Formia / Ospedale Dono Svizzero: taglio del nastro pronto soccorso, rischio blocco ricoveri in ginecologia

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FORMIA – Alla vigilia della riapertura del nuovo blocco centrale Pronto soccorso – il taglio del nastro dopo i discussi lavori di riqualificazione è in programma mercoledì alle ore 11 alla presenza del nuovo commissario straordinario dell’Asl di Latina Sabrina Cenciarelli – l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia rischia di subire il blocco di uno dei suoi reparti d’eccellenza, quello di ginecologica e ostetricia. A lanciare l’allarme è il sindacato Fials che ha denunciato la mancanza di medici con il personale che, ridotto al minimo, è costretto a dover eseguire un turno dietro l’altro per cercare di soddisfare, oltre quelle che sono le esigenze di reparto, anche tutti i servizi collegati.

Si tratta dell’ambulatorio di isteroscopia, di quello di ecografia ginecologica e dell’ambulatorio di gravidanza a termine. La Fials si dice preoccupata per un possibile blocco dei ricoveri delle donne in dolce attesa anche perché la divisione di ginecologia del “Dono Svizzero” nell’ultimo periodo, a fronte di un esponenziale importante di nascite (nei giorni scorsi erano venuti alla luce 7 bambini in poco meno di 24 ore) ha perso ben cinque dirigenti medici e nessuno di loro è stato sostituito nonostante “le richieste del dirigente responsabile” in considerazione del fatto che l’utenza che fa capo al “Dono Svizzero” , oltre a quella del sud pontino, arriva dall’alto casertano e dal cassinate.

In quest’ottica il segretario provinciale della Fials di Latina Valerio Santilli ha chiesto un incontro al commissario straordinario dell’Asl Cenciarelli, ai direttori amministrativo e sanitario aziendale, Sergio Parrocchia e Pietro Leone, al responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl Paolo Margheron e al direttore sanitario del Dono Svizzero Giuseppe Ciarlo per “assicurare l’implementazione della pianta organica dirigenziale che porti: un miglioramento del clima lavorativo; il rispetto dei turni come prevede il contratto collettivo nazionale di lavoro; un maggior benessere per l’utenza con il superamento delle problematiche esistenti”.

E non mancano solo medici ed infermieri ma sono vistose anche alcune carenze strutturali anche a causa dei lavori, promessi, iniziati , sospesi e mai terminati per la sala operatoria interna al reparto stesso che “stanno causando grandi difficoltà logistiche anche al nido adiacente”.