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Golfo / L’ingegner Pietro D’Orazio lascia Gaeta, per essere il terzo dirigente tecnico del comune di Formia

GOLFO DI GAETA – Le promesse quando sono tali vanno mantenute. Nella fase in cui alcuni ex dirigenti hanno notificato mirati decreti ingiuntivi in cui chiedono di vedersi riconosciute indennità di funzione e di incarico che hanno effetto retroattivo al 2019 e si è deciso di esternalizzare il servizio di portineria con un impegno economico non indifferente per i prossimi due anni, il comune di Formia vuole dotarsi di un terzo dirigente dell’area tecnica. Se non è un record, poco ci manca per una città di poco meno di 40mila abitanti. In quest’ottica la Giunta lo scorso 4 luglio con la delibera 130 ha approvato il piano triennale del fabbisogno del personale 2024-2026 e- come detto – ha proceduto alla copertura di un posto di dirigente tecnico a tempo indeterminato utilizzando la graduatoria di un concorso pubblico indetto – questo sì, a differenza dei due riservati ai vigili urbani di cui si sono perse le tracce dopo lo svolgimento delle prove scritte – dallo stesso comune il 15 settembre 2022.

Lo vinse l’ingegner Pietro D’Angelo che venne assunto definitivamente il 15 settembre 2023. Successivamente – era il 28 marzo 2024 – il secondo classificato, l’architetto Paolo Rossi, venne assunto dal comune di Latina. La determina, la numero 1328 del 5 agosto scorso, del dirigente del settore “Risorse umane” del comune di Formia di utilizzare lo scorrimento degli “idonei” del concorso vinto da D’Angelo ha creato irritazione e risentimento in un’amministrazione politicamente siamese a quella formiana, il comune di Gaeta. Il terzo classificato è l’ingegner Pietro D’Orazio che, dunque, lascia il palazzo municipale di Gaeta dove era arrivato vincendo una selezione fiduciaria svolta dal sindaco Cristian Leccese ai sensi dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000. D’Orazio per accettare l’incarico a tempo (per tre anni) al comune di Gaeta dovette dimettersi dal comune di Sperlonga dove era stato assunto a tempo pieno ed indeterminato.

Ora questa doverosa tranquillità professionale l’ha trovata al comune di Formia che, dunque, vincendo le resistenze della Giunta Leccese, ha inseguito quello che cecava (un terzo dirigente) lasciando sguarnito uno dei tre settori dell’area tecnica del comune gaetano ora gestita da una dirigente di ruolo come l’architetto Stefania Della Notte e da un funzionario interno, Antonio Di Tucci, che per avere la responsabilità del settore Lavori Pubblici nell’autunno 2022 venne scelto dal neo sindaco Leccese al termine della prima selezione prevista dal Tuel. Insomma questa vicenda – almeno apparentemente- sta dimostrando come i rapporti tra due amministrazioni contigue sotto ogni profilo (geografico e politico, sono guidate da due sindaci entrambi di Forza Italia) non sono dei più idilliaci e questo, in effetti, lo si sa da sempre.

Cosa potrà succedere ora ? L’ingegner D’Orazio – il cui coraggio l’ha sempre messo in campo revocando i permessi a costruire nel 2022 a favore dell’Hotel Grotta di Tiberio di Sperlonga di proprietà del suocero del sindaco Armando Cusani – potrebbe guidare l’urbanistica del comune di Formia prendendo il posto di Pietro D’Angelo che, in attesa di conoscere l’esito di un concorso pubblico al comune di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, potrebbe essere destinato all’Ambiente e alle “Grandi opere”. Lo deciderà il sindaco Gianluca Taddeo dopo un consulto con la sua maggioranza ma non è escluso che D’Angelo, contestato per la sua “rigidità operativa”, resti al suo posto e D’Orazio potrebbe essere occuparsi di Ambiente, Rifiuti e Grandi Opere. Poi c’è l’incognita dell’attuale responsabile del settore Lavori Pubblici, l’arpinate Giuseppe Viscogliosi, arrivato a Formia dopo aver vinto una selezione prevista dall’articolo 110 del testo unico degli enti locali. Un fatto è certo. Viscogliosi è rimasto al suo posto, l’assessore di riferimento, la forzista Eleonora Zangrillo, una volta entrata in collisione con il tecnico ciociaro, si è dimessa agli inizi di giugno e non si è saputo mai ufficialmente nulla di questo gesto politicamente coraggioso e forte.

La partenza di D’Orazio dal comune di Gaeta sta acuendo nelle ultime ore i diversi mal di pancia che già serpeggiavano nella litigiosa maggioranza Leccese. Si è lasciata sfuggire, a causa di un’insufficiente guida politica, uno dei dirigenti più capaci ed affidabili (qualità anche riconosciute dalle minoranze di centro sinistra) e la conseguenza è una soltanto: al momento l’apparato burocratico del comune di Gaeta è ‘orfano’ di due dirigenti fondamentali, l’ex responsabile dell’area economico-finanziaria dell’ente Maria Veronica Gallinaro (ora potente dirigente degli Istituti Riuniti Laziali, l’ente che raggruppa tutte le ex Ipab della regione) e, appunto, l’ingegner D’Orazio, il professionista che ora va via nel momento in cui la Giunta Leccese ha deciso (forse di prima ferragosto) di approvare in consiglio comunale cinque rischiosi progetti di finanza di altrettanti stabilimenti balneari per beneficiare del rinnovo di strategiche concessioni demaniali anti – Bolkestein e un progetto in variante al Prg per la realizzazione, per ora, di una residenza sanitaria per anziani nel quartiere di Calegna.

Il sindaco Cristian Leccese, nonostante l’estate e la pausa festiva, sarà costretto, forse già di prima di Ferragosto, ad indire una selezione pubblica fiduciaria per la sostituzione di D’Angelo – e paradosso dei paradossi – l’aiutino potrebbe arrivare dal vicino comune di Formia. E se la scelta del primo cittadino cadesse sul funzionario ( e non dirigente) del settore Lavori Pubblici Emanuele D’Avino? Intanto il comune di Formia, tra l’assoluto silenzio delle minoranze, continua a nominare colonnelli alla testa del suo esercito che allo stesso tempo si assottiglia sempre di più. Lo si evince da un’altra determina, la numero 1317 del 2 agosto del dirigente dell’ufficio personale Daniele Rossi ha pubblicato un avviso pubblico per il conferimento di un incarico a tempo determinato sino al 31 dicembre 2026 (ma la consiliatura di cinque anni, non termina nell’ottobre di quell’anno?) per “fronteggiare le esigenze connesse agli adempimenti riferiti al Pnrr e, in particolare, per garantir l’attuazione delle procedure di gestione, erogazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione delle risorse del medesimo piano ad essi assegnate sino al 31 dicembre 2026. Si tratta anche questo di un altro avviso pubblico ferragostano. Basti evidenziare il termine per la presentazione delle domande di partecipazione (attraverso il portale “Inpa”) entro ed non oltre il 26 agosto 2024. E il termine di legge, nonostante il periodo dell’anno, è rispettato. E non è finita. La Giunta ha deciso di apportare, con tanto di planimetrie, accorgimenti di natura logistica degli attuali sei settori dell’ente (con l’arrivo di D’Orazio saliranno a sette) e degli uffici comunali in considerazione dell’indisponibilità dei locali siti al quarto piano del palazzo municipale di via Vitruvio perché alle prese con interventi di manutenzione straordinaria. L’obiettivo è quello, legittimo, di razionalizzare l’uso dei locali accorpando l’ubicazione dei servizi afferenti al medesimo settore nel medesimo stabile per consentire maggiore efficacia ed efficienza nei rapporti con l’utenza e con l’attività amministrativa”.

Questa riorganizzazione appare essere punitiva nel momento in cui il settore 1, quello degli “Affari generali e dell’Anagrafe”, è stato esiliato, ghettizzato nella “Santo Stefano” del comune di Formia, l’ex caserma dei Carabinieri di Formia, lontano dai poteri decisionali della politica. E si trattasse di un altro messaggio in codice inviato alla dirigente, Rosanna Picano, “rea” di aver impugnato prima al Tar e poi al giudice del lavoro del Tribunale di Cassino il decreto con cui è stata privata della guida della Polizia Locale?

Intanto la gestione, anche quella più ordinaria, del territorio deve scontare l’assoluta carenza di personale e l’ex assessore al ramo Enrico D’Angelis questa situazione l’etichetta come “marasma”. Ma aggiunge dell’altro: “Bisogna riconoscerlo, la potenza di fuoco della Pro Loco, di Jazz Flirt, di Gianni Donati e di associazioni varie di quartieri e borghi con la messa in campo di una miriade di iniziative frequentate da folle plaudenti e soddisfatte, ha creato una cortina fumogena di consenso che manda in secondo e terzo piano questioni decisive, ma invisibili ai cittadini, a meno che qualcuno di essi non abbia direttamente a che fare con l’Ente per qualche problema. Ma chi e con quale forza pone il tema dello sfascio organizzativo delle strutture comunali, per le quali si mormora di prossimi importanti nuovi abbandoni?”.

Insomma A.A.A. opposizioni cercasi.

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