi. Le fiamme, alimentate dall’immancabile vento, hanno rappresentato un pessimo ed inqualificabile bigliettino da visita per coloro che sabato sera arrivavano a Formia per turismo. La città sembrava sotto d’assedio e a fare il resto sono state il colore delle fiamme ed fumo, nero ed acre, che hanno sfidato l’oscurità.

Quando di buon mattino hanno cominciato a sorvolare i mezzi aerei dei Vigili del Fuoco e della stessa Protezione civile della Regione (per motivi di sicurezza non hanno potuto operare in tratti di montagna attraversati dalla linea elettrica dell’alta tensione), un altro incendio, studiato scientificamente a tavolino, “partiva” dalla località “Auciana-Circito” con un unico obiettivo: uno degli ultimi boschi rimasti a disposizione, in località “Cermignano”, del patrimonio arboreo del versante formiano dell’ente Parco regionale dei Monti Aurunci.

Le encomiabili squadre di protezione civili a terra e i mezzi aerei dall’alto al termine di un durissimo lavoro protrattosi per l’intera giornata hanno evitato il peggio lanciando un messaggio di legalità a qualche pastore fuorilegge: “Ora da bruciare è rimasto davvero ben poco. Ma abbiamo vinto noi”. E le operazioni di spegnimento, svoltesi tra la perdurante assenza dei reclamizzati Guardiaparco dell’ente Parco dei Monti Aurunci, hanno rilanciato un altro allarme ambientale: sono stati rinvenuti, mescolati alla vegetazione, centinaia a centinaia di filtri d’olio abbandonati da qualche meccanico davvero senza scrupolo.

Al termine di un fine settimana davvero da dimenticare, da Formia è partito un messaggio turisticamente appetibile: volete effettuare un’escursione sulla Luna? Costa poco e non è così tanto lontano. Purtroppo. D’altra parte c’è da sperare che almeno con l’intenzione di fare “promozione turistica” qualcuno si renda conto dei paesaggi lunari in cui si stanno trasformando le colline…perché l’impressione, finora, è che il rammarico sia solo della popolazione chi l’amministra tra delibere non applicate e parole di condanna non spesesembra guardare altrove. 

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