MINTURNO – Circa cinquanta viaggiatori di ritorno da una vacanza a Ischia hanno vissuto una vera odissea a causa dei lavori infrastrutturali sulla linea ferroviaria Roma-Napoli via Formia. Stanchi e frustrati, i loro biglietti non verranno neanche rimborsati. I lavori, che dureranno fino al 23 agosto, hanno provocato lo stop dei treni nelle stazioni di Minturno e Villa Literno.
Come riporta l’edizione odierna del quotidiano “Il Messaggero”, una famiglia di Latina – marito, moglie e figlio di 9 anni – faceva parte del gruppo di viaggiatori che ha rischiato di passare la notte in stazione. Avevano acquistato i biglietti per Napoli per poi proseguire verso Ischia, consapevoli dell’interruzione della tratta. Arrivati a Villa Literno alle 20:50, sono saliti su una navetta diretta a Minturno, dove sarebbero dovuti arrivare alle 21:39.
“Siamo arrivati a Minturno alle 22:00”, racconta una viaggiatrice. “Una volta in stazione ci siamo accorti che la coincidenza era già partita e il treno successivo per Latina sarebbe arrivato solo alle 3:59. È stato uno shock.”
I viaggiatori, tra cui bambini e donne incinte, sono rimasti senza assistenza e non sapevano come tornare a casa. Hanno quindi deciso di chiamare la polizia e protestare presso il gabbiotto del capostazione. Dopo lunghe ore, è arrivato un bus sostitutivo che li ha portati a Latina alle 4 di mattina. Gli stessi viaggiatori hanno dovuto dare indicazioni all’autista del pullman, svegliato all’improvviso.
“È stato un incubo,” racconta Enza, insegnante di Latina. “Il treno è partito mentre stavamo arrivando in stazione a Minturno. Siamo rimasti fermi fino alle due di notte. Abbiamo dovuto svegliare l’autista del bus, che non sapeva quale tragitto affrontare.”
Oltre al disagio, i viaggiatori hanno scoperto che i loro biglietti non verranno rimborsati. “Abbiamo impiegato 12 ore per tornare a casa, con tutto il calvario che ne è seguito,” conclude Enza.
Questa vicenda evidenzia la necessità di una comunicazione efficace e di un’assistenza adeguata ai passeggeri durante lavori infrastrutturali, per evitare che simili disagi si ripetano in futuro.